Liceo classico statale Giulio Cesare

Liceo classico statale Giulio Cesare
SoprannomeGiulio Cesare
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàRoma
IndirizzoCorso Trieste 48, 00198 Roma
Organizzazione
TipoLiceo classico
Ordinamentopubblico
Fondazione1º ottobre 1933[1]
PresidePaola Senesi
Studenti1 034[2]
Dati generali
TestataLe idi di...
Mappa di localizzazione
Map
Sito web
Regio liceo ginnasio
Giulio Cesare
L'edificio in costruzione nel 1936
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàRoma
IndirizzoCorso Trieste, 48
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1935-1936
Inaugurazione1936 (sede attuale)
UsoLiceo ginnasio statale
Realizzazione
ArchitettoCesare Valle[3][4]
ProprietarioCittà metropolitana di Roma

Il liceo classico statale "Giulio Cesare" è un istituto di istruzione superiore italiano che si trova a Roma nel quartiere Trieste.

Una foto di classe d'epoca
Lapide commemorativa dei fratelli Finzi espulsi nel 1938

Il liceo viene fondato il 1º ottobre 1933 col nome di regio liceo ginnasio Giulio Cesare, con sede centrale in piazza Indipendenza, e una succursale in via Cernaia. Primo preside fu nominato Guido Rispoli, che nel dopoguerra andrà a dirigere l'Ente per le biblioteche popolari e scolastiche italiane.

In seguito all'aumento della popolazione scolastica, venne edificata appositamente una nuova sede in corso Trieste, inaugurata da Benito Mussolini e da Giuseppe Bottai, allora Ministro dell'educazione nazionale, il 28 ottobre 1936 con una cerimonia solenne. L'edificio costituiva, oltre che un esempio dell'architettura razionalista del Novecento, anche il meglio dell'edilizia scolastica dell'epoca.

L'anno successivo un regio decreto permetteva l'istituzione di una borsa di studio dedicata ad Eva Luisa Forni[5], mentre la cassa scolastica si trasformava[6] in ente morale. Negli anni trenta, dato l'aumentare della popolazione studentesca, viene aperta anche una sede distaccata nel vicino quartiere di Monte Sacro, la quale oggi non è più attiva.

Durante la seconda guerra mondiale vari ex-alunni del liceo caddero in battaglia; furono poste in ogni classe, sotto il crocifisso, le loro fotografie, e alcuni di loro sono ancora oggi ricordati attraverso targhe esposte nell'aula magna dell'istituto. Inoltre, il liceo si distinse per la solidarietà verso le forze combattenti, attraverso il soccorso ai soldati presso le stazioni ferroviarie di Tiburtina e di Termini e attraverso l'invio di somme di denaro, anche cospicue, destinate ai figli dei marinai caduti della nave da battaglia Giulio Cesare.

Dopo l'armistizio nel 1943, l'istituto fu prima occupato da un reparto della 10ª Divisione fanteria "Piave", seguito poi dalle truppe tedesche -le quali saccheggiarono la scuola, dagli arredi all'impianto di radiodiffusione- e, infine, dagli Alleati. Al termine del conflitto furono organizzati, ad opera del Ministero dell'assistenza postbellica, dei ricoveri di fortuna per i senzatetto presso le palestre.

Nel 1946 la scuola, materialmente rimpicciolita dall'istituzione nello stesso edificio della scuola media statale "Luigi Settembrini" -nata in seguito alla riforma Bottai in sostituzione del ginnasio inferiore-, fu ampliata per sopperire alla carenza di spazi ad opera del comune di Roma. Gli interventi realizzati, che alterarono fortemente la linearità architettonica originaria dell'edificio, portarono alla costruzione di nuove aule sopraelevate nel porticato del cortile centrale.

Il 28 maggio del 1980, durante gli anni di piombo, davanti al liceo un commando terroristico appartenente ai Nuclei Armati Rivoluzionari (composto da Valerio Fioravanti, Giorgio Vale, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini) farà un attentato che porterà alla morte dell'appuntato di pubblica sicurezza Francesco Evangelista, detto "Serpico", colpito da sette pallottole, e al ferimento del suo collega Giuseppe Manfreda, entrambi in servizio di pattuglia davanti alla scuola con un altro collega.

Nel 1997 alcuni registi italiani hanno donato[7] al liceo un cineproiettore per permettere la visione delle pellicole nell'Aula Magna. Il cineforum vede la partecipazione alle proiezioni degli stessi registi e attori. Federico Moccia vi ha ambientato e girato diverse scene del suo film Scusa ma ti chiamo amore, uscito nelle sale italiane nel 2008; nello stesso anno la giapponese NHK, la televisione di Stato del Giappone, durante le riprese per un documentario dedicato alla figura storica di Giulio Cesare, ne ha dedicato una parte al liceo romano[8].

Nel 2003 è stata costituita l'associazione degli ex alunni e dei docenti del liceo, avente sede presso l'istituto, della quale fanno parte anche molti tra gli alunni celebri della scuola.

Nel 2012, tramite una cerimonia alla presenza della preside e del ministro per la cooperazione internazionale e per l'integrazione (con delega alle politiche giovanili) Andrea Riccardi, è stata posta nel cortile principale del liceo, vicino all'entrata dell'istituto, una lapide in ricordo di Enrico e Luciana Finzi, fratelli vittime delle leggi razziali fasciste e studenti del Giulio Cesare, deportati ad Auschwitz il 16 ottobre del 1943 e mai più ritornati.

L'ingresso è composto da un alto porticato in stile razionalista, che anticipa l'accesso al primo grande cortile, con l'entrata più grande di tutti i licei di Roma, al centro del quale si trova una statua bronzea di Giulio Cesare (Fonderia Laganà - Napoli), a cui il liceo è dedicato, riproduzione della scultura posta di fronte al Foro di Cesare su via dei Fori Imperiali, che a sua volta riprende una statua con corazza acefala rinvenuta negli scavi del Foro di Traiano ed esposta nel Museo dei Fori Imperiali.

La costruzione è organizzata in tre piani di altezza, un piano terra e un piano seminterrato. All'interno sono ospitati il "Museo della scuola" e il "Musis" (Museo della Scienza e dell'Informazione Scientifica, presente anche in altri istituti superiori romani).

  1. ^ La nostra Storia
  2. ^ Scuola in Chiaro
  3. ^ VALLE, Cesare - Archivi degli architetti
  4. ^ Liceo Giulio Cesare in Corso Trieste - ArchiDiAP
  5. ^ Regio Decreto del 13 dicembre 1937, n. 2434 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 033, pag. 525 del 10 febbraio 1938).
  6. ^ Regio Decreto dell'8 ottobre 1936, n. 2329 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 023, pag. 324 del 29 gennaio 1937).
  7. ^ Giovanna Grassi, Antonioni al liceo Giulio Cesare, Corriere della Sera, 19/04/1997, pag. 49 (link).
  8. ^ Il Giulio in Giappone Archiviato il 27 dicembre 2013 in Internet Archive. (dal sito dell'istituto scolastico).

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