Natale Dalle Laste

Natale Dalle Laste

Natale Dalle Laste, noto anche col nome latinizzato Natalis Lastesius (Marostica, 30 marzo 1707Marsan, 21 giugno 1792), è stato un poeta e latinista italiano.

Compì i suoi studi a Padova (città non lontana dalla natia Marostica), prima presso il Seminario Vescovile, poi presso lo Studio patavino.

Precettore a Venezia, ebbe modo di entrare in contatto con le maggiori famiglie lagunari. Fu amico di Marco Forcellini col quale collaborò all'edizione critica delle Opere di Sperone Speroni (Venezia 1740).[1]

Dalle Laste fu Pubblico Revisore e Consultore e Revisore de' Brevi Pontificij presso la Repubblica di Venezia. Morì a Marsan, vicino a Marostica, il 21 giugno 1792.

Squisito latinista e autore di testi sia in latino sia in italiano, Dalle Laste ottenne fama europea con la famosa lettera sul Museo di Filippo Farsetti (1764). È considerato il migliore traduttore settecentesco dell’Eneide (Venezia 1795), ed è autore di piacevoli Lettere familiari e di carmi latini, fra i quali il celebre poemetto in esametri Apollo Vaticanus (1767), che fu tradotto da Antonio Bevilacqua (Roma 1878).

  • Apollo vaticanus colla traduzione in versi sciolti italiani, Bassano, Remondini, 1773
  • Natalis Lastesii Marosticensis carmina, Padova, Comino, 1774
  • Regole della costruzione latina ad uso di molti n.n. u.u. giouanetti patrizj veneti composta dall'eccellente, e celebre sig. dot. D.n N. D. L., Venezia, Zatta, 1792
  • L' Eneide di P. Virgilio Marone volgarizzata da Natal dalle Laste, Venezia, Coleti, 1795
  • Sunto storico della Università di Padova dall'anno 1405 al 1509: operetta postuma dell'abate Natale Dalle Laste, Padova, Tip. Cartallier e Sicca, 1840
  1. ^ Opere di messer Sperone Speroni degli Alvarotti, tratte da' manoscritti originali, Venezia, Occhi, 1740, cinque volumi in 4°. Con annotazioni di Natale Dalle Laste e di Marco Forcellini. La prefazione è del Dalle Laste.
  • N. Dalle Laste, Lettere familiari, a cura di J. Morelli, Bassano 1805 (alle pp. IX-LXXVIII una bibliografia compilata dal Morelli);
  • G. A. Moschini, Della letteratura veneziana del secolo XVIII fino a' nostri giorni, Venezia 1806, II, p. 96; IV, p. 12;
  • I. B. Ferrari, Vitae virorum illustrium Seminarii Patavini, Padova 1815, pp. 297-311;
  • Bartolommeo Gamba, Galleria dei letterati ed artisti più illustri delle Provincie veneziane del secolo XVIII, Venezia 1822, I, p. 271; II, p. 312;
  • Emilio Amedeo De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri, V, Venezia 1837, pp. 112-115;
  • G. Dandolo, La caduta della Repubblica di Venezia ed i suoi ultimi cinquant'anni. Appendice, Venezia 1857, p. 94;
  • B. Cecchetti, La Repubblica di Venezia e la corte di Roma nei rapporti della religione, II, Venezia 1874, pp. 15-22;
  • S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, II, Venezia 1907, pp. 181-186 (con elenco completo di tutti gli scritti);
  • G. Bellini, Sacerdoti educati nel seminario di Padova distinti per virtù, scienza posizione sociale, Padova 1951, pp. 141-145;
  • Giulio Natali, Il Settecento, I-II, Milano 1960, ad Indicem;
  • G. Gullino, La politica scolastica veneziana nell'età delle riforme, Venezia 1973, p. 49;
  • F. Venturi, Settecento riformatore, II, La chiesa e la repubblica dentro i loro limiti, 1758-1774, Torino 1976, pp. 114 n., 119, 138, 152;
  • M. Infelise, Censura e politica giurisdizionalistica a Venezia nel Settecento, in Annali della Fondazione L. Einaudi, XVI (1982), pp. 227, 229;
  • Constantin von Wurzbach, Biographisches Lexikon des Kaiserthums Österreich, III,pp. 225-227.

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