Oblate della Mater Orphanorum
Le Oblate della Mater Orphanorum sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla O.M.O.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La congregazione delle suore oblate della Mater Orphanorum venne istituita l'8 settembre 1945 dal sacerdote somasco Giovanni Antonio Rocco presso il borgo di Castelletto, frazione del comune di Cuggiono, nel milanese.[2] In breve tempo la società crebbe e si concretizzò nella realizzazione di un vero e proprio villaggio della carità per accogliere e aiutare ragazze povere o orfane di guerra. Nel 1954 venne posata la prima pietra del Santuario della Vergine degli orfani presso la città di Legnano (MI) dove si spostò la sede della congregazione e l'abitazione di padre Rocco.
La pia unione fu canonicamente eretta in società di vita comune dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, il 18 aprile 1967.[2]
L'11 febbraio 1985, venne riconosciuta come congregazione religiosa di diritto pontificio.
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Le religiose si dedicano principalmente alla cura degli orfani e della gioventù abbandonata, ma anche ad altre opere sociali di carità; la spiritualità è quella di san Girolamo Emiliani, patrono universale degli orfani.[2] Le oblate non indossano un abito religioso: come segni di consacrazione, portano un anello e una croce in argento sul petto.[3]
Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Camerun, in Angola, in Colombia, In Guatemala e in El Salvador;[4] la sede generalizia è a Milano.[1]
Alla fine del 2011 la congregazione contava 117 religiose in 20 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario pontificio per l'anno 2013, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2013. ISBN 978-88-209-9070-1.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.