Moses de León
Moses (Moshe) de León (noto in ebraico come Moshe ben Shem-Tov - משה בן שם-טוב די-ליאון) (Guadalajara, 1250 – Arévalo, 1305) era un kabbalista e presupposto autore o redattore dello Zohar.
È tuttora in discussione se lo Zohar sia stato un suo lavoro, o se abbia raccolto per iscritto le tradizioni che risalgono a Rabbi Shimon bar Yohai.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Guadalajara, in Spagna (il suo cognome proviene dal padre, Shem-Tov de León), passò 30 anni tra questa città e Valladolid, prima di trasferirsi ad Avila, dove visse fino alla morte, che avvenne ad Arévalo nel 1305, mentre stava tornando a casa.
Influenze
[modifica | modifica wikitesto]Moses conosceva i filosofi del Medioevo e tutta la letteratura del misticismo, incluso il Trattato della Emanazione Sinistra di Rabbi Isaac b. Jacob Ha-Kohen;[1] inoltre conosceva ed usava gli scritti di Avicebron, di Yehuda Ha-Levi, di Maimonide ed altri. sapeva come appassionare con frasi altisonanti e suggestive, senza peraltro esprimere alcun pensiero specifico. Era uno scrittore dinamico e prolifico, scrivendo diverse opere mistiche e cabalistiche in rapida successione. Nel suo lungo Sefer ha-Rimon scritto in ebraico nel 1287 e ancora esistente in manoscritto, discusse gli oggetti e le ragioni delle leggi rituali ebraiche dal punto di vista mistico, dedicando il libro a Levi ben Todros Abulafia. Nel 1290 scrisse Ha-Nefesh ha-Hakhamah, noto anche col titolo Ha-Mishqal (pubblicato a Basilea nel 1608, spesso rinvenuto in manoscritto), che dimostra sempre maggiori tendenze cabalistiche. In tale opera, Moses attacca i filosofi della religione e parla dell'anima come di "una somiglianza al prototipo celeste" descrivendo il suo stato dopo la morte, la sua risurrezione e la metempsicosi. Shekel ha-Kodesh (scritto nel 1292), un altro libro dello stesso tipo, è dedicato a Todros ha-Levi Abulafia. In un altro, dal titolo Mishkan ha-Edut o Sefer ha-Sodot, completato nel 1293, parla del cielo e dell'inferno, secondo l'apocrifo Libro di Enoch. Scrisse anche una spiegazione cabalistica del primo capitolo di Ezechiele.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Per questa voce, la Jewish Encyclopedia cita la seguente bibliografia:
- Ahimaaz Chronicle, ed. London, pp. 95 et seq.;
- Adolf Jellinek, Moses b. Schem-Tob de Leon und Seine Verhältniss zum Sohar, Leipsic, 1851;
- Grätz, Gesch. vii. 231 et seq.;
- Geiger, Das Judenthum und Seine Geschichte, iii. 75 et seq., Breslau, 1871;
- Giovanni Bernardo De Rossi-C. H. Hamberger, Hist. Wörterb. p. 177;
- Moritz Steinschneider, Cat. Bodl. cols. 1852 et seq.;
- idem, Hebr. Bibl. x. 156 et seq.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Questa voce incorpora informazioni estratte da una pubblicazione ora nel dominio pubblico:
- Kohler, Kaufmann et al. Leon, Moses (Ben Shem-Tob) de." Jewish Encyclopedia. Funk and Wagnalls, 1901–1906.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79260667 · ISNI (EN) 0000 0001 1878 4382 · CERL cnp01323379 · LCCN (EN) n85299967 · GND (DE) 102794510 · BNE (ES) XX4759235 (data) · BNF (FR) cb120671448 (data) · J9U (EN, HE) 987007265650405171 |
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