Nicolas Roland
Beato Nicolas Roland | |
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Presbitero | |
Nascita | Reims, 8 dicembre 1642 |
Morte | Reims, 27 aprile 1678 (35 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 16 ottobre 1994 da papa Giovanni Paolo II |
Nicolas Roland (Reims, 8 dicembre 1642 – Reims, 27 aprile 1678) è stato un presbitero francese, fondatore delle Suore del Santo Bambino Gesù. È stato beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1994.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu allievo dei gesuiti e, dopo qualche esperienza di vita mondana, decise di abbracciare lo stato ecclesiastico e si trasferì a Parigi per completarvi la sua formazione. Conseguì il dottorato in teologia.[1]
A Parigi fu in contatto con l'Associazione degli Amici e i fondatori della società per le missioni estere; frequentò i seminari "Bon Enfants", dei lazzaristi, di San Sulpizio e Saint-Nicolas-du-Chardonnet.[1]
Tornò a Reims dove, nel 1665, fu nominato canonico teologo della cattedrale; in seguito fu ordinato prete.[1]
Si trasferì quindi a Parigi e nel 1670 si stabilì a Rouen, dove conobbe il frate minimo Nicolas Barré, fondatore delle Suore del Bambino Gesù. Portò con sé a Reims due suore per servire nell'orfanotrofio di cui aveva assunto la direzione e il 27 dicembre 1670 diede inizio a una nuova congregazione.[2]
La congregazione fu intitolata al Bambino Gesù a causa della particolare devozione di Roland per il divino infante attinta dal Carmelo di Beaune, dove si era recato in pellegrinaggio e aveva ottenuto in dono una statua del Petit Roi de Grâce.[3]
Fu direttore spirituale di Giovanni Battista de La Salle, a cui trasmise la passione per le scuole cristiane e al quale affidò per testamento la direzione delle sue suore.[2]
Roland morì precocemente a trentasei anni.[2]
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]Il corpo di Roland è sepolto nella cripta della cappella della casa-madre delle suore del Bambino Gesù a Reims. La fase diocesana del processo di beatificazione si è svolta tra il 1942 e il 1980.[3]
Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 16 ottobre 1994.[4]
Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 27 aprile.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
- Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
Altri progetti
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 56615689 · ISNI (EN) 0000 0001 0837 5104 · BAV 495/46978 · CERL cnp00556979 · LCCN (EN) nr98000930 · GND (DE) 119482479 · BNF (FR) cb11922435h (data) |
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