Palazzo Bianchi (La Spezia)
Palazzo Bianchi | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | La Spezia |
Indirizzo | via Nino Bixio, 84 |
Coordinate | 44°06′33.92″N 9°48′56.23″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1894-96 |
Stile | architettura eclettica |
Realizzazione | |
Architetto | Carlo Piaggio |
Committente | Edoardo Bianchi |
Il primo palazzo Bianchi è un edificio di architettura eclettica neo rinascimentale a La Spezia, in via Nino Bixio 84[1], all'angolo con via Torino.
Progettato dall'ingegnere Carlo Piaggio e costruito tra il 1894 e il 1896, è il primo dei tre palazzi adiacenti che l'imprenditore Edoardo Bianchi[2]fece erigere in città alla fine del XIX secolo[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]A quattro piani, oltre il piano rialzato e allo scantinato, l'edificio è rivestito da un paramento a bugnato liscio in cui si apre un ricco portale di marmo di Carrara.
La lunetta sopra il portone di legno, con chiave di volta scolpita con composizioni di fiori e frutta ed aperta per dare aria e luce all'atrio di accesso, è chiusa dalla grata tipica dei palazzi spezzini dell'epoca[4]. Già di gusto liberty composta a girali in ferro battuto, la grata al suo centro reca le iniziali E B del primo proprietario[5].
Il primo piano è caratterizzato da timpani curvilinei sulle finestre e da un lungo balcone in marmo sostenuto da mensole scolpite. La prima fascia marcapiano è decorata con motivi a greca.
Gli ulteriori tre piani recano trabeazioni di vario genere e balconi, anche se meno importanti. Una seconda fascia marcapiano, tra il terzo ed il quarto piano è decorata con gocciolatoi.
Il cornicione, fortemente aggettante, è sostenuto da mensole scanalate.
L'atrio di accesso, pavimentato in marmo, è costituito da un ampio vano con le pareti decorate da tondi con ritratti femminili eseguiti ad affresco[6].
Al fondo dell'atrio, ai lati di una nicchia con sedile in marmo, due opposte rampe di scale a tenaglia salgono per riconvergere e divergere ad ogni mezzo piano e che alla sommità ricevono luce naturale da un lucernaio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Secondo la numerazione civica attuale. In origine e fino agli anni '60 del XX secolo era il civico 14.
- ^ Originario di Levanto, Edoardo Bianchi fu industriale per la produzione di pasta ed alimantari.
- ^ Il suo secondo palazzo, in stile liberty (Gerolamo Piaggio, 1904-1906), si trova anch'esso in via Bixio, al numero 96. Il terzo palazzo (Vincenzo Bacigalupi, 1904-1906), oggi denominato Bianchi Cavalli dal nome del secondo proprietario, è in via Fiume 61, (D.Savani , I palazzi spezzini tra Belle Epoque e Liberty, 2017)
- ^ Più propriamente il termine tecnico per questo tipo di serramento a forma di ventaglio è rosta, vocabolo di derivazione longobarda.
- ^ Una bella fotografia della lunetta è riportata nel volume di Diego Savani, Dentro i palazzi spezzini tra Belle Epoque e Liberty, Ed.Giacché, 2021, La Spezia, pag.62
- ^ Già coperti da imbiancatura gli affreschi sono stati recuperati anche se poco leggibili. Una loro riproduzione è riportata nel volume di Diego Savani dedicata alla Belle Epoque e Liberty alla Spezia.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F.Marmori, Riflessioni sull’Architettura spezzina della fine dell’Ottocento e dell’inizio del secolo, in La Spezia, Rassegna municipale, Anno IX, La Spezia, 1991
- D.Savani, Dentro i palazzi spezzini tra Belle Epoque e Liberty, Artisti, artigiani e architetti all'opera (1890-1923), Ed.Giacché, 2017 ISBN 9788863820928