Museo civico aufidenate
Museo civico aufidenate | |
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il Convento della Maddalena a Castel di Sangro (AQ) | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Castel di Sangro |
Indirizzo | Convento della Maddalena |
Caratteristiche | |
Tipo | Museo archeologico |
Direttore | Mario Rainaldi[1][2] |
Visitatori | 3 671[3] |
Sito web | |
Il Museo civico Aufidenate è un museo archeologico sito nei locali dell'ex Convento della Maddalena di Castel di Sangro (AQ).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il museo venne istituito nel 1898, con il nome di Museo Aufidenate, dall'allora sindaco di Castel di Sangro, il colonnello Clemente Marchionna. Gli storici del tempo, primo fra tutti Vincenzo Balzano, seguito da Antonio De Nino, volevano fortemente l'apertura di un luogo di riunione di tutti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio. Nacque in un periodo in cui si stava delineando la reale posizione dell'antica città di Aufidena.
Nel 1924 vi fu il furto di molti reperti, ma il museo restò aperto e continuò ad arricchirsi di nuovi reperti con il passare del tempo. I bombardamenti del 1943 - 44 ne decretarono però la chiusura; non vi furono molti danni alle infrastrutture, ma i reperti restarono a lungo incustoditi, vittime di numerosi saccheggi. I reperti rimasti finirono spesso all'aperto, esposti alle intemperie per molti anni.
Il nuovo museo è stato inaugurato più di cinquanta anni dopo, nel 1999, conseguentemente alla ristrutturazione del vecchio Convento della Maddalena, nell'area periferica di Castel di Sangro. Il lavoro di recupero dei reperti era già cominciato anni prima dalla locale sezione dell'Archeoclub d'Italia; l'amministrazione comunale aveva provvisoriamente adibito a museo parte del Palazzo del Principe.
Museo archeologico
[modifica | modifica wikitesto]La collezione ospita:
- Sala "Antonio De Nino": SEZIONE DI PREISTORIA E PROTOSTORIA
Espone collezione di fossili e testimonianze archeologiche che spaziano dal Paelolitico all'epoca sannita
- Sala "Vincenzo Balzano": SEZIONE ITALICO-ROMANA
Espone materiali lapidei, anse con bollo rodio e osco, cippi funerari e rinvenimenti provenienti da scavi e saggi nonché il simbolo stesso del Museo: il Toro Aufidenate
- Sala "Ezio Mattiocco": SEZIONE MANIFATTURA
La sezione ospita ceramiche rinvenute presso la Civita e Porta Caprara, rappresentanti la produzione della Città fra il XV e il XIX secolo
- Sala "Rolando Giampaolo": SEZIONE SECONDO CONFLITTO MONDIALE
Esposizione permanente dedicata alla linea difensiva tedesca "Gustav", utilizzata come divisore territoriale
- Sala arte sacra: SEZIONE ARTE ANTICA E RELIGIOSA
Esposizione opere tardo-rinascimentali barocche, settecentesche e moderne
- Sala "Cosimo Savastano": ESTEMPORANEA DI PITTURA
La sezione espone tele di epoca moderna realizzate da artisti internazionali nel periodo compreso tra gli anni '80 e gli anni '90
- Sala polifunzionale: SEZIONE EVENTI CULTURALI
La Sala, ricavata all'interno dei locali della ex Chiesa del Convento, è teatro di numerose esposizioni ed eventi dedicati
- Orto botanico: SEZIONE NATURALISTICA
spazio esterno di pertinenza, nell'800 utilizzato per sperimentazione di piantumazioni estere, con percorso che conduce alla "tavola dei monaci": un masso calcareo rozzamente lavorato, probabilmente dedicato alla preghiera o alla meditazione
Ulteriori utilizzi dell'ex Convento della Maddalena
[modifica | modifica wikitesto]Convento dei Frati Minori Osservanti di Maria Santissima Maddalena | |
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Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Località | Castel di Sangro |
Indirizzo | Contrada della Maddalena, SNC - Castel di Sangro, Via Unità d'italia C/o Convento della Maddalena 182, 67031 Castel di Sangro, Via Ponte della Maddalena 182, Castel di Sangro e Via De Contra 4, 67031 Castel di Sangro |
Coordinate | 41°47′16.78″N 14°06′10.45″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Maria Maddalena |
Diocesi | Sulmona-Valva |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | XV secolo |
Completamento | XVII secolo |
Sito web | www.museoaufidenate.it |
Storia del convento
[modifica | modifica wikitesto]Il convento fu eretto nel XV secolo, presso una piccola cappella oltre il Sangro, dove si dice avesse dimostrato frate Pietro da Morrone. La lapide del portale 1487 testimonia che in quest'anno la fabbrica era già compiuta, e il monastero fu sede dell'ordine dei Minori Conventuali di San Francesco, fino al 1878, quando dopo le soppressioni piemontesi, fu ripristinato come scuola sino al 1901, quando fu destinato a carcere, soprattutto durante la seconda guerra mondiale. Abbandonato, nel 1998 è stato recuperato e adibito a museo.[4]
Il convento è molto ben conservato nello stile rinascimentale, per il chiostro, e barocco per gli interni della ex chiesa (oggi sconsacrata). La chiesa mostra un aspetto esterno tipico delle architetture rinascimentali conventuali abruzzesi, con portico che precede l'ingresso, e portale architravato tardo romanico, facciata quadrata con oculo centrale.
L'interno a navata unica, ha 9 altari dedicati alla Madonna del Carmine, San Matteo, San Francesco, l'Immacolata Concezione, San Diego, San Pasquale, la Madonna degli Angeli e Sant'Antonio di Padova. Gli altari sono in stile differente, tra il rinascimentale e il barocco e rococò, perché realizzati tra il XVI-XVIII secolo dalle famiglie nobili di Castel di Sangro, che si susseguivano nell'acquisizione del feudo, tra cui si ricordano i Casaccio. Il soffitto della chiesa era a cassettoni lignei con lacunari decorati da fiori e tralci vegetali.
L'ex convento ospita i vari musei, esternamente mostra di pregevole il chiostro quadrato porticato, con pozzo centrale ottagonale, e arcate eleganti e colonne circolari a capitello. Presso le arcate delle campate, si conservano ancora gli affreschi rinascimentali delle storie della vita di San Francesco di Assisi e Sant'Antonio di Padova.
Altri musei del convento
[modifica | modifica wikitesto]Due locali del rinnovato convento sono stati adibiti a Museo Internazionale della pesca a mosca intitolato a Stanislao Kuckiewiez, istituito con la collaborazione della Scuola di Pesca a Mosca-SIM e inaugurato nel settembre del 2000. Espone fotografie, documenti e attrezzature specializzate nella pesca a mosca, sport molto popolare a Castel di Sangro.
Dal 22 luglio 2017 l'ex convento ospita anche il War Museum, museo della guerra dedicato al Tenente Generale Rolando Giampaolo (medaglia d'argento al valor militare), specialistico sulla "linea Gustav".
Un altro locale è dedicato a mostre temporanee, in continuo rinnovamento. Vi sono esposti quadri, foto o quant'altro.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://abruzzolive.it/cultura-e-storia-nominato-il-nuovo-direttore-del-museo-civico-aufidenate/
- ^ https://newsdellavalle.com/public/2022/06/06/castel-di-sangro-larchitetto-mario-rainaldi-e-il-nuovo-direttore-del-museo-civico-aufidenate
- ^ https://www.teleaesse.it/comuni/castel-di-sangro/impennata-delle-visite-nel-museo-civico-aufidenate-di-castel-di-sangro-nel-2023/
- ^ Convento della Maddalena, su altosannio.it. URL consultato il 22 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2020).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Il Museo Aufidenate nel Convento della Maddalena in Castel di Sangro di Ezio Mattiocco, anno 2005 - Synapsi edizioni
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo civico aufidenate
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su museoaufidenate.it.
- Museo civico aufidenate, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 253748403 · LCCN (EN) no2015130449 · GND (DE) 1078779163 |
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