Piramide triadica
La piramide triadica è una tipologia di piramide maya.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le piramidi triadiche furono un'innovazione della civiltà maya preclassica consistente in una struttura dominante fiancheggiata da due edifici più piccoli rivolti verso l'interno, il tutto montato su un'unica piattaforma basale.[1]
La più grande piramide triadica conosciuta fu costruita a El Mirador nel Bacino di Petén del Guatemala; essa copre un'area grande sei volte quella coperta dal Tempio IV di Tikal, che è la più grande piramide di quella città.[1] Le tre sovrastrutture hanno tutte scalinate che conducono in alto dalla piazza centrale in cima alla piattaforma basale.[2] Le strutture delle piramidi triadiche si trovano nelle prime città dei bassipiani maya.[2]
I complessi delle piramidi triadiche erano orientate molto frequentemente verso ovest, sebbene fossero comuni altri orientamenti, particolarmente in quelle città che possedevano più di una piramide triadica;[3] il secondo orientamento più frequente sembra essere nord-sud.[4]
Ci sono solo pochi esempi preclassici del complesso delle piramidi triadiche, sebbene la loro esatta cronologia potrebbe non essere sicura.[5] Non si conoscono precursori sicuramente affermati dei gruppi triadici, ma essi potrebbero essersi sviluppati dalla costruzione nei centri urbani orientali dei complessi di osservatori denominati Gruppi E.[6] Quella triadica era la forma architettonica predominante nella regione di Petén durante il Tardo Preclassico.[7] Esempi di piramidi triadiche sono conosciuti da ben 88 siti archeologici, tra essi Nakbe, El Mirador, Tikal, Uaxactún, Naranjo, Palenque e Caracol.[8] A Nakbe, una grande città risalente al Medio Preclassico, ci sono almeno una dozzina di esempi di complessi triadici e le quattro strutture più grandi della città sono di natura triadica.[9] A El Mirador ci sono probabilmente almeno 36 strutture triadiche.[10] Esempi della forma triadica sono conosciuti anche da Dzibilchaltún nell'estremo nord della Penisola dello Yucatán e da Q'umarkaj negli altopiani del Guatemala.[11] El Tintal ha un massiccio complesso di piramidi a massive triadiche che è il secondo più grande dopo El Mirador.[12]
La piramide triadica rimase una popolare forma architettonica per secoli dopo che erano stati costruiti i primi esempi.[6] La forma triadica continuò nell'uso nel Periodo classico, con esempi più tardi trovati a Uaxactun, Caracol, Seibal, Nakum, Tikal e Palenque.[13] L'esempio di Q'umarkaj è l'unico che è stato datato Periodo postclassico.[14]
La forma con il triplice tempio della piramide triadica sembra essere legata alla mitologia maya.[15] Secondo una teoria, le tre pietre del focolare del mito della creazione maya possono essere associate a tre stelle nella costellazione di Orione e il complesso della piramide triadica potrebbe essere una rappresentazione architettonica di questo.[13] Nuovi studi preferiscono un'interpretazione alternativa, secondo la quale i gruppi triadici potrebbero rappresentare il momento della resurrezione del dio maya del mais in cima alla Montagna dei Fiori, accompagnato da altre due divinità.[16]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Coe 1999, p. 77.
- ^ Estrada-Belli 2011, p. 67.
- ^ Szymanski 2013, p. 25.
- ^ Szymanski 2013, pp. 26-27.
- ^ a b Hansen 1998, p. 78.
- ^ Forsyth 1993, p. 113. Szymanski 2013, pp. 23-37.
- ^ Valdés 1994, p. 101. Szymanski 2013.
- ^ Hansen 1991, p. 166. Hansen 1998, p. 78.
- ^ Szymanski 2013, p. 65.
- ^ Hansen 1998, p. 80. Szymanski 2013, p. 35.
- ^ Estrada-Belli 2011, p. 52.
- ^ a b Hansen 1998, p. 80.
- ^ Szymanski 2013, p. 35.
- ^ Hansen 1991, p. 166.
- ^ Szymanski 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Coe, Michael D., The Maya, Ancient peoples and places series, 6ª edizione, completamente riveduta e ampliata, Londra e New York, Thames & Hudson, 1999, ISBN 0-500-28066-5, OCLC 59432778.
- Estrada-Belli, Francisco, The First Maya Civilization: Ritual and Power Before the Classic Period, Abingdon, Oxfordshire e New York, Routledge, 2011, ISBN 978-0-415-42994-8.
- (ES) Forsyth, Donald W., La arquitectura Preclásica en Nakbe: Un estudio comparativo de dos periodos (PDF), in VI Simposio de Investigaciones Arqueológicas en Guatemala, 1992 (a cura di J. P. Laporte, H. Escobedo e S. Villagrán de Brady), Guatemala, Museo Nacional de Arqueología y Etnología, 1993, pp. 113–121. URL consultato il 21 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2011).
- (ES) Hansen, Richard D., Resultados preliminares de las investigaciones arqueológicas en el sitio Nakbe, Petén, Guatemala (PDF), in II Simposio de Investigaciones Arqueológicas en Guatemala, 1988 (a cura di J. P. Laporte, S. Villagrán, H. Escobedo, D. de González e J. Valdés), Museo Nacional de Arqueología y Etnología, Guatemala, 1991, pp. 163–178. URL consultato il 21 luglio 2010-07-21 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011).
- Hansen, Richard D., Continuity and Disjunction: The Pre-Classic Antecedents of Classic Maya Architecture (PDF), in Stephen D. Houston (a cura di), Function and Meaning in Classic Maya Architecture, Washington, D.C., Dumbarton Oaks Research Library and Collection, 1998, pp. 49–122, ISBN 978-0-88402-254-1, OCLC 318200121 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2012).
- Sharer, Robert J. e Traxler, Loa P., The Ancient Maya, 6ª (completamente riveduta), Stanford, CA, Stanford University Press, 2006, ISBN 0-8047-4817-9, OCLC 57577446.
- Szymanski, Jan, Between Death and Divinity. Rethinking the Significance of Triadic Groups in Ancient Maya Culture (PDF) (tesi di PhD), Varsavia, Polonia, Università di Varsavia, 2013. URL consultato il 13 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2014).
- (ES) Valdés, Juan Antonio, El Grupo A de Uaxactun: Manifestaciones arquitectónicas y dinásticas durante el Clásico Temprano. (PDF), in I Simposio de Investigaciones Arqueológicas en Guatemala, 1987 (a cura di J. P. Laporte, H. Escobedo e S. Villagrán), Guatemala, Museo Nacional de Arqueología y Etnología, 1994, pp. 98–111. URL consultato il 21 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2014).
- (ES) Flores Esquivel, Atasta, Los complejos del Tipo "E" y su asociación con acrópolis o arreglos de tipo Triádico: Esbozos de un posible patrón urbano y sus posibles significados (PDF), in XXIII Simposio de Investigaciones Arqueológicas en Guatemala, 2009 (a cura di B. Arroyo, A. Linares e L. Paiz), Città del Guatemala, Guatemala, Museo Nacional de Arqueología y Etnología, 2010, pp. 111–122. URL consultato il 10 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2014).
- (ES) Velásquez Fergusson, Laura, El patrón triádico en el contexto urbano e ideológico de los antiguos asentamientos mayas, in Estudios de Cultura Maya, vol. 43, n. 43, 2014, pp. 11-40, DOI:10.1016/S0185-2574(14)70323-5, ISSN 0185-2574 .
Voci correlate
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