Luigi Cimnaghi

Luigi Cimnaghi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza170 cm
Peso66 kg
Ginnastica
SpecialitàParallele, Cavallo
Carriera
Squadre di club
Ginnastica Meda
Sampietrina Seveso
Pro Patria Milano
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi del Mediterraneo 2 2 2

Vedi maggiori dettagli

 

Luigi Cimnaghi (Meda, 10 agosto 194023 marzo 2024[1][2]) è stato un ginnasta e dirigente sportivo italiano.

Fu due volte olimpionico (1964, 1968), più volte Campione italiano di specialità, Segretario generale della Federazione Ginnastica Italiana dal 1985 al 1997, dirigente responsabile dello Stadio Olimpico di Roma dal 1999 al 2004.

Carriera agonistica

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Luigi Cimnaghi iniziò a praticare ginnastica artistica negli anni cinquanta del XX secolo, prima nella Società Forza e Virtù Meda (oggi Ginnastica Meda), poi alla Sampietrina di Seveso, infine alla Pro Patria Milano[3].

Nel 1962 entrò a far parte della Nazionale di ginnastica dei Menichelli e dei fratelli Giovanni e Pasquale Carminucci che già costituiva la più forte squadra maschile italiana del dopoguerra. L'esordio fu contro i “maestri” del Giappone, in preparazione delle Olimpiadi di Tokyo che si disputeranno due anni dopo. Lo stesso anno egli partecipò ai Campionati del Mondo tenutisi a Praga, contribuendo al quinto posto della Nazionale.

Ai IV Giochi del Mediterraneo, disputatisi a Napoli, nel 1963, Cimnaghi fece parte della squadra titolare, che vinse la medaglia d'oro nel concorso a squadre[4].

Alle Olimpiadi di Tokyo (1964), con l'arrivo di Luigi Cimnaghi e Bruno Franceschetti, la Nazionale italiana – sulla carta - divenne ancora più forte di quella che quattro anni prima, alle Olimpiadi di Roma, aveva conquistato la medaglia di bronzo. Questa volta la squadra si classificò al quarto posto e nel concorso generale individuale Cimnaghi risultò ventunesimo, sopravanzando tutti i compagni di squadra, tranne Menichelli[5]. Agli “assoluti”, Cimnaghi fu campione italiano di specialità alle parallele. L'anno successivo, aggiunse al titolo alle parallele anche quello al cavallo con maniglie[6].

Ai Campionati Mondiali di Dortmund, del 1966, si classificò al 41º posto nel concorso generale[7], mentre la squadra ottenne un onorevole settimo posto. Cimnaghi si confermò Campione italiano di specialità alle parallele e al cavallo con maniglie[6].

Nel 1967, ai V Giochi del Mediterraneo, disputati a Tunisi, lo “squadrone” azzurro conquistò nuovamente la medaglia d'oro nel concorso a squadre; Cimnaghi vinse la medaglia d'argento al cavallo e alle parallele e la medaglia di bronzo nel concorso generale individuale e alla sbarra[8].

Ai Giochi della XIX Olimpiade (Città del Messico 1968), la squadra (con Vincenzo Mori al posto di Angelo Vicardi) soffrì la penalizzazione dell'infortunio capitato a Menichelli durante l'esecuzione dell'esercizio al corpo libero e si classificò soltanto dodicesima. Nel concorso generale individuale – in assenza di Menichelli - Cimnaghi fu il migliore degli italiani e si classificò al 33º posto[9].

Dirigente sportivo

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Nel settembre del 1969, Luigi Cimnaghi fu assunto al CONI, da cui dipenderà sino al 2004. Fu Direttore tecnico della Nazionale di ginnastica maschile dal 1977 al 1981. Nel 1981 fu promosso dirigente e gli venne affidata la divisione Ricerca e sperimentazione, da lui tenuta sino al 1985[7].

Dal 1985, sino al 1997, Cimnaghi fu Segretario generale della Federazione Ginnastica Italiana. Fu direttore del comitato organizzatore e responsabile tecnico, per il settore della ginnastica, dei Campionati europei maschili (Roma, 1981), dei Campionati Europei juniores maschili e femminili (Rimini, 1984), dei Campionati europei di ginnastica ritmico sportiva (Firenze, 1986), della finale di Coppa Europa maschile e femminile (Firenze, 1988), nonché responsabile della delegazione federale ai Giochi Olimpici di Seul (1988), Barcellona (1992) e Atlanta (1996).

Scrisse numerosi articoli tecnici ed organizzativi su riviste specializzate di ginnastica; elaborò dispense tecniche per i corsi di formazione dei quadri tecnici e di giuria della Federazione Ginnastica d'Italia; fu Presidente del Comitato tecnico maschile dell'Unione Europea di ginnastica dal 1984 al 1989, e membro del Comitato esecutivo dal 1989 al 1994[7].

Dal 1999 al 2004, Cimnaghi fu dirigente responsabile dello Stadio Olimpico di Roma; nel 2006 fece parte del comitato organizzatore dei Giochi Olimpici invernali di Torino[7].

Giochi del Mediterraneo
Campionati nazionali
  •   Oro Campione nazionale alle parallele (1964, 1965 e 1966) e al cavallo con maniglie (1965, 1966)

Pubblicazioni

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  • Luigi Agabio, Luigi Cimnaghi, Le parallele asimmetriche, Società stampa sportiva, Roma, 1981
  • Luigi Cimnaghi (con la collaborazione di Cinzia Delisi), Il nuovo libro di ginnastica agonistica,Vallardi, Milano, 1986
  1. ^ Ginnastica in lutto: Cimnaghi vola in cielo! Da atleta olimpico a dirigente sportivo, "Gigi" ha fatto la storia, su www.federginnastica.it, 23 marzo 2024. URL consultato il 23 marzo 2024.
  2. ^ Morto Luigi Cimnaghi, addio alla leggenda della ginnastica: gli esordi in Brianza e la carriera, su ilgiorno.it. URL consultato il 25 marzo 2024.
  3. ^ Luigi Cimnaghi primo olimpionico medese
  4. ^ Risultati di Giochi del Mediterraneo 1963 Archiviato il 24 giugno 2014 in Internet Archive.
  5. ^ Classifica del concorso generale alle Olimpiadi di Tokyo, su sports-reference.com. URL consultato il 24 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2009).
  6. ^ a b Storia della Pro Patria
  7. ^ a b c d Atleti azzurri, su atletiazzurriroma.it. URL consultato il 24 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ Risultati di Giochi del Mediterraneo 1967 Archiviato il 23 giugno 2014 in Internet Archive.
  9. ^ Classifica del concorso generale alle Olimpiadi di Città del Messico, su sports-reference.com. URL consultato il 24 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2009).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (EN) Luigi Cimnaghi, su Olympedia. Modifica su Wikidata
  • (EN) Luigi Cimnaghi, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017). Modifica su Wikidata