Leonetta Cecchi Pieraccini
Leonetta Cecchi Pieraccini, semplicemente Leonetta Pieraccini (Poggibonsi, 31 ottobre 1882 – Roma, 23 settembre 1977), è stata una pittrice e scrittrice italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Poggibonsi da Ottaviano Pieraccini e dalla sua terza moglie Argene Zani. Il padre, un medico, era un socialista. Sorella minore di Guido (1873-1953) e sorellastra minore di Gaetano (1864-1957) che fu il primo sindaco di Firenze dopo la Liberazione e poi senatore, Arnaldo (1865-1957) che fu direttore del manicomio di Arezzo e Giulia (1868-1937), nati dal secondo matrimonio del padre con Polissena Sprugnoli. Moglie di Emilio Cecchi, critico letterario e d'arte, Leonetta collaborò con riviste e quotidiani, quali Omnibus, Oggi, L'Europeo, Il Gazzettino.[1]
Diplomata in belle arti a Firenze,[1] fu allieva del macchiaiolo Giovanni Fattori e divenne abile ritrattista. In casa dell'amica pittrice Fillide Giorgi Levasti conobbe Emilio Cecchi che sposò nel 1911. Negli anni trenta e quaranta del Novecento espose opere alla I Quadriennale di Roma, poi a Biennali di Venezia.[2] Nel 1952 pubblicò le note autobiografiche Visti da vicino, ove descrive gli incontri e le conversazioni con letterati e pittori che frequentarono il salotto della sua casa romana.[1] Sempre di carattere autobiografico i successivi volumi Vecchie agendine (1960) e Agendina di guerra, 1939-1944 (1964).[1] Nel 2015 la casa editrice Sellerio ha pubblicato, postumo, Agendine 1911-1929, a cura di Isabella D’Amico e con un'introduzione di Masolino D’Amico.[3]
Ebbe quattro figli:
- Mario Cecchi (1912-1912); nato morto
- Giuditta "Ditta" Cecchi (1913-1966); moglie di Amerigo Bartoli Natinguerra
- Giovanna "Suso" Cecchi (1914-2010); nota come Suso Cecchi D'Amico, fu un'importante sceneggiatrice italiana e moglie di Fedele D'Amico (figlio di Silvio D'Amico), madre di Masolino D'Amico (1939), Silvia D'Amico Bendicò e Caterina D'Amico e nonna di Margherita D'Amico ed Isabella D'Amico, figlie di Masolino
- Dario Cecchi (1918-1992); costumista, scenografo, pittore e scrittore
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enzo Ronconi (a cura di), Dizionario della letteratura italiana contemporanea, 2 voll., Firenze, Vallecchi, 1973.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Leonetta Cecchi Pieraccini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cécchi Pieraccini, Leonetta, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Isabella D'Amico, PIERACCINI, Leonetta, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015.
- Leonetta Cecchi Pieraccini, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Leonetta Cecchi Pieraccini, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Opere di Leonetta Cecchi Pieraccini, su Open Library, Internet Archive.
- Mia madre pittrice di Paolo Vagheggi, la Repubblica, 24 gennaio 2000. Intervista alla figlia Suso.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 265071505 · ISNI (EN) 0000 0004 2340 0904 · SBN IEIV005447 · BAV 495/282816 · ULAN (EN) 500584871 · LCCN (EN) nr00022248 · GND (DE) 121775348 · BNF (FR) cb16991796f (data) |
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