Monorotaia Palm Jumeirah
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La monorotaia e sullo sfondo Dubai Marina | |||
Tipo | monorotaia | ||
Stati | Emirati Arabi Uniti | ||
Città | Dubai | ||
Inizio | Atlantis Aquaventure | ||
Fine | Gateway | ||
Apertura | 2009 | ||
Gestore | Serco Group | ||
N. stazioni e fermate | 4 | ||
Lunghezza | 5,45 km | ||
Velocità media | 35 km/h | ||
Trasporto pubblico | |||
La monorotaia Palm Jumeirah è una linea di monorotaia del tipo ferrovia a sella di Dubai che collega l'isola artificiale di Palm Jumeirah alla terraferma, con ulteriori estensioni previste per raggiungere la linea rossa della metropolitana di Dubai.[1] È la prima monorotaia del Medio Oriente.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La costruzione della linea, lunga 5,45 chilometri, iniziò nel marzo 2006, sotto la supervisione della Marubeni Corporation.[1] Venne completata nel luglio 2008 e il collaudo iniziò nel novembre dello stesso anno. L'apertura, originariamente prevista per dicembre 2008, è stata in seguito ritardata al 30 aprile 2009.[3][4] La linea è attualmente gestita dalla Serco.[5]
Il budget per il progetto era di circa di 400 milioni di dollari, con in aggiunta altri 190 milioni di dollari per il prolungamento di circa 2 chilometri verso la metropolitana di Dubai.[6] Altre fonti parlano invece di un budget di circa 1,1 miliardi di dollari.[7] Attualmente un viaggio sulla monorotaia costa 15 Dirham per la sola andata, o 25 Dirham per andata e ritorno.
Tecnologia
[modifica | modifica wikitesto]La monorotaia Palm Jumeirah utilizza la tecnologia di Hitachi Monorail. La linea ha una capacità di 40.000 passeggeri al giorno, con una frequenza di tre minuti nelle ore di punta e di ogni 15 o 20 minuti nelle ore di morbida.[1][2] Tuttavia, l'utenza effettiva media della linea durante la prima settimana era di circa 600 passeggeri al giorno, e la monorotaia era "praticamente vuota".[8][9]
Le opere elettromeccaniche sono state svolte da ETA in joint venture con Hitachi.
Stazioni
[modifica | modifica wikitesto]Sono presenti quattro fermate, di cui tre nell'isola artificiale a forma di palma e una sulla terraferma:
- Atlantis Aquaventure (Hotel Atlantis)
- Palm Mall (in origine Trump Plaza) - ancora chiusa al pubblico
- Trump Tower - ancora chiusa al pubblico (Trump International Hotel and Tower)
- Gateway - (Gateway Towers) - interscambio con la tranvia di Dubai
Stazioni future:
- Dubai Internet City (in progetto) - interscambio con la metropolitana di Dubai (linea rossa)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Middle East's first monorail to start services in Palm Jumeirah by April, su archive.gulfnews.com, Gulf News, 7 agosto 2008. URL consultato l'11 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2009).
- ^ a b (EN) ME's 1st monorail to begin services in April, su menafn.com, 8 agosto 2008. URL consultato l'11 agosto 2008 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2011).
- ^ (EN) Palm monorail hit by four-month delay, su arabianbusiness.com, 22 luglio 2008. URL consultato l'11 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2008).
- ^ (EN) Articolo di Khaleej Times Archiviato il 18 settembre 2012 in Internet Archive.
- ^ (EN) article in Archiviato il 7 aprile 2020 in Internet Archive. Railway Gazette
- ^ (EN) Quiet please for region’s first monorail, su arabianbusiness.com, 7 aprile 2007. URL consultato l'11 agosto 2008.
- ^ (EN) Nice and Easy, but Fares Not So Fair, su khaleejtimes.com, 7 maggio 2009. URL consultato il 27 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2012).
- ^ (EN) Sarah Blackman, Dubai's new Palm Monorail proves popular, su constructionweekonline.com, 6 maggio 2009. URL consultato il 27 agosto 2010.
- ^ (EN) Palm monorail: Where are the passengers? - XPRESS (United Arab Emirates), su encyclopedia.com, 27 maggio 2009. URL consultato il 27 agosto 2010.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monorotaia Palm Jumeirah
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Storia della monorotaia, su asiatraveltips.com. URL consultato il 12 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).