Peshmerga

(KU) Pêşmerge
Bandiera del Kurdistan, che utilizzano anche i Peshmerga.
Attiva1914 - oggi
NazioneKurdistan
Contesto Medio Oriente
IdeologiaNazionalismo curdo
AlleanzeKurdistan (bandiera) Kurdistan iracheno
Affinità politiche Partito Democratico del Kurdistan
Unione Patriottica del Kurdistan
Componenti
FondatoriMustafa Barzani
Componenti principaliMas'ud Barzani
Simboli
Stemma della regione autonoma del Kurdistan iracheno
Attività
Azioni principali
[1][2]
Voci su unità paramilitari in Wikipedia

I Peshmerga (in curdo Pêşmerge‎, in Sorani پێشمەرگە , letteralmente "prima della morte"; IPA: [peːʃmɛɾˈɡɛ]) sono le forze armate della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Il termine "Peshmerga" indica letteralmente un combattente-guerrigliero che intende battersi fino alla morte.[3]

Storia recente

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Peshmerga su un carro T-55 fuori Kirkuk in Iraq.

I peshmerga sono combattenti curdi del Kurdistan nell'Iraq settentrionale. Sono stati attivi nei diversi sconvolgimenti della storia dell'Iraq dalla sua indipendenza, nella guerra Iran-Iraq, nella prima e nella seconda guerra del golfo. In seguito alla prima guerra del Golfo, tra il 1994 e il 1998 scoppiò una guerra civile tra i due maggiori partiti del Kurdistan iracheno, il PDK e l'UPK, e i peshmerga si combatterono tra di loro. Nonostante i tentativi di unificare i peshmerga dopo la fine della guerra civile, essi rimangono divisi tra unità sotto il comando del PDK e unità sotto il comando dell'UPK.[4] Durante la seconda guerra del Golfo hanno cooperato con le forze speciali dell'Alleanza americana contro Saddam Hussein, salvando vari piloti e incursori sul loro territorio, e tenendo occupato l'intero V corpo iracheno nel 2003 a nord, impedendogli di schierarsi contro le forze alleate a sud.[5] I peshmerga si sono anche scontrati con il PKK turco, presente nella parte nord dell'Iraq, e con i guerriglieri islamisti di Ansar al-Islam. Nell'agosto 2014, alcuni battaglioni della milizia peshmerga sono stati integrati nella Guardia Nazionale Irachena (al-Ḥkharas al-Watanī) e sono parte della nuova 2ª divisione irachena, di base a Mosul. Attualmente hanno all'attivo circa 200.000 soldati.[1][2]

Supporto militare da paesi esteri nella guerra contro l'ISIS

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Lo stesso argomento in dettaglio: Intervento militare contro lo Stato Islamico.
Combattente iracheno curdo peshmerga del KDP

Oltre a disporre di un proprio arsenale, nella loro campagna contro lo Stato Islamico, dal 2014, i peshmerga hanno ottenuto massiccio supporto da nazioni estere. I combattenti curdi hanno ricevuto fino a marzo 2015 ingenti carichi di armi dell'ultimo tipo tra cui: Heckler & Koch MP5, Heckler & Koch G36, M40, AK-47 e Beretta MG 42/59; oltre a queste dispongono anche di armi pesanti come RPG-7, AT4 e MILAN.[6] Dal 2014, anche l'Italia ha preso parte alla fornitura di armi ai peshmerga, inviando 200 mitragliatrici, 650.000 munizioni e oltre 2000 razzi HEAT; tuttavia i rifornimenti impiegano più tempo ad arrivare poiché le leggi italiane non consentono di armare milizie ma soltanto di vendere armamenti a stati riconosciuti e, a causa di questo, i rifornimenti devono poter prima passare attraverso l'Iraq per poi arrivare nelle mani dei peshmerga in Kurdistan.[7]. Oltre a questo, assieme alla Germania,[8][9] l'Italia sta offrendo anche supporto logistico per le truppe peshmerga grazie ad addestramenti militari in Iraq per oltre 2000 combattenti.[10]

Fra le forze peshmerga erano presenti anche soldati di fede cristiana.[11]

Ruolo delle donne

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Unità di Protezione Popolare: donna volontaria con soldati Peshmerga

Le donne hanno avuto un ruolo significativo nei peshmerga fin dalla loro fondazione. La tribù curda Zand era nota per consentire alle donne di ricoprire ruoli militari. Durante il conflitto curdo-iracheno la maggior parte delle donne prestò servizio nei peshmerga in ruoli di servizio quali la costruzione di campi, la cura dei feriti e il trasporto di munizioni e di messaggi. Numerose brigate femminili prestarono servizio al fronte. Margaret George Malik fu un'iconica combattente assira che ebbe importanti posizioni di comando in battaglie quali quella della Valle di Zawita. Il PUK iniziò a reclutare donne durante la Guerra Civile Curda. Alle donne veniva fornito un addestramento di base di 45 giorni che comprendeva prove di parate e prove di tiro con fucili vari, mortai e RPG.

Nei mesi prossimi all'invasione del 2003 dell'IRAQ da parte degli Stati Uniti, questi ultimi lanciarono l'operazione Viking Hammer, che consisteva in un pesante attacco contro gruppi di terroristi islamici nel Kurdistan iracheno e scoprì disponibilità di armi chimiche. Il PUK più tardi confermò che combattenti femminili curde avevano partecipato all'operazione.

Il moderno peshmerga è quasi interamente costituito da uomini, ma con almeno 600 donne nei ranghi. Nel KDP, a queste donne peshmerga è stato rifiutato l'accesso alla linea del fronte e vengono in gran parte utilizzate in posizioni logistiche e direttive, ma donne peshmerga PUK vengono dispiegate sulle linee del fronte e attivamente impiegate in combattimento.

  1. ^ a b Raja Abdulrahim, Are Iraq's renowned peshmerga fighters any match for Islamic State?, su LATimes.com. URL consultato il 3 dicembre 2015.
  2. ^ a b Isabel Coles, Outgunned and untested for years, Kurdish peshmerga struggle, su Reuters, 13 agosto 2014. URL consultato il 3 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2015).
  3. ^ (EN) Michael M. Gunter, Security Forces of the Kurdistan Regional Government, vol. 65, n. 3, 2009, pp. 508-509.
  4. ^ Kurdistan’s Political Armies: The Challenge of Unifying the Peshmerga Forces, su Carnegie, 16 dicembre 2015. URL consultato il 25 dicembre 2015.
  5. ^ Lortz, Michael G., Willing to Face Death: A History of Kurdish Military Forces - the Peshmerga - From the Ottoman Empire to Present-Day Iraq, Florida State University, 28 novembre 2005. URL consultato il 1º luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2015).
  6. ^ Le armi dei peshmerga contro l'Isis, su Panorama, 30 marzo 2015. URL consultato il 3 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  7. ^ Stefano Feltri, Isis, cosa ci chiedono i peshmerga a Roma contro il terrorismo, su Il Fatto Quotidiano, 2 dicembre 2015. URL consultato il 3 dicembre 2015.
  8. ^ Guerra all'ISIS, l'esercito tedesco addestra 32 combattenti curdi, su La Voce Della Russia, 28 settembre 2014. URL consultato il 3 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  9. ^ Emanuele Vena, Germania e curdi contro lo Stato Islamico: procede l'addestramento dei peshmerga, su International Business Times, 12 gennaio 2015. URL consultato il 3 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  10. ^ Terrorismo, più di 2mila Peshmerga formati da addestratori italiani in Iraq, su adnkronos, 16 novembre 2015. URL consultato il 3 dicembre 2015.
  11. ^ Vogliamo il Kurdistan indipendente, come gli altri Paesi del mondo - Intervista al generale Jamal Mortka, su cybernaua.it, 27 giugno 2016. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato il 24 ottobre 2019).

Voci correlate

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Altri progetti

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