Oscar Saccorotti
Oscar Saccorotti (Roma, 14 maggio 1898 – Recco, 16 maggio 1986) è stato un pittore, incisore e decoratore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Saccorotti nacque a Roma, terzo figlio di Alfredo e Silvia Centenari.[1] Il mestiere del padre, impiegato presso il Ministero delle finanze, portò la famiglia a frequenti traslochi (nel 1901 a Siena, nel 1903 a Vicenza): fu a Udine che Saccorotti si formò, e fu apprendista imbianchino e decoratore sotto la guida di Leo Basaldella (padre di Afro, Dino e Mirko Basaldella).[1] Nel 1911 il padre Alfredo morì e Saccorotti, insieme alla madre e ai fratelli, nel 1914 si trasferì a Genova, a Borgoratti, presso uno zio materno.[1][2] Nel capoluogo ligure fu decoratore insieme al fratello Fausto, lavorando per l'architetto Bifoli.[1]
Allo scoppio della prima guerra mondiale Saccorotti fu dapprima a Piossasco con il proprio reparto di fanteria, e successivamente frequentò la scuola di aeronautica a Foggia, dove si iscrisse nel 1917.[1] Terminato il conflitto, fatto ritorno a Genova Saccorotti aprì nel 1920 un negozio di giocattoli in legno dipinto, sempre con il fratello.[3] Negli anni '20 a Genova ebbe modo di conoscere Camillo Sbarbaro, Arturo Martini, Eugenio Montale e Francesco Messina.[3][4] Come decoratore nel 1929 partecipò alla ristrutturazione della Trattoria dell'Abbondanza sotto la guida di Mario Labò,[1] il quale gli fece conoscere numerosi artisti del panorama genovese.[2] Parallelamente a tali attività Saccorotti si era dedicato alla pittura, esponendo per la prima volta a Roma nel 1926,[3] e nel 1927 firmò un contratto con una galleria milanese (L'Esame) che lo portò a esporre più assiduamente.[1][2] Fino al 1931 Saccorotti fu anche disegnatore d'interni per la ditta DIANA di Genova.[3] Durante gli anni '30 partecipò a numerose mostre, e nel 1930 espose per la prima volta alla Biennale di Venezia: tornerà poi numerose volte alla Biennale tra il 1932 e il 1948, con una mostra personale nel 1940.[4] Nel 1933 espose a Vienna, nel 1935 a Roma presso la Quadriennale nazionale, nel 1937 a Berlino e nel 1937 fu organizzata una sua mostra personale a Genova.[1] A partire dal 1940 Saccorotti si concentrò sull'incisione come forma d'arte,[1] e vi si dedicò per buona parte del secondo dopoguerra.[2]
Nel 1949 conobbe Raffaella Solari, che sposò nel 1960;[2] tra il 1949 e il 1951 viaggiò per l'Europa, visitando Parigi, la Provenza, la Spagna e il Portogallo.[1] Nel 1953 organizzò una esposizione personale a Bruxelles.[1] Negli anni '60 proseguì la sua attività di progettista, affiancandola alle esposizioni che svolse però più raramente.[3][4] Nel 1976 restaurò la villa detta Il Pettirosso, situata sulle colline di Megli a Recco, e vi si stabilì allestendoci anche il proprio studio.[1][2] Morì proprio nella sua casa a Recco nel 1986.[1][4]
Stile
[modifica | modifica wikitesto]Formatosi come decoratore, Saccorotti si avvicinò alla pittura già più che ventenne.[1] Negli anni '30 si dedicò all'arte figurativa con ritratti e paesaggi:[1] negli anni '40 invece si concentrò sulle incisioni e specialmente sull'acquaforte[3] e sulle opere in ceramica.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Francesco Santaniello, SACCOROTTI, Oscar, su treccani.it. URL consultato il 6 agosto 2020.
- ^ a b c d e f Sala permanente dedicata a Oscar Saccorotti, su 62-101-86-34.ip.fastwebnet.it, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. URL consultato il 6 agosto 2020.
- ^ a b c d e f SACCOROTTI OSCAR, su pittoriliguri.info. URL consultato il 6 agosto 2020.
- ^ a b c d e Oscar Saccorotti (1898-1986) (PDF), su visitgenoa.it. URL consultato il 6 agosto 2020.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Santaniello, SACCOROTTI, Oscar, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
- (EN) Opere di Oscar Saccorotti, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 5730080 · ISNI (EN) 0000 0000 6674 7191 · ULAN (EN) 500075840 · LCCN (EN) n88134213 · GND (DE) 11892236X |
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