Michele Valensise
Michele Valensise | |
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Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri | |
Durata mandato | 29 maggio 2012 – 4 marzo 2016 |
Predecessore | Giampiero Massolo |
Successore | Elisabetta Belloni |
Ambasciatore d'Italia in Germania | |
Durata mandato | 20 luglio 2009 – 21 agosto 2012 |
Predecessore | Antonio Puri Purini |
Successore | Elio Menzione |
Ambasciatore d'Italia in Brasile | |
Durata mandato | 2004 – 2009 |
Predecessore | Vincenzo Petrone |
Successore | Gherardo La Francesca |
Ambasciatore d'Italia in Bosnia ed Erzegovina | |
Durata mandato | 1997 – 7 maggio 1999 |
Predecessore | nessuno |
Successore | Enrico Pietromarchi |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Roma |
Professione | Diplomatico |
Michele Valensise (Polistena, 3 aprile 1952) è un diplomatico italiano, Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri dal 2012 al 2016.
Consigliere di Amministrazione di Astaldi dal 2016, di cui è stato vicepresidente del 2016 al 2020. Consigliere di Amministrazione della Tim S.p.A dal 2018, di cui è stato presidente nel 2019, nella transizione da Fulvio Conti a Salvatore Rossi.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Michele Valensise si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Roma e, nel 1975, a seguito di concorso pubblico, entra nella carriera diplomatica. È inizialmente assegnato alla Direzione degli Affari Economici, poi, nel 1978, è trasferito all’Ambasciata d’Italia a Brasilia [1].
Nel 1981, Valensise è a Bonn, all’ambasciata d’Italia presso la Repubblica Federale tedesca; dal 1984 al 1987, durante la Guerra civile in Libano, è consigliere a Beirut, con funzioni vicarie di capo missione. Poi Capo della Segreteria del Sottosegretario agli Esteri Susanna Agnelli (1987-1991).
Dal 1991 è Primo consigliere a Bruxelles, alla Rappresentanza italiana permanente presso l’Unione europea [1].
Nel 1997, a conclusione della Guerra in Bosnia ed Erzegovina è a Sarajevo, con incarico di Ambasciatore. Nel 1999 torna alla Farnesina, prima come responsabile dell’Ufficio per i rapporti con il Parlamento, presso il Gabinetto del Ministro Lamberto Dini, e poi come capo di Gabinetto[1].
Dal 2001 al 2004 è Capo del Servizio Stampa e informazione della Farnesina e portavoce dei ministri degli esteri Renato Ruggiero, Silvio Berlusconi (interim) e Franco Frattini. Dal 2004 al 2009, Valensise è Ambasciatore d’Italia in Brasile e, tra il 2009 e il 2012 è Ambasciatore d'Italia a Berlino[1].
Il 29 maggio 2012, Michele Valensise è nominato Segretario generale del Ministero degli affari esteri, carica che detiene sino al 4 marzo 2016, quando decide di lasciare l'incarico e lo stesso Ministero, per intraprendere nuove esperienze professionali[2].
Il 18 novembre 2016 su proposta congiunta dei governi italiano e tedesco, Valensise è eletto Presidente del Centro italo-tedesco[3] per il dialogo europea Villa Vigoni dall'assemblea dei soci della istituzione. Nel novembre 2020, su nuova proposta dei governi italiano e tedesco è confermato alla Presidenza del Centro.
Vice presidente di Astaldi dal 2016 al 2020. Consigliere di Amministrazione della Tim S.p.A dal 2018, di cui è stato presidente nel 2019.
È membro della Fondazione Italia USA e del Consiglio direttivo della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi).[4]
Editorialista de La Stampa e di Huffington Post.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Carriera diplomatica (Italia)
- Diplomazia
- Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
- Segretario generale del Ministero degli affari esteri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Registrazioni di Michele Valensise, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.