Presa di Alessandria d'Egitto

Presa di Alessandria d'Egitto
parte della campagna d'Egitto
Presa di Alessandria d'Egitto - Bassorilievo sull'Arco di Trionfo di Parigi
Data2 luglio 1798
LuogoAlessandria d'Egitto
EsitoVittoria francese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
da 4000 a 5000 uomini500 uomini[1]
Perdite
da molto modeste[1] [2] a 300 uomini[3]ignote
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La presa d'Alessandria fu la prima operazione bellica sul suolo egiziano della campagna d'Egitto. Il 2 luglio 1798 l'armata francese sbarcò e tolse con la forza ai giannizzeri la piazza di Alessandria d'Egitto.

Lo stesso argomento in dettaglio: Occupazione francese di Malta.

Dopo aver occupato l'isola di Malta, la flotta francese si diresse verso l'Egitto. Il comandante in capo dell'armata francese, generale Napoleone Bonaparte, e l'ammiraglio Brueys erano al corrente del fatto che la flotta inglese, al comando dell'ammiraglio Nelson, era alla loro ricerca. Il 21 giugno 1798 la flotta inglese sorpassò quella francese senza vederla,[4] raggiunse la costa egiziana il 26[5] poi riprese le ricerche in direzione della Grecia.

Ignorando il passaggio della squadra di Nelson, Bonaparte giunse in vista di Alessandria d'Egitto il 1º luglio. Per evitare cattive sorprese provenienti dal mare, fu presa la decisione di uno sbarco immediato.[6]

Nella notte fra l'1 ed il 2 luglio 1798, 7000 uomini[6] sbarcarono nell'ansa di Marabut, a 13 chilometri dalla città.[3] Senza attendere l'artiglieria e la cavalleria, il cui sbarco era rallentato dal mare mosso, Bonaparte marciò la notte[2] sulla città alla testa di una forza tra i 4000[2][7] e i 5000 uomini.[3]

Il tentativo d'intavolare una trattativa da parte dei francesi venne accolto a fucilate.[2] Visto il cattivo stato delle fortificazioni, Bonaparte decise di ordinare l'attacco senza attendere l'arrivo dell'artiglieria.[2].

I francesi si divisero in tre colonne: alla sinistra,[7] Menou attaccò il "forte triangolare"[3] e ricevette ben sette ferite.[8] Kléber al centro e Bon a destra[7] attaccarono le porte della città.[3] Kléber ricevette una pallottola in fronte ma ne fu solo ferito e dopo un vivace scambio di colpi di fucile nella città, questa passò sotto il controllo francese.

Dopo la conquista di Alessandria, l'armata francese aveva una base per le sue operazioni. Tuttavia lo stato di sfacelo della città come l'aspetto desertico dei dintorni la spinsero a entrare subito verso l'interno. Partito con il grosso dell'armata verso il Nilo, Napoleone lasciò ad Alessandria una guarnigione di 2000 uomini al comando del generale Kléber, convalescente, mentre il generale Menou assunse il comando di Rosetta.

  1. ^ a b Digby Smith, The Greenhill Napoleonic Wars Data Book - Actions and Losses in Personnel, Colours, Standards and Artillery, 1792-1815, p. 140
  2. ^ a b c d e Jacques Bainville, Bonaparte en Égypte, p. 31
  3. ^ a b c d e Jean Tulard, Dictionnaire Napoléon, p. 64
  4. ^ Jean-Joël Brégeon, Kléber - Le dieu Mars en personne, p. 106
  5. ^ Georges Fleury, Nelson - Le héros absolu, p. 346
  6. ^ a b Jean-Joël Brégeon, Kléber - Le dieu Mars en personne, p. 107
  7. ^ a b c Jean-Joël Brégeon, Kléber - Le dieu Mars en personne, p. 180
  8. ^ Jean Tulard, Dictionnaire Napoléon
  • (FR) Jacques Bainville, Bonaparte en Égypte, 1997, ISBN 2-7158-1135-7.
  • (FR) Jean-Joël Brégeon, L'Égypte de Bonaparte, Perrin, 1998, ISBN 2-262-01392-6.
  • (FR) Jean-Joël Brégeon, Kléber - Le dieu Mars en personne, Perrin, 2002, ISBN 2*262-01674-7.
  • (FR) Georges Fleury, Nelson - Le héros absolu, Flammarion, 2004, ISBN 2-08-068090-0.
  • (EN) Digby Smith, The Greenhill Napoleonic Wars Data Book - Actions and Losses in Personnel, Colours, Standards and Artillery, 1792-1815, Greenhill Books, 1998, ISBN 1-85367-276-9.
  • (FR) Jean Tulard, Dictionnaire Napoléon, A-H, Fayard, 1999, ISBN 2-213-60485-1.
  • (FR) Jean Tulard, Dictionnaire Napoléon, I-Z, Fayard, 1999, ISBN 2-213-60485-1.
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