Prova dell'acqua amara

La prova delle acque amare come rappresentata in un affresco raffigurante Maria e il sacerdote in una scena tratta dai vangeli apocrifi (VI-X sec.) nella chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio (VA).

La prova dell'acqua amara è un rito narrato nel libro dei Numeri 5,11-31[1]. Era un gesto simbolico davanti all'altare di Yahweh, parallelo ad altri riti nel Codice di Hammurabi.

Se una donna era sospettata di tradimento veniva portata dal sacerdote e fatta stare al cospetto di Jahve. Poi il sacerdote dopo aver preso dell'acqua santa in un vaso di terracotta con l'aggiunta di polvere del suolo della Dimora, faceva giurare la donna e in fine le dava da bere l'acqua santa. Se la moglie era stata infedele a suo marito, l'acqua di maledizione sarebbe entrata in lei come acqua amara.[2] cit.: '...le si gonfierà il ventre e il suo sesso avvizzirà e questa donna sarà oggetto di imprecazione in mezzo al suo popolo'.

  1. ^ Numeri 5,11-31, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Daniel Friedmann Diritto e morale nelle storie bibliche 2008- 35 "Esistevano persino degli insiemi di regole giudiziarie che specificavano il tipo di prove richieste per consentire ... Un caso che comporta l'ordalia è descritto nella Bibbia, nel libro dei Numeri, ... In questi versi sembra che la gelosia del marito sia sufficiente a far applicare il rituale dell'acqua amara sulla moglie."

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