Piero Sadun

Sadun, a destra, con Mario Mafai

Piero Sadun (Siena, 11 novembre 1919Siena, 22 novembre 1974) è stato un pittore italiano.

Nato a Siena da famiglia ebrea, a causa delle leggi razziali fasciste Sadun lasciò gli studi liceali conseguendo il diploma studiando privatamente e già nei primi anni frequentò ambienti artistici cittadini dell'Istituto d'Arte e dello studio di Umberto Giunti; si trasferì quindi a Firenze per seguire lezioni private dapprima con Primo Conti e poi con Memo Vagaggini.[1] Tornò quindi a Siena, dove aprì una bottega e produsse diverse opere, sotto lo pseudonimo di "Tommaso Duna".[1][2] Nel 1943 si unì al gruppo partigiano della 23ª Brigata Garibaldi "Pio Borri" e l'anno successivo tornò nella città natale a seguito della sua liberazione dalle truppe nazi-fasciste.[1][3]

Nel 1945 Sadun si trasferì a Roma e dal 1948 iniziò la carriera di insegnamento: due anni al Liceo artistico di Roma, dal 1951 al 1953 Centro sperimentale di cinematografia di Roma e da quell'anno all'Istituto d’Arte di Urbino;[1] infine, nel 1969, fu nominato primo direttore della neonata accademia di belle arti dell'Aquila.[1][4] Dal 1973, a causa di una grave malattia, venne sottoposto a cure mediche invasive che gli comportarono la perdita delle parola e l'anno seguente morì nella propria città natale.[1]

  • M. Giovanna Bencistà, Silvano Priori, Giovanni Verni (a cura di), Ebrei a Firenze 1938-1944: persecuzione e resistenza : trasmettere la memoria, Puntostampa, 2004.
  • Giovanna Cassese (a cura di), Accademie/Patrimoni di Belle Arti: Arti visive, architettura e urbanistica, Gangemi Editore, 2013, ISBN 9788849276718.
  • Mario Verdone, Drammaturgia e arte totale: l'avanguardia internazionale : autori, teorie, opere, a cura di Rocco Mario Morano, Rubbettino Editore, 2005, ISBN 9788849810820.

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