Preludio sinfonico

Preludio sinfonico
CompositoreGiacomo Puccini
TonalitàLa maggiore
Tipo di composizionefantasia sinfonica
Epoca di composizione1881 - 1882
Prima esecuzione15 luglio 1882
Durata media9 minuti
OrganicoOrchestra sinfonica

Il Preludio sinfonico in La maggiore è una composizione sinfonica di Giacomo Puccini.

Fu composto durante gli studi presso il conservatorio di Milano per l'esame finale dell'anno accademico 1881-1882, nella classe di composizione di Antonio Bazzini, e fu eseguito il 15 luglio 1882 presso lo stesso istituto musicale.

Della partitura autografa rimangono tre frammenti, due conservati presso il Museo Puccini di Celle di Pescaglia, uno presso l'Istituto Musicale "Luigi Boccherini" a Lucca, dove sono conservate anche tutte le parti orchestrali autografe tranne quelle di fagotti, arpa e contrabbassi. Questa partitura rappresenta una prima redazione del brano, di cui Puccini eliminò 30 battute.

In questa forma accorciata e definitiva il brano ci è stato tramandato, non senza alcuni errori, in una partitura manoscritta, probabilmente di mano del fratello Michele, ma firmata "Giacomo Puccini" (Milano, Conservatorio G. Verdi). Le parti orchestrali relative si trovano all'Istituto Boccherini.

Nel 1999 viene eseguito al Teatro alla Scala di Milano diretto da Riccardo Muti.

Il Preludio sinfonico di Puccini è una fantasia sinfonica priva di programma, in un unico movimento (Andante mosso). Nella versione finale consiste di 167 battute e dura all'incirca 9 minuti.

Il materiale tematico si sviluppa per gran parte sull'idea esposta nelle due battute iniziali, di cui Puccini modifica gli intervalli e l'armonia in modo sostanziale fino a ricavarne due temi principali, il primo trattato cromaticamente, il secondo destinato ad essere sviluppato come tema cantabile all'inizio della sezione in 6/4 (batt. 50 - Animato).

Circa a metà della composizione (batt. 75), è esposta due volte una melodia appassionata dall'andamento ballabile (quasi un valzer in 6/4), resa esitante dai frequenti effetti di "ritenuto" e "allargando". Questa idea secondaria fa da spartiacque prima della ripresa a "tutta forza" del primo tema, affidato ai fiati, trombe comprese, e avvolto da vorticose figurazione a quartine di archi e flauti. Ripristinata la calma, una nuova idea secondaria (batt. 126 - poco più lento) prelude al ritorno del secondo tema (batt. 138) affidato ai primi violini e accompagnato dall'arpa, che sfocia in una coda (batt. 145) a lunghi accordi modulanti con figurazioni d'arpa, su cui il brano chiude in dissolvenza.

Fortuna critica

[modifica | modifica wikitesto]

Quando il Preludio sinfonico pucciniano fu eseguito al saggio di fine anno non ottenne un particolare successo, diversamente dal Capriccio sinfonico dell'anno seguente. La critica rimproverò a Puccini soprattutto l'incertezza del disegno formale e l'assenza di idee fortemente sbalzate. Filippo Filippi scrisse sulla "Perseveranza" del 17 luglio 1882:

«Il Preludio del primo [Puccini] parmi un po' lungo, essendo costruito di un solo adagio che incomincia con accordi d'istrumenti di legno i quali fanno pensare al Cigno gentil Wagneriano; poi attacca una violinata con crescendo efficaci, ma non è facile raccappezzare lo sviluppo delle frasi, ed il giovane autore, come si suol dire, mena troppo il can per l'aja.»

R.B. sulla "Gazzetta Musicale di Milano" del 16 luglio non fu meno severo:

«Un alunno della scuola del Bazzini, il Signor G. Puccini, fece eseguire pure dall'orchestra un suo Preludio. Il Puccini, a nostro giudizio, è dotato d'una felice memoria che tien luogo tante volte d'originalità, e nuoce. Una melodia chiara, piacevole, insinuante si svolge da parte dei violini, dopo la quale attaccano le trombe per dar luogo quindi a un pianissimo, e il motivo dominante ripiglia. Originalità nessuna, convenzione di molta, ma, in compenso, impasto d'istrumentazione e, nell'insieme, un chiaroscuro musicale d'innegabile effetto.»

Lo stesso giorno, Athos su "La Lombardia" scrive:

«Il Puccini in un Preludio per orchestra appare un po' squilibrato, inquieto, un po' troppo ponchielliano in quelle violinate che fanno andare in sollucchero il pubblico; non manca però di pregi e dà indizio di una natura eminentemente artistica. L'ultima parte del Preludio è assai ricca ed elegante.»

Riscoperto a partire dagli anni settanta e a lungo assegnato al 1876, confondendolo col Preludio a orchestra che Puccini aveva composto in quell'anno, il Preludio sinfonico è rapidamente entrato nei repertori sinfonici, sotto la direzione di maestri prestigiosi.

La critica tende oggi a guardare con maggior interesse sia agli echi wagneriani che alla struttura sciolta, quasi rapsodica del brano. Il riferimento al tema del cigno del Lohengrin a gruppi orchestrali invertiti (prima i legni soli, poi gli archi soli), ravvisato da Filippi, è del tutto evidente, così come il rimando all'accompagnamento della romanza di Wolfram in Tannhäuser nelle figure dell'arpa della coda e nella cadenza plagale conclusiva. D'altro canto, la melodia trasognata, divagante, felicemente malinconica del secondo tema non potrebbe essere ascritta ad altri che a Puccini.

Brani riutilizzati in altri lavori

[modifica | modifica wikitesto]
  • Il primo tema, nella forma delle batt. 31 e sgg., fu riutilizzato nel terzettino "Ultima speme, tu sei svanita", nel secondo atto della prima versione di Edgar.
  • Il secondo tema, nella forma delle batt. 50 e sgg., fu riutilizzato nel cantabile concertato "Io la mano un dì macchiai", del secondo atto della prima versione di Edgar.
  • L'idea secondaria delle batt. 126 e sgg. fu riutilizzata nel dialogo tra Fidelia e le amiche "Voi? - Sì, a chieder di te passammo - Grazie... Or ben lieta son io!", nel quarto atto di Edgar.
  • Le battute in 6/4 presenti solo nel manoscritto autografo e in seguito tagliate diventarono l'ultimo episodio del coro d'introduzione de Le Villi (numero di partitura 13).
  • (EN) Dieter Schickling, Giacomo Puccini - Catalogue of the Works, Bärenreiter 2003, pp. 83-85 - ISBN 3-7618-1582-4
  • Michael Elphinstone, Le prime musiche sinfoniche di Puccini: quanto ne sappiamo, in Quaderni pucciniani 3, 1992, Istituto di studi pucciniani, Milano 1992.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica