Louw Wepener

Lourens Jacobus (Louw) Wepener

Lourens Jacobus (Louw) Wepener (Graaff-Reinet, 21 luglio 1812Thaba Bosiu, 15 agosto 1865) è stato un militare sudafricano.

Era figlio di un immigrato tedesco, Frederick Jacobus Wepener, e di una donna della Colonia del Capo, Johanna Maria Erasmus. Nacque a Graaff-Reinet e visse con suo zio Lourens. Fu battezzato dal reverendo Andrew Murray della Chiesa riformata olandese. Sposò prima Hester Susanna Nel e poi Hilletje Maria Levina Van Aardt dalla quale ebbe nove figli.[1] Partecipò ad alcune guerre di frontiera (1834–1853) come Acting Field Cornet. Si trasferì nella fattoria De Nek ad Aliwal North nel 1850, dove prese parte all'ottava guerra di frontiera (1850-1853) (guerre Xhosa) e fu promosso comandante grazie alle sua eccezionali doti di capo. In seguito migrò nello Stato Libero dell'Orange dove acquistò due aziende agricole nel distretto di Bethulie, Constantia e Moordernaarspoort. Quando arrivò nello Stato Libero dell'Orange fu nominato Comandante ad interim. Prese parte alle Guerre Stato Libero-Basotho, che furono una serie di guerre combattute tra Moshoeshoe I e lo Stato Libero dell'Orange, ovvero la guerra di Senekal (1858) e la guerra di Seqiti costituita da due conflitti, dal 1856 al 1866 e dal 1867 al 1868. Le guerre portarono lo Stato Libero dell'Orange ad acquisire vasti appezzamenti di terreno dal Basotho.

Il primo attacco a Thaba Bosiu fallì l'8 agosto 1865 e Wepener tentò di nuovo il 15 agosto.[1] Mentre saliva il Thaba Bosiu, Wepener e il suo esercito avevano fatto dei progressi sul passo di Khubelu, ma non appena i soldati Basotho li avvistarono, Wepener fu colpito e morì sul colpo. I Basotho iniziarono una carica e 11 boeri vennero uccisi e circa 30 rimasero feriti.[2]

La morte di Wepener fu un'enorme perdita per lo Stato Libero dell'Orange poiché era considerato un leader straordinario e coraggioso. Due dei suoi uomini fidati, Carl Mathey e Chris du Randt, si avvicinarono di notte per andare a cercare il suo corpo e lo trascinarono in una fossa poco profonda vicino ad Adam Raubenheimer, un altro boero caduto. È stato riferito che Moshoeshoe ordinò ai suoi guerrieri di tagliare il cuore di Wepener e mangiarlo. Ciò poiché era rimasto impressionato dal coraggio di Wepener e quindi credeva che se ciascuno dei suoi guerrieri avesse mangiato un pezzo del suo cuore, avrebbero ereditato il suo coraggio.[2] Fu sepolto per la prima volta a Thaba Bosiu dal dottor Prosper Lautre (1818–1893) della Paris Evangelical Mission Society.[3]

Tomba di Louw Wepener nella sua fattoria a Constantia Bethulie.

Undici mesi dopo la morte di Wepener, suo figlio, Dick Wepener, e quattro suoi amici si recarono a Thaba Bosiu per raccogliere i resti di suo padre per una degna sepoltura. Il figlio del re Moshoeshoe I, Tladi, portò Dick dove fu sepolto suo padre. Fu allora che Tladi disse a Dick che il cuore di suo padre era stato mangiato dai guerrieri. Il suo corpo fu portato per essere sepolto nella fattoria di famiglia a Constantia.[4] Il passo di Thaba Bosiu noto come passo di Khubelu dove fu ucciso Wepener è anche conosciuto come passo di Wepener per commemorare la sua morte.[5]

Busto di Louw Wepener davanti al municipio di Wepener.
  • La città di Wepener, fondata nel 1867, prende il nome da lui. Si trova nello Stato libero sulle rive del Jammersbergspuit, un affluente del fiume Caledon.
  • C'è anche un monumento in suo onore davanti al municipio di Wepener.
  • Sulla N6 per Aliwal North, c'è un piccolo monumento in suo onore.
  • A lui sono stati intitolati due premi militari: la decorazione Louw Wepener (1952-1975) e la medaglia Louw Wepener (1967-1975), che sono state assegnate, dalla South African Defence Force, ai suoi membri per azioni coraggiose o eroiche nel salvare vite umane.[1]
  1. ^ a b c Commandant Lourens Jacobus Louw Wepener, su Genealogie en Geselsgroep - Jeffreysbaai. URL consultato il 28 novembre 2017.
  2. ^ a b Du Preez, 2004, p. 60.
  3. ^ Louw Wepener memorial and grave, su Artefacts. URL consultato il 28 novembre 2017.
  4. ^ Du Preez, 2004, p. 63.
  5. ^ Fezekile Futhwa, Setho: African thought and belief system, Alberton, Nalane ka Fezekile Futhwa, 2011, ISBN 9780620503952.
  • Max Du Preez, Of warriors, lovers and prophets: Unusual stories from South Africa's past, Cape Town, Zebra Press, 2004.

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