Psichiatria forense

La psichiatria forense è il settore disciplinare che studia i risvolti medico-legali della psichiatria e le problematiche forensi che spesso si affrontano in campo penale e civile con soggetti affetti da patologia psichica. Si tratta di una scienza ausiliare della criminologia che spazia dalla giurisprudenza alla salute mentale, che fornisce un giudizio diagnostico-valutativo e prognostico. Tale giudizio serve a stabilire le condizioni mentali di un soggetto in riferimento a un particolare reato e ad un preciso momento del corso giudiziario[1]. Si sviluppa intorno al XIII e XIV secolo.[2]

Gli psichiatri forensi lavorano con il giudice o il magistrato per valutare la competenza individuale di poter assistere ad un processo sulla base di un disturbo mentale o un'anomalia nonché per aggiungere eventuali raccomandazioni sulla sentenza finale. Tra gli aspetti trattati da questo settore disciplinare vi sono:

Oltre a ciò, vi sono due principali aree di valutazione criminale nella psichiatria forense che sono la “valutazione delle competenze” e la “valutazione dello status mentale all'atto del delitto”:

Valutazione delle competenze

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Si tratta di una competenza di valutazione che serve a determinare se l'avvocato è capace mentalmente di difendere ed assistere un imputato. In America è una norma tassativamente prevista dal Quinto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che garantisce il diritto da parte dell'imputato di essere presente al processo, di opporre valide giustificazioni all'accusa e di avere assistenza da un avvocato. In Inghilterra e Galles un simile diritto è cd. "fitness to plead".

Valutazione delle testimonianze

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Gli psichiatri forensi sono spesso nominati come periti sia nei procedimenti penali che civili per fornire un parere su uno specifico problema, spesso basato su rapporti e relazioni dettagliate prima di esprimerlo verbalmente al processo. Il tutto naturalmente corredato da un punto di vista neutrale.

Valutazione dello status mentale all'atto del delitto

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Per dare un parere al giudice sulla situazione mentale dell'imputato al momento del delitto ovvero se fosse capace di intendere e di volere, si ricorre a questo tipo di analisi. La terminologia varia da paese a paese ed è stata rifiutata da molti altri, ma in ogni contesto, la comprensione dell'intento criminale, e la comprensione di come ciò sia avvenuto, è fondamentale ai fini della conclusione del caso. Buona parte della psichiatria forense è orientata da rigide norme giuridiche che comprendono tre standard[5]:

  • M'Naghten rules: giustifica un imputato che, in virtù di un deficit di ragione o di un disturbo di mente, non conosceva la natura di ciò che stava facendo o non sapeva che era considerato un reato[6];
  • Durham rule: giustifica un imputato la quale condotta è un risultato di un disturbo mentale o di un'altra anomalia[7];
  • ALI test: giustifica un imputato che, a causa di un disturbo mentale o di un'anomalia, non dimostra di avere capacità tali da distinguere tra condotta normale e deviante o di conformarsi alla legge[8].

Essere considerato “Non colpevole per insanità mentale” è un possibile risultato per questo tipo di processi[9]. Spesso la perizia è somministrata sia agli imputati che agli avvocati (difensori o della parte lesa).

Gli psichiatri forensi sono spesso coinvolti in casi di detenuti, che sperano di ottenere una revisione del processo o uno sconto di pena, a causa delle sindromi invalidanti della prigionia, o in casi di malati psichici o di persone con l'attributo di pericolosità sociale.

Valutazione della recidiva

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In passato molti imputati o sospettati di recidiva con problemi mentali o portatori di handicap, erano monitorati da un'équipe apposita formata da vari professionisti inclusi psicologi, infermieri ed assistenti sociali. L'équipe aveva il compito di promuovere il benessere degli utenti e garantire la sicurezza sociale delle vittime, il che non significava che potevano impedire il compimento di un reato quanto piuttosto sperare di prevederlo.

La valutazione della recidiva è a sua volta una branca della scienza forense che parte dall'idea che è possibile prevedere l'orientamento criminale tramite degli indicatori statici derivati a partire dalla storia personale di ciascun imputato e tramite strumenti appositi quali, ad es., RRASOR e Static-99 che si sono mostrati molto più accurati dei tradizionali strumenti di investigazione. Recentemente, si è fatto utilizzo anche dei fattori di rischio quali, ad es., l'attitudine, l'impulsività, la salute mentale, la famiglia e il contesto sociale, l'uso e l'abuso di sostanze, l'accessibilità e l'accettazione dei servizi sociali, per redigere una relazione accurata. L'obiettivo è di andare oltre la previsione, identificando e organizzando il trattamento penitenziario sui fattori di rischio. Ciò potrebbe determinare il concorso di attività di monitoraggio, risocializzazione, supervisione e tutela delle vittime nonché l'accessibilità di finanziamenti pubblici e di poteri speciali. Tali schemi possono essere basati su modelli di valutazione quali, ad es., il HCR-20 (10 Historical, 5 Clinical and 5 Risk Management factors) e il RSVP (Risk of Sexual Violence Protocol) dalla Simon Fraser University.

Abilitazione professionale

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In America e in Inghilterra

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Attualmente non è necessario superare un esame di stato per esercitare la professione di psichiatra forense, tuttavia molti aspiranti psichiatri forensi svolgono uno stage o un tirocinio formativo in una specifica area di interesse forense. Negli Stati Uniti, ad es., un anno di praticantato è sufficiente a quei aspiranti che hanno già completato con successo uno stage o un tirocinio formativo. In Inghilterra si richiede di espletare almeno tre anni di pratica prima di poter esercitare la professione. In altri paesi è prevista una formazione specifica anche dopo l'abilitazione.

Prospettive sulla psichiatria forense

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Gli standard deontologici variano da campo a campo in quanto tutto ciò che riferisce l'imputato è garantito dalla privacy; ciò rende la valutazione più difficile, in quanto lo psichiatra forense deve rilevare tutte le informazioni necessarie anche quelle che non rientrano nell'interesse del soggetto[10]. In tal senso molti imputati non vedono di buon occhio gli psichiatri forensi[11] In aggiunta, le tecniche forensi sono sensibilmente diverse da quelle tradizionali in quanto sono finalizzate a sondare la mente dell'uomo delinquente e dell'agente violento[12]. In questo senso si dice in gergo che lo psichiatra forense è immerso in un “mondo anormale”[13].

Come già detto, la psichiatria forense soffre di diversi limiti rispetto alle altre branche della Scienza forense. C'è quindi bisogno di molta più formazione professionale e di attenzione, che al momento non trova riscontro nel mondo accademico[14].

  1. ^ Ugo Fornari, Trattato di psichiatria forense, Utet Giuridica, 2015, p. 5
  2. ^ Vedi la lex alamannorum Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
  3. ^ art. 85 del Codice Penale.
  4. ^ art. 88 e art 89 del Codice Penale.
  5. ^ Bursztajn HJ, Scherr AE, Brodsky A. "The rebirth of forensic psychiatry in light of recent historical trends in criminal responsibility," Psychiatric Clinics of North America, 1994; 17:611-635
  6. ^ M'Naghten's Case, 8 Eng. Rep. 718 (1843)
  7. ^ Durham v. United States, 214 f.2d 862 (D.C. Cir. 1954), overruled in U.S. v. Brawner, 471 f.2d 969 (D.C. Cir. 1972)
  8. ^ Model Penal Code, Sec. 4.01 (1)
  9. ^ NB il termine “insanità” in questo caso ha un'accezione legale e non clinica
  10. ^ Albert J. Datz, ABA Criminal Justice Mental Health Standards, Washington DC, American Bar Association, 1989, ISBN 0-89707-450-5.
  11. ^ Melton Gary, Psychological Evaluations for the Courts: A Handbook for Mental Health Professionals and Lawyers, 2nd, New York, The Guilford Press, 1997, pp. 41–45, ISBN 1-57230-236-4.
  12. ^ Hans Toch, Violent Men: An Inquiry into the Psychology of Violence, Washington, DC, The American Psychological Association, 1992, ISBN 1-55798-172-8.
  13. ^ Hans Toch, The Disturbed Violent Offender, New York, Yale University Press, 1989, ISBN 0-300-04533-6.
  14. ^ David L. Shapiro, Forensic Psychological Assessment: An Integrative Approach, Needham Heights, MA, Simon & Schuster, 1991, ISBN 0-205-12521-2.
  • Bandini T., Lagazzi M. (2000) Lezioni di psicologia e psichiatria forense, Milano, Giuffrè.
  • Ferracuti S., Lagazzi M. (2010) Psichiatria forense applicata, Centro scientifico ed.
  • Volterra V. (2005) Psichiatria forense, criminologia ed etica psichiatrica, LA, Elsevier.
  • (EN) Robert F. Schopp, Automatism, Insanity, and the Psychology of Criminal Responsibility: A Philosophical Inquiry [1 ed.] 0521061334, 9780521061339, 052140150X, 9780521401500 Cambridge University Press 2008
  • Adolfo Ferraro - "Delitti e Sentenze Esemplari" - Centro Scientifico Editore Torino 2005

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