Nicola Sorricchio
Nicola (o Niccolò) Sorricchio (Atri, 1710 – 1785) è stato uno storico e archeologo italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque da Simone ed Angela Melcotti; lo zio Gian Leonardo era segretario del cardinale Troiano Acquaviva, figura di primo piano nella politica italiana del sec. XVIII. Nicola aveva in famiglia esempi di passione per la ricerca storica ed archeologica; egli cita uno zio materno che lo avviò allo studio dei documenti antichi[1][2][3].
Dopo la laurea in legge a Napoli, rientrò nella città natale dove si dedicò agli studi storici, redigendo dal 1755 fino alla morte una serie di manoscritti su vari aspetti della storia della sua città natale e del territorio circostante. Sorricchio ebbe accesso a numerosi archivi pubblici e privati disponibili al suo tempo. Le sue relazioni privilegiate con la famiglia Acquaviva, in particolare con Isabella, ultima duchessa d'Atri, gli consentirono lo studio dell'archivio ducale, oggi perso perché distrutto nella sommossa popolare che portò al saccheggio del palazzo Acquaviva di Giulianova durante l'occupazione francese del Regno di Napoli[4]. Egli poté anche consultare documenti sulla città di Atri, oggi persi, che restano disponibili agli storici tramite le copie da lui trascritte; tra questi si possono citare il Necrologio della Cattedrale di Atri[5][6] ed alcuni catasti antichi. Fu anche in corrispondenza con molti intellettuali del suo tempo quali Ludovico Antonio Muratori, Mario Guarnacci, Antonio Ludovico Antinori, Francesco Maria Caracciolo, Joseph Eckhel, Romualdo De Sterlich ed il circolo illuminista teramano raccolto attorno alla famiglia Delfico. Un suo contributo compare nella voce Atri dell'opera Delle città d'Italia di Cesare Orlandi[7]; citazioni e riferimenti all'opera di Sorricchio sulla storia di Atri sono presenti in altre opere dell'epoca, quali quelle di Lorenzo Giustiniani[8] ed Eustachio d'Afflitto[9].
Sorricchio partecipò alla vita pubblica della sua città, della quale fu anche Mastro Giurato. Egli fu particolarmente impegnato durante la soppressione dei Gesuiti nel Regno di Napoli, con conseguente espulsione dei membri e sequestro dei beni dell'Ordine. Il fatto ebbe conseguenze significative per Atri, che ospitava un importante collegio gesuita[10]; Sorricchio narra estesamente la vicenda nel volume V della sua opera "Annali Acquaviviani".
Si sposò con Reparata Ronci, appartenente alla famiglia del beato Francesco Ronci, al quale Sorricchio dedicò una delle sue opere.
La sua opera, nella quasi totalità manoscritta, è rimasta conservata fino ad oggi nell'archivio di famiglia. Essa ha potuto essere consultata dal suo discendente Luigi, anch'egli storico, del quale costituisce la fonte privilegiata, ma anche da altri studiosi, come Gabriello Cherubini, Vincenzo Bindi e, più recentemente, Bruno Trubiani[11].
Nel 2020 l'università di Chieti - Pescara, in collaborazione con l'Agenzia per l'Italia digitale, ha condotto un progetto per l'acquisizione digitale delle principali opere di Sorricchio[12], che sono quindi ora liberamente consultabili nella sezione Manoscritti della Biblioteca Digitale Italiana su Internet Culturale[13][14][15].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Gli scritti di Nicola Sorricchio disponibili in formato digitale comprendono 10 tomi, nove dei quali manoscritti, mentre il decimo è a stampa; a questi si aggiungono anche tre manoscritti di altri autori. In totale la collezione ammonta ad oltre 7.000 pagine suddivise tra le seguenti opere:
- Monumenti Adriani: manoscritto in cinque volumi contenente una raccolta di informazioni, documenti e testimonianze archeologiche sulla storia di Atri. Comprende estratti di due catasti del 1447[16] e del 1499. Il materiale è distribuito su cinque tomi[17][18][19][20][21].
- Annali Acquaviviani: manoscritto in cinque volumi, contiene informazioni sulla storia di Atri e del territorio circostante dalla seconda metà del Medioevo fino all’epoca dell’autore, e rivolge particolare attenzione alle vicende storiche della famiglia Acquaviva. Il materiale è disponibile in un unico tomo[22].
- Annali Ecclesiastici: manoscritto in tre volumi; il testo conservato consta di un unico tomo di 392 pagine, che copre l'arco temporale dal 866 al 1482[23]. E' presente inoltre un supplemento sulla vita del beato Francesco Ronci[24];
- Delle Antichità dell'Adria Picena: manoscritto in volume unico che testimonia gli interessi archeologici dell'autore; contiene ipotesi sulle origini della città di Atri ed informazioni su ritrovamenti archeologici noti all'autore, o da lui eseguiti[25]. In particolare l'autore narra di un suo importante ritrovamento nel territorio atriano, tra gli attuali centri di Scerne e Casoli, che identifica come un anfiteatro romano; l'autore sostiene qui la tesi, poi ripresa da Luigi Sorricchio ed altri studiosi contemporanei[26][27], che il porto di Atri in età romana si trovasse alla foce del fiume Vomano.
- Piena dimostrazione dell'antico Patrimonio dei Duchi d'Atri: opera in unico volume a stampa[28], prodotta a Napoli dallo stampatore Pietro Palumbo ma in pratica inedita, in quanto assente dalle biblioteche pubbliche italiane; contiene una discussione sulla effettiva consistenza, al netto dei debiti contratti, del patrimonio Acquaviva al tempo dell'autore. Si può ritenere che sia stato scritto dall'autore su incarico della famiglia Acquaviva, per sostenerne le pretese nei confronti della corte napoletana nel momento della estinzione del ramo principale della famiglia.
I manoscritti di altri autori inclusi nella collezione sono i seguenti:
- Istoria Adriana di Dante Basile, autore atriano del sec. XVII, manoscritto in due tomi[29][30].
- catasto atriano del 1362, conservato dallo studioso[31].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Raffaele Mastriani, Dizionario geografico-storico-civile del regno delle Due Sicilie, tomo III, pag. 469, 1858
- ^ Melchiorre Delfico collezionista di libri e di monete
- ^ Chiara Marveggio, La monetazione di Hatria. Aspetti cronologici, ponderali, iconografici e produttivi, in RIVISTA ITALIANA DI NVMISMATICA E SCIENZE AFFINI, VOL. CXII, 2011, pagg. 135-172
- ^ Giulio Sodano, Da baroni del regno a Grandi di Spagna. Gli Acquaviva d’Atri: vita aristocratica e ambizioni politiche, Napoli, Guida, 2012
- ^ poi trascritto dai manoscritti del Sorricchio da Gabriello Cherubini e pubblicato in Vincenzo Bindi, Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi, Napoli, Real Tipografia Francesco Giannini & Figli, 1889. URL consultato il 21 febbraio 2021.
- ^ Dopo la prima pubblicazione del Bindi sono emerse altre copie del Necrologio, ad esempio presso l'Archivio di Stato di Napoli; v. Antonio Di Felice, Il necrologio di Atri, Atri, 2019, ISBN 9788832172164.
- ^ C. Orlandi, Delle città d'Italia - Notizie sacre e profane, tomo II, pp. 273 - 326
- ^ Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, vol I, tomo II: voce ATRI
- ^ Memorie degli scrittori del regno di Napoli, Volume 1, passim; Sorricchio fornisce all'autore informazioni sugli scrittori di casa Acquaviva)
- ^ fondato nel 1606; L. Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del regno di Napoli, vol I, tomo II: voce ATRI, p. 58
- ^ Bruno Trubiani su "Associazione Italiana Biblioteche"
- ^ Torlontano, R. (2020), Un patrimonio storico e artistico inedito e inesplorato: i manoscritti del Fondo Abruzzese Nicola Sorricchio. DigItalia, 15(1), 114–121
- ^ Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani
- ^ Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani - riferimenti
- ^ Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani - opere; l'originale sito dell'Università di Chieti è dismesso, ma ancora parzialmente raggiungibile, via Wayback Machine,qui
- ^ B. Trubiani, Un catasto di Atri del 1447 ed il pittore Andrea De Litio, Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, 1973, p. 319
- ^ tomo I, archivio n. 4471
- ^ tomo II, archivio n. 4472
- ^ tomo III, archivio n. 4473
- ^ tomo IV, archivio n. 4474
- ^ tomo V, archivio n. 4475
- ^ archivio n. 4477
- ^ archivio n. 4476
- ^ archivio n. 4478
- ^ archivio n. 4480
- ^ A. R. Staffa, Paesaggi ed insediamenti rurali dell'Abruzzo adriatico fra Tardoantico ed Altomedioevo, pagg. 41 - 44, pag. 93, pag. 112, in Paesaggi ed insediamenti rurali in Italia Meridionale fra Tardoantico ed Altomedioevo, Atti del Convegno Foggia 2004, Bari 2006, pp. 38-125
- ^ A. R. Staffa, Abruzzo: Strutture portuali e assetto del litorale fra antichità ed altomedioevo, in: Strutture portuali e rotte marittime nell'Adriatico di età romana, Trieste - Roma 2001, Editreg srl - Ecole francaise de Rome, pp. 354 - 356
- ^ archivio n. 4479
- ^ tomo I, archivio n. 4467
- ^ tomo II, archivio n. 4468
- ^ archivio n. 4502
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Di Filippo, Gli uomini e la storia - Personaggi illustri di Atri, Atri 1996
- Roberto Ricci, Fonti d'Abruzzo: Nicola Sorricchio e gli Annali Acquaviviani, Bullettino della Deputazione abruzzese di storia patria, anno CIII (2012), pp. 163–177
- Roberto Ricci, Erudizione e impegno civile nell'opera di Nicola Sorricchio, Deputazione abruzzese di storia patria, XIII Incontri culturali dei soci, 2006, pp. 63–68
- Luigi Sorricchio, Nicola Sorricchio, vita e bibliografia. Con premessa di Gabriello Cherubini. Atri, Donato de Arcangelis, 1889, pp. 50
- Luigi Sorricchio, Hatria - Atri, in tre volumi, 1911 - 1981
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani Archiviato il 28 novembre 2019 in Internet Archive.
- Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani - Biblioteca Digitale Archiviato il 28 novembre 2019 in Internet Archive.