Numero (linguistica)

In linguistica, il numero è una categoria grammaticale[1]. Serve a esprimere formalmente la quantità dei referenti.

A seconda delle lingue esistono le seguenti forme: il singolare, il duale, il triale, il quartale, il paucale e il plurale. Per esempio l'arabo classico, l'ebraico, lo sloveno e il sorabo hanno una forma di duale sia per i verbi sia per i sostantivi. Molte lingue non europee, come il cinese, non hanno nessun numero.

In tedesco o in italiano sono in uso il singolare e il plurale. In queste lingue l'uso del numero corretto è fondamentale per le seguenti parti del discorso: sostantivo, aggettivo, verbo, articolo e pronome.

Singularia e pluralia tantum

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Ci sono anche parole che possono occorrere solo al singolare o solo al plurale; queste sono dette rispettivamente singularia tantum e pluralia tantum.

  • latte (singularia tantum)
  • pane (singularia tantum)
  • nozze (pluralia tantum)
  • forbici (pluralia tantum)

In quenya, lingua inventata, esiste anche il numero plurale generale.

Esempi per i diversi numeri nei sostantivi italiani:

  • scuola (singolare) - scuole (plurale)
  • tavolo (singolare) - tavoli (plurale)
  • uovo (singolare) - uova (plurale)
  • tacco (singolare) - tacchi (plurale)
  • artista (singolare) - artisti (plurale)
  • insegnante (singolare) - insegnanti (plurale)

In italiano esistono parole il cui genere al plurale differisce dal genere al singolare, per esempio: il braccio - le braccia, l'orecchio - le orecchie, il ginocchio - le ginocchia.

  1. ^ Scheda su treccani.it.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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