Pietro II di Jugoslavia
Pietro II di Jugoslavia | |
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Pietro II di Jugoslavia nel 1944 | |
Re di Jugoslavia | |
In carica | 9 ottobre 1934 – 29 novembre 1945 |
Predecessore | Alessandro I |
Successore | monarchia abolita |
Nascita | Belgrado, 6 settembre 1923 |
Morte | Denver, 3 novembre 1970 (47 anni) |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Giorgio (dal 2013) Monastero di San Sava, Libertyville (1970-2013) |
Casa reale | Karađorđević |
Padre | Alessandro I di Jugoslavia |
Madre | Maria di Romania |
Consorte | Alessandra di Grecia |
Figli | Alessandro |
Religione | ortodossa serba |
Petar Karađorđević, salito al trono come Pietro II di Jugoslavia (in serbo Петар II Карађорђевић?; Belgrado, 6 settembre 1923 – Denver, 3 novembre 1970), fu l'ultimo re del Regno di Jugoslavia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovinezza
[modifica | modifica wikitesto]Pietro nacque a Belgrado il 6 settembre 1923, primogenito di Alessandro II di Jugoslavia e della moglie, Maria di Romania; il principe era discendente, per via materna, della regina Vittoria del Regno Unito e dello Zar Nicola II di Russia. Pietro aveva altri due fratelli, Tomislavo e Andrea. Venne educato nel Palazzo reale, sempre nella capitale serba, per poi frequentare la Sandroyd School, in Inghilterra [1].
Regno
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1934 il re Alessandro II si recò in visita a Marsiglia dove però venne assassinato da un rivoluzionario macedone, così il figlio primogenito gli successe come Pietro II ma avendo solo undici anni, fu stabilito un Consiglio di Reggenza, guidato dal principe Paolo Karađorđević, nonché primo cugino del defunto sovrano Alessandro di Jugoslavia.
Durante la reggenza del Principe Paolo, il Regno di Jugoslavia si avvicinò all'Asse, in particolare alla Germania nazista. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, spaventato dal fatto che in caso di invasione la Gran Bretagna non sarebbe riuscita ad aiutare la nazione, Paolo spinse il paese ad aderire il Patto tripartito. Il 27 marzo 1941 Pietro II fu proclamato maggiorenne quindi acquisì i pieni poteri di Re di Jugoslavia: partecipò ad un colpo di stato, supportato dagli inglesi, che era in opposizione al fatto che il Consiglio di Reggenza aderì all'Asse.
La Germania nazista, che stava pianificando l'Operazione Barbarossa, l'invasione dell'Unione Sovietica, attaccò la Jugoslavia e poi la Grecia; dal 6 aprile, la Luftwaffe rase al suolo Belgrado nel giro di tre giorni, inoltre in circa una settimana la Germania, Italia, Bulgaria ed Ungheria invasero e si spartirono l'intero paese slavo, il cui governo si arrese il 17 aprile. Vennero creati due stati fantocci, quello di Croazia e quello di Serbia.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il 20 marzo 1944 Pietro sposò Alessandra di Grecia, incontrata a Londra, che era la figlia del re Alessandro degli Elleni e della moglie Aspasia Manos. Le nozze si celebrarono presso l'Ambasciata jugoslava a Londra, alla presenza di Giorgio VI del Regno Unito, della regina Guglielmina e del principeBernardo dei Paesi Bassi, di Haakon VII di Norvegia e di Giorgio II di Grecia, tutti sovrani esiliati dal loro paese a causa dell'invasione dell'Asse [2]. La coppia ebbe un figlio:
- Alessandro (1945), attuale pretendente al trono di Serbia
Esilio e caduta
[modifica | modifica wikitesto]Pietro fu costretto a lasciare il paese, seguendo il governo jugoslavo in esilio; all'inizio di rifugiò in Grecia, poi a Gerusalemme, in seguito al Cairo ed infine nel giugno 1941 si recò nel Regno Unito, dove si unì a numerosi governi in esilio. Il sovrano completò i suoi studi all'Università di Cambridge e unendosi nella RAF, l'aeronautica britannica.
In Jugoslavia si erano formati due gruppi di resistenza rivali; il primo erano i Cetnici, guidati dal Generale filo-monarchico Draža Mihailović, Ministro della difesa del governo in esilio. L'altro gruppo invece era composto dai Partigiani Rivoluzionari, capitanati dal comunista Josip Broz Tito, che diventerà poi nel 1945 il Presidente della Repubblica socialista jugoslava. Le potenze alleate supportarono inizialmente Mihailović per poi però offrire il proprio aiuto a Tito. Con la fine della Seconda guerra mondiale, l'Assemblea costituente jugoslava depose ufficialmente il re Pietro II, che non abdicò mai, il 29 novembre 1945, mentre il sovrano era ancora in esilio.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la guerra si stabilì negli Stati Uniti. Da tempo malato di cirrosi epatica, morì a Denver il 3 novembre 1970 dopo un trapianto di fegato non riuscito. Le sue spoglie rimasero sepolte nel monastero di San Sava a Libertyville, nell'Illinois, fino al 22 gennaio 2013, quando furono traslate nel paese natio con tutti gli onori pubblici e qui inumate nella chiesa del mausoleo dei Karadjordjevic ad Oplenac.[3][4]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Principe Alessandro di Serbia | Principe Karađorđe di Serbia | ||||||||||||
Jelena Jovanović | |||||||||||||
Pietro I di Serbia | |||||||||||||
Persida Nenadović | Jevrem Nenadović | ||||||||||||
Jovanka Milovanović | |||||||||||||
Alessandro I di Jugoslavia | |||||||||||||
Nicola I del Montenegro | Granduca Mirko Petrović-Njegoš | ||||||||||||
Anastasie Martinović | |||||||||||||
Zorka del Montenegro | |||||||||||||
Milena Vukotić | Petar Vukotić | ||||||||||||
Elena Vervodić | |||||||||||||
Pietro II di Jugoslavia | |||||||||||||
Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen | Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen | ||||||||||||
Giuseppina di Baden | |||||||||||||
Ferdinando I di Romania | |||||||||||||
Antonia di Portogallo | Ferdinando II del Portogallo | ||||||||||||
Maria II del Portogallo | |||||||||||||
Maria di Romania | |||||||||||||
Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha | Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha | ||||||||||||
Vittoria del Regno Unito | |||||||||||||
Maria di Edimburgo | |||||||||||||
Maria Aleksandrovna di Russia | Alessandro II di Russia | ||||||||||||
Maria d'Assia e del Reno | |||||||||||||
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze jugoslave
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Peter II's education, su unofficialroyalty.com.
- ^ Peter II's marriage with greek royal princess, su unofficialroyalty.com.
- ^ www.ansa.it
- ^ www.ilmattino.it (TXT), su ilmattino.it. URL consultato il 22 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Petar. A King's Heritage; The Memoirs of King Peter II of Yugoslavia. London: Cassell, 1955.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietro II di Jugoslavia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Peter II, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Pietro II di Jugoslavia / Pietro II di Jugoslavia (altra versione) / Pietro II di Jugoslavia (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Pietro II di Jugoslavia, su IMDb, IMDb.com.
- The Royal Family [collegamento interrotto], su royal.rs.
- The Mausoleum of the Serbian Royal Family, su oplenac.rs.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 45103638 · ISNI (EN) 0000 0000 7993 5706 · SBN RT1V048211 · LCCN (EN) no92018737 · GND (DE) 119072351 · BNF (FR) cb145480230 (data) · NSK (HR) 000008847 · CONOR.SI (SL) 84308323 |
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