Pietro Castellitto

Pietro Castellitto alla 77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia

Pietro Contento Castellitto (Roma, 16 dicembre 1991) è un attore, regista, sceneggiatore e scrittore italiano.

Figlio maggiore di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini (la coppia ha altri tre figli: Anna, Maria e Cesare[1]). Ha studiato al liceo classico dell’Istituto Santa Giuliana Falconieri di Roma e si è laureato in filosofia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".[2]

La sua prima esperienza al cinema avviene all'età di otto anni con una piccola parte nel film d'esordio alla regia del padre, Libero Burro, in cui recita anche la madre. Il suo esordio attoriale vero e proprio risale, invece, al 2004 con Non ti muovere, diretto dal padre e basato su un'opera della madre. Viene diretto dal padre in altri due film: La bellezza del somaro del 2010 e Venuto al mondo del 2012. Viene scelto da Lucio Pellegrini per interpretare il ruolo di Marco nella commedia È nata una star?.[3]

Nel 2018 interpreta Secco in La profezia dell'armadillo, per cui vince il premio Guglielmo Biraghi ai Nastri d'argento 2019.[4]

Nel 2020 esce il suo primo film da regista e sceneggiatore, I predatori, vincitore del premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura alla 77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e del David di Donatello 2021 come miglior regista esordiente oltre alla candidatura per la migliore sceneggiatura originale e il Nastro d’argento per il miglior regista esordiente. L'anno seguente interpreta Francesco Totti in Speravo de morì prima, miniserie televisiva di Sky, diretta da Luca Ribuoli.

Nel 2021 pubblica il romanzo Gli iperborei, per la casa editrice Bompiani (vincitore del premio Viareggio nella sezione "Opera prima"[5]) ed è tra i protagonisti del film Freaks Out di Gabriele Mainetti. Nel 2022 è protagonista del film Netflix Rapiniamo il duce.

Nel gennaio 2024 esce al cinema il film Enea, di cui è regista, sceneggiatore e interprete, presentato in concorso alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Nel 2024 viene presentato in concorso alla 81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il film Diva Futura (film) che lo vede protagonista nei panni di Riccardo Schicchi.[6] Sempre nel 2024, scrive e dirige il cortometraggio “1996 - La fabbrica sta bruciando” per Bauli[7] e diventa il volto della nuova campagna Gucci Horsebit 1953.[8]

Regista e sceneggiatore

[modifica | modifica wikitesto]
  • I predatori (2020)
  • Enea (2023)
  • 1996 - La fabbrica sta bruciando (2024) - cortometraggio

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Chi sono Anna e Maria, le figlie di Sergio Castellitto, su DiLei, 30 agosto 2020. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  2. ^ Pietro Castellitto, gli studi universitari, su DiLei, 12 settembre 2020. URL consultato il 27 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2021).
  3. ^ Non è solo 'figlio di': tutto quello che non sai su Pietro Castellitto, su Donna Glamour, 3 settembre 2020. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  4. ^ Alessandra Curcio, Chi è Pietro Castellitto: attore, regista figlio di Sergio e Margaret Mazzantini, su MeteoWeek, 20 dicembre 2020. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  5. ^ Premio Viareggio, Pietro Castellitto vince per l'Opera Prima', su ansa.it, 10 giugno 2022. URL consultato l'11 giugno 2022.
  6. ^ Biennale Cinema 2024 | Diva futura, su La Biennale di Venezia, 16 luglio 2024. URL consultato il 10 novembre 2024.
  7. ^ Bauli '1996. la fabbrica sta bruciando', per Think Cattleya Pietro Castellitto fa il bis con il nuovo film da lui scritto e diretto, su YM!. URL consultato il 10 novembre 2024.
  8. ^ Pietro Castellitto è il volto della campagna Gucci Horsebit 1953, su Esquire, 14 ottobre 2024. URL consultato il 10 novembre 2024.
  9. ^ David: Pietro Castellitto miglior regista esordiente, su ansa.it. URL consultato l'11/05/21.
  10. ^ Nastri d’argento 2021, ecco tutti i vincitori, su rollingstone.it. URL consultato il 22 giugno 2021.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN305358327 · ISNI (EN0000 0004 5877 3284 · SBN RT1V013391 · LCCN (ENno2021101676 · GND (DE1203810350 · BNE (ESXX5576264 (data) · BNF (FRcb18041118p (data)