Matsudaira Tadateru

Matsudaira Tadateru

Matsudaira Tadateru[1] (松平 忠輝?; 16 febbraio 159224 agosto 1683) fu un daimyō giapponese del periodo Edo, sesto figlio di Tokugawa Ieyasu.

Tadateru nacque nel castello di Edo durante l'anno del drago (Tatsu), e il suo da bambino fu Tatsuchiyo (辰千代?). Sua madre fu Lady Chaa, una concubina di Ieyasu. Ieyasu inviò il ragazzo a vivere con un vassallo, Minagawa Hiroteru, daimyō del dominio di Minagawa nella provincia di Shimotsuke.

Nel 1599 Ieyasu concesse a Tadateru un feudo nella provincia di Musashi, e aumentato le sue entrate nel 1602 e il 1603 con i trasferimenti prima a Sakura (Shimōsa, 40.000 koku) e poi a Kawanakajima (Shinano, 180.000 koku). Tadateru sposò Irohahime, la prima figlia di Date Masamune nel 1606. Nel 1610 Tadateru divenne daimyō di Takada (Echigo, 650.000 koku). Sviluppò i suoi interessi nelle arti marziali, nella cerimonia del tè e nei rapporti con gli stati esteri. Si racconta che fu anche battezzato.

Tadateru prese posto a Edo durante la campagna invernale dell'assedio di Osaka (1614). Dopo uno scandalo nella campagna estiva di Osaka, durante la quale Tadateru arrivò in ritardo, fu accusato di complottare[2] contro l'allora shōgun Tokugawa Hidetada, perse le sue terre e fu esiliato prima a Ise, poi a Hida e infine nella provincia di Shinano dove rimase fino alla sua morte avvenuta in tarda età. Fu l'ultimo dei figli di Ieyasu a morire.

Una serie televisiva del 1987 con Ken Matsudaira racconta la vita di Matsudaira Tadateru.

Tadateru fu perdonato postumo nel 1984 da Tokugawa Tsunenari, il capo dell'ex casa dello shogunato.

  1. ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Matsudaira" è il cognome.
  2. ^ (EN) Edmond Papinot, Historical and geographical dictionary of Japan, F. Ungar Pub. Co., 1964, p. 669.

Collegamenti esterni

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  • (EN) Tokugawa Tadateru, su wiki.samurai-archives.com. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2018).
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