Paul Di'Anno
Paul Di'Anno | |
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Paul Di'Anno in concerto nel 2008 | |
Nazionalità | Regno Unito |
Genere | Heavy metal Punk rock |
Periodo di attività musicale | 1977 – 2024 |
Gruppi | Iron Maiden Gogmagog |
Album pubblicati | 6 |
Sito ufficiale | |
Paul Di'Anno, all'anagrafe Paul Andrews (Chingford, 17 maggio 1958 – Salisbury, 21 ottobre 2024[1]), è stato un cantante britannico, noto soprattutto per essere stato il cantante del gruppo musicale britannico Iron Maiden dal 1978 al 1981.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Carriera musicale
[modifica | modifica wikitesto]Iron Maiden
[modifica | modifica wikitesto]Di'Anno diede un grande contributo alla popolarità degli Iron Maiden, grazie alla sua voce di stampo blues, ma venne poi allontanato dal gruppo a causa dei problemi derivati dall'abuso di droga e alcool. Alla fine del 1981 venne sostituito da Bruce Dickinson. Dopo l'uscita di Dickinson dagli Iron Maiden nel 1993 si pensava a un suo rientro nel gruppo; tuttavia il gruppo scelse Blaze Bayley (proveniente dai Wolfsbane), il quale rimase fino al 1999, anno in cui Dickinson ritornò nel gruppo.
Di'Anno
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1983 il cantante fondò i Di'Anno (inizialmente conosciuti come Lonewolf), con i quali pubblicarono l'omonimo album. Il gruppo comprendeva Lee Slater e P.J. Ward alla chitarra, Kevin Browne al basso e Mark Venables alla tastiera. Nel 1985, dopo il primo tour, il gruppo si sciolse. Si riuniranno nel 2000, pubblicando l'album Nomad.
Gogmagog
[modifica | modifica wikitesto]Poco dopo lo scioglimento dei Di'Anno, Di'Anno fondò i Gogmagog, composti da Pete Willis (ex chitarrista dei Def Leppard), Janick Gers (ex chitarrista dei Gillan e successivamente chitarrista degli Iron Maiden dal 1990), Neil Murray (ex bassista dei Whitesnake) e Clive Burr (ex batterista degli Iron Maiden). Il gruppo pubblicò soltanto l'EP I Will Be There per poi sciogliersi.
Battlezone
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1986 Di'Anno fondò i Battlezone, con John Hurley e Darren Aldridge alle chitarre, Laurence Kessler al basso e Adam Parsons alla batteria (il quale venne rimpiazzato da Bob "Sid" Falck degli Overkill). Il gruppo pubblicò un primo album, Fighting Back, e nel corso del primo tour avvenuto negli Stati Uniti, Hurley e Falck escono dal gruppo a causa di divergenze caratteriali. I due furono rispettivamente sostituiti da Graham Bath e da Steve Hopgood. Il gruppo completò il tour e successivamente pubblicò il secondo album Children of Madness (1987). Da quest'ultimo anno fino al 2008 il gruppo vedrà una lunga sequenza di cambi di formazione, nonostante i quali riuscirà a pubblicare altri quattro album: Warchild (1988), Feel My Pain (1998), Cessation of Hostilities (2001) e The Fight Goes On (2008).
Killers
[modifica | modifica wikitesto]In parallelo ai Battlezone, nel 1990 Di'Anno fondò i Killers, con John Gallagher dei Raven al basso (sostituito poi da Gavin Cooper nel 1992), Cliff Evans e Ray Ditone alle chitarre, e Steve Hopgood alla batteria. Il gruppo, senza materiale proprio, partì per un tour in Sud America durante il quale pubblicarono l'album dal vivo Assault on South America. Una volta ottenuto un contratto con la BMG, il gruppo pubblicò il primo album in studio, Murder One, uscito nel 1992. Il gruppo proseguirà la propria attività fino al 2002 pubblicando altri quattro album: Menace to Society (1994), Live (1997), New Live & Rare (1998), Live at the Whiskey (2001), e Screaming Blue Murder - The Very Best of Paul Di'Anno's Killers (2002).
Altre attività
[modifica | modifica wikitesto]Tra i chitarristi che hanno collaborato con lui vi sono: Dennis Stratton, Lee Slater, P.J.Ward, Janick Gers (degli Iron Maiden), Luke Fortini, Paulo Turin, John Hurley, Randy Scott, Cliff Evans.
Dopo aver vissuto in Brasile per vari anni è tornato a vivere nel Regno Unito, a Salisbury, e nel 2006 pubblicò il suo ultimo album solista, The Living Dead.
Il 10 luglio 2012 il cantante annunciò il suo abbandono dalle scene musicali alla conclusione dei concerti che lo avrebbero impegnato nel 2013, anno in cui ha intrapreso una tournée europea. Verso la fine del 2021 è stato tuttavia annunciato il suo ritorno sulle scene musicali con un concerto speciale programmato per il 21 maggio 2022 a Zagabria;[2] il 2022 ha segnato inoltre la creazione dei Warhorse, con i quali Di'Anno ha pubblicato il DVD singolo Stop the War/The Doubt Within.[3]
Problemi di salute e morte
[modifica | modifica wikitesto]Nel gennaio 2021 è stato lanciato un crowdfunding per raccogliere fondi per un intervento chirurgico al ginocchio del cantante, dopo diversi anni di cattiva salute.[4] Nel settembre 2021 è stato riferito che Di'Anno era ancora in attesa dell'intervento chirurgico: in una foto, il cantante mostrava la sua gamba gravemente gonfia.[5] Nell'ottobre 2021 il crowdfunding aveva raggiunto il suo obiettivo. Nel novembre 2021 Di'Anno si è trasferito in Croazia per sottoporsi a cure e interventi chirurgici al ginocchio. Dopo l'intervento riuscito, Di'Anno ha confermato le voci secondo cui gli Iron Maiden avevano contribuito a pagare la parte finale delle sue cure in Croazia.[6] Il 21 ottobre 2024 l'etichetta Conquest Music ha comunicato che Di'Anno era morto nella sua casa di Salisbury all'età di 66 anni,[7] dopo «essere stato colpito da gravi problemi di salute negli ultimi anni che lo hanno portato a esibirsi su una sedia a rotelle».[8][9]
Steve Harris, leader e bassista degli Iron Maiden, in seguito alla scomparsa di Paul, gli ha dedicato un toccante e lungo messaggio.[10] Appresa notizia, anche l'ex cantante degli Iron Maiden Blaze Bayley ha voluto rendere omaggio al musicista.[11] Anche Bruce Dickinson, attuale cantante degli Iron Maiden, durante un concerto lo ha ricordato citando i primi due album del gruppo, Iron Maiden e Killers per l'importanza di come abbiano influenzato il gruppo britannico per la loro lunga carriera di quasi 50 anni.[12]
Un film documentario sul cantante, con alla regia Wes Orshoski, è in lavorazione da diversi anni e dovrebbe uscire nel 2025.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Paul Di'Anno si è dichiarato ateo e fortemente critico nei confronti della Chiesa cattolica; nel 2005 pubblicò la sua autobiografia intitolata The Beast. Si era sposato cinque volte ed ebbe sei figli.
Il 13 febbraio 2011 Paul venne arrestato per frode poiché percepiva dalla previdenza inglese una pensione di invalidità per inabilità lavorativa mentre continuava a esibirsi sui palchi di tutto il mondo (oltre 60 concerti l'anno nel 2006 e 2007). L'11 marzo 2011 il giudice emise la sentenza di condanna a 9 mesi di reclusione.[13] Venne scarcerato dopo aver scontato due mesi della pena e già il 27 agosto 2011 tornò a esibirsi dal vivo alla Festa della Birra di Fabrica di Roma (VT).[senza fonte]
Al di fuori dell'industria musicale, Di'Anno aveva diverse attività, tra cui un internet point e un hotel/ristorante in Inghilterra, oggi entrambi venduti. Negli ultimi anni risiedeva a Salisbury, nella contea di Wiltshire.
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Da solista
[modifica | modifica wikitesto]- 1997 – The World's First Iron Man
- 1997 – As Hard as Iron
- 1999 – Beyond the Maiden: The Best of...
- 1999 – The Masters
- 2001 – The Beast (Live)
- 2003 – The Beast in the East (DVD)
- 2006 – The Living Dead
- 2006 – The Maiden Years: The Classics
- 2007 – Iron Maiden Days and Evil Nights
- 2010 – The Early Iron Maiden Songbook
- 2014 – The Beast Arises (Live)
Con gli Iron Maiden
[modifica | modifica wikitesto]- 1979 – The Soundhouse Tapes (EP)
- 1980 – Iron Maiden
- 1980 – Live!! +one (EP)
- 1981 – Killers
- 1981 – Maiden Japan (EP)
Con i Di'Anno
[modifica | modifica wikitesto]Con i Gogmagog
[modifica | modifica wikitesto]- 1985 – I Will Be There (EP)
Con i Battlezone
[modifica | modifica wikitesto]- 1986 – Fighting Back
- 1987 – Children of Madness
- 1998 – Feel My Pain
- 2001 – Cessation of Hostilities
Con i Killers
[modifica | modifica wikitesto]- 1992 – Murder One
- 1994 – Menace to Society
- 1997 – Live
- 1998 – New Live & Rare
- 2001 – Live at the Whiskey
- 2002 – Screaming Blue Murder - The Very Best of Paul Di'Anno's Killers
Con Dennis Stratton
[modifica | modifica wikitesto]- 1995 – The Original Iron Men
- 1996 – The Original Iron Men 2
- 1996 – As Hard As Iron
Album tributo con Paul Di'Anno
[modifica | modifica wikitesto]- 1999 – 666 The Number One Beast - A Tribute to Iron Maiden anche conosciuto come The Maiden Years - Tribute to Iron Maiden
- 1999 – 666 The Number One Beast Volume 2 anche conosciuto come The Maiden Story
- 2000 – Gimme All Your Top - A Tribute to ZZ Top
- 2000 – The Boys Are Back - A Tribute to Thin Lizzy
- 2001 – Only UFO Can Rock Me
- 2001 – Another Hair of the Dog - A Tribute to Nazareth
- 2004 – Numbers from the Beast: An All Star Salute to Iron Maiden
- 2006 – '80s Metal - Tribute to Van Halen, 2006
Altri progetti e raccolte con Paul Di'Anno
[modifica | modifica wikitesto]- 1990 – All Stars NWOBHM
- 1993 – True Brits
- 1994 – True Brits 2
- 1995 – True Brits 3
- 1995 – Killer Voices
- 1996 – Metal Monsters
- 1996 – Metal Christmas anche conosciuto come The 21st Century Rock Christmas Album
- 1999 – The Almighty Inbredz
- 2002 – Classic Rock, Classic Rockers
- 2005 – Heavy Hitters (Michael Schenker Group)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Breaking: Former Iron Maiden Vocalist Paul Di'Anno Passes Away at 66, su Metal Talk, 21 ottobre 2024.
- ^ IRON MAIDEN: Paul Di'Anno sta meglio e fissa il primo concerto dopo sette anni, su Metal Italia, 28 dicembre 2021. URL consultato il 15 maggio 2022.
- ^ PAUL DI'ANNO: il nuovo progetto WARHORSE, su Metal Italia, 13 maggio 2022. URL consultato il 15 maggio 2022.
- ^ (EN) Ex-IRON MAIDEN Singer PAUL DI'ANNO: Crowdfunding Campaign Launched For Long-Overdue Knee Surgery, su BLABBERMOUTH, 15 gennaio 2021. URL consultato il 22 ottobre 2024.
- ^ (EN) Former IRON MAIDEN Singer PAUL DI'ANNO Is Still Waiting For His Knee Surgery: The Situation Is 'Only Getting Worse', su BLABBERMOUTH, 26 settembre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2024.
- ^ (EN) Merlin Aderslade, Iron Maiden helped pay for former singer Paul Di'Anno's recent surgery and treatment: "I only had 45 minutes to live", su Louder, 29 marzo 2023. URL consultato il 22 ottobre 2024.
- ^ (EN) Mark Savage, Original Iron Maiden singer Paul D'Anno dies, aged 66, 21 ottobre 2024. URL consultato il 22 ottobre 2024.
- ^ (EN) Merlin Alderslade, Former Iron Maiden singer Paul Di'Anno dead at 66, su Louder, 21 ottobre 2024. URL consultato il 22 ottobre 2024.
- ^ Addio a Paul Di'Anno, primo cantante degli Iron Maiden, su AGI, 21 ottobre 2024. URL consultato il 22 ottobre 2024.
- ^ Iron Maiden, Steve Harris ha pubblicato una lettera in ricordo di Paul Di'Anno. Leggila qui, su Virgin Radio, 22 ottobre 2024. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ IRON MAIDEN: il messaggio di cordoglio di Blaze Bayley per Paul Di'Anno, su Metal Italia, 21 ottobre 2024. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ Davide Sciaky, Iron Maiden: Bruce Dickinson ricorda Paul Di'Anno sul palco, "Una voce incredibile, devoto al Rock fino alla fine", su True Metal, 23 ottobre 2024. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ (EN) Ex-Iron Maiden singer Paul Di'Anno jailed for fraud, in BBC News, 11 marzo 2011. URL consultato il 22 ottobre 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Battlezone (gruppo musicale)
- Di'Anno
- Gogmagog (gruppo musicale)
- Killers (gruppo musicale statunitense)
- Iron Maiden
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paul Di'Anno
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su pauldianno.com (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2007).
- Paul Di'Anno, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Paul Di'Anno, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Paul Di'Anno / Paul Michael Andrews, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Paul Di'Anno, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Paul Di'Anno, su WhoSampled.
- (EN) Paul Di'Anno, su SecondHandSongs.
- (EN) Paul Di'Anno (artista), su Encyclopaedia Metallum.
- (EN) Paul Di'Anno (gruppo), su Encyclopaedia Metallum.
- (EN) Paul Di'Anno, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Paul Di'Anno, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Paul Di'Anno, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 47708724 · ISNI (EN) 0000 0000 5541 720X · Europeana agent/base/65938 · LCCN (EN) nb2002031522 · GND (DE) 124973787 · BNE (ES) XX905721 (data) · BNF (FR) cb16269156n (data) |
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