Marco Leto

Marco Leto

Marco Leto (Roma, 18 gennaio 1931Roma, 21 aprile 2016[1]) è stato un regista, sceneggiatore e direttore del doppiaggio italiano.

Figlio di Guido Leto, capo dell'OVRA (la polizia politica fascista) da 1938 al 1945, Marco Leto esordisce nel cinema negli anni sessanta come aiuto regista di Daniele D'Anza. Ottiene i primi riconoscimenti grazie al film La villeggiatura, del 1973, che gli vale un Nastro d'argento. La pellicola ripercorre la vicenda della fuga dei socialisti Carlo Rosselli ed Emilio Lussu dall'isola di Lipari, dove erano confinati.

Sua la regia, tra le altre produzioni per la Rai, del film documentario Come uccidere un filosofo (1982), sull'omicidio di Giovanni Gentile per mano dei partigiani.

Dal 2000 al 2008 è membro della redazione della rivista socialista MondOperaio, diretta da Luciano Pellicani.

Con le sue opere Leto ha inteso portare nel piccolo schermo le modalità espressive e le istanze del "cinema democratico".[2]

Sceneggiatore

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  1. ^ Lo annuncia l'attore Adalberto Maria Merli, tramite post pubblico su Facebook, alle 16:27 del 21/04/2016
  2. ^ Aldo Grasso, Enciclopedia della televisione, collana Le garzantine, 3ª ed., Garzanti, 2008, pp. 415-416.
  • Aldo Grasso, Enciclopedia della televisione, 3ª edizione, pp. 415–416. Le Garzantine, 2008.

Altri progetti

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