Leo Löwenthal

Leo Löwenthal (Francoforte sul Meno, 3 novembre 1900Berkeley, 23 gennaio 1993) è stato un sociologo e filosofo tedesco naturalizzato statunitense, esponente della Scuola di Francoforte.

Francoforte: la sede dell'Istituto di ricerche sociali

Nato nel 1900 a Francoforte sul Meno nell'Assia, dopo essersi laureato in filosofia all'Università di Francoforte nel 1923, nel 1926 Leo Löwenthal entrò nell'Istituto di ricerche sociali [1], (Institut für Sozialforschung), Istituto affiliato all'Universita all'interno del quale si formò il nucleo che diede vita alla cosiddetta Scuola di Francoforte. Qui ebbe modo di conoscere intellettuali destinati a raggiungere notevole prestigio come i filosofi Horkheimer, Marcuse ed Adorno.[1]

Dopo l'avvento del nazismo e la conquista del cancellierato di Hitler, Löwenthal lasciò la Germania nel 1933, trasferendosi prima a Ginevra dove l'Istituto si era spostato, per poi emigrare negli Stati Uniti ove insegnò alla Columbia University fino al 1956 e poi, fino al 1971, alla Berkeley University.[1]

I suoi interessi prevalenti di studioso furono rivolti alla sociologia della letteratura. Tra gli autori oggetto delle sue analisi troviamo alcuni dei maggiori scrittori europei: Goethe, Ibsen, Cervantes, Lope de Vega, Shakespeare, Corneille e Molière.[1]

Di origine ebraica, si avvicinò per un certo periodo al sionismo ed analizzò i metodi propagandistici dell'antisemitismo e la sua diffusione nella società.[1]

Morì nel 1993 a Berkeley, in California, a novantadue anni.

Opere principali

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  • Prophets of deceit, A study of the techniques of the American agitator, con Norbert Guterman, New York, Harper, 1949.
  • Literature and the image of man. Sociological studies of the european drama and novel, 1600-1900, Boston, Beacon, 1957.
  • Literature, popular culture and society, Englewood Cliffs, N.J., Prentice-Hall, 1961.
  • Culture and social character. The work of David Riesman reviewed, con Seymour Martin Lipset, New York, Free press of Glencoe, 1961.
  • Literatur und Gesellschaft. Das Buch in der Massenkultur, Neuwied am Rhein, Luchterhand, 1964.
  • Erzählkunst und Gesellschaft. Die Gesellschaftsproblematik in der deutschen Literatur des 19. Jahrhunderts, Darmstadt, Luchterhand, 1971.
  • Mitmachen wollte ich nie. Ein autobiographisches Gesprach mit Helmut Dubiel, Frankfurt am Main, Suhrkamp, 1980.
  • Schriften. Leo Löwenthal; herausgegeben von Helmut Dubiel, 5 voll., Frankfurt am Main, Suhrkamp, 1980-1987. Comprende:
  1. Literatur und Massenkultur, 1980;
  2. Das Burgerliche Bewusstsein in der Literatur, 1981;
  3. Falsche Propheten. Studien zum Autoritarismus, 1982;
  4. Judaica, Vortrage, Briefe, 1984;
  5. Philosophische Fruhschriften, 1987.

Opere tradotte in italiano

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  • Letteratura, cultura popolare e società, Napoli, Liguori, 1977.
  • Per una teoria critica della letteratura : due saggi, Palermo, S. F. Flaccovio, 1989.
  • L'integrità degli intellettuali. La cultura di massa e la Scuola di Francoforte, a cura di Carlo Bordoni, Chieti, Solfanelli, 1991.
  • I roghi dei libri. L'eredità di Calibano, Genova, Il melangolo, 1991.[2]
  • A margine. Teoria critica e sociologia della letteratura, a cura di Carlo Bordoni, Chieti, Solfanelli, 2009.
  1. ^ a b c d e Fonte: Enciclopedia Italiana - V Appendice, riferimenti in Bibliografia.
  2. ^ «Libri da salvare» 80 anni dopo il rogo articolo di Paolo Fallai, Corriere della Sera, 9 maggio 2013, p. 15, Archivio storico.
  • Antonio Rainone, «LÖWENTHAL, Leo» in Enciclopedia Italiana - V Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993.

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