Punti di sospensione

punti di sospensione
Segni di punteggiatura
apostrofo '
barra /
due punti :
lineetta ondulata
lineetta
parentesi ( ) [ ] { } ⟨ ⟩ < >
punti di sospensione ...
punto e virgola ;
punto esclamativo ! ¡
punto fermo .
punto interrogativo ? ¿
punto mediano ·
spazio     
tratto d'unione
virgola ,
virgolette « » ‘ ’ “ ”
Segni tipografici
asterisco *
asterismo
barra rovesciata \
barra verticale | ¦
cancelletto #
chiocciola o a commerciale @
circonflesso ^
copyright ©
e commerciale (et) &
foglia aldina
grado °
indicatore ordinale º ª
punto esclarrogativo
ironia
losanga
manina
marchio ®
meno
nota
numero
obelisco † ‡
obelo ÷
paragrafo §
per ×
perciò
per cento/mille/punto base %
piede di mosca
più +
primo
punto elenco
tilde ~
tombstone
trattino basso _
trattino-meno -
uguale =
Simboli monetari

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Ortografia · Segno diacritico

I punti (o puntini, o puntolini) di sospensione o (nel parlato) tre puntini sono un segno di punteggiatura, costituito graficamente da un gruppo di tre punti consecutivi, scritti orizzontalmente. Si tratta di un segno di pausa e quindi nella lettura corrisponde a un intervallo fonetico paragonabile a quello di una virgola.

I punti di sospensione sono sempre in numero di tre, sia che si trovino alla fine, all'inizio o all'interno di un periodo.

I punti di sospensione hanno vari utilizzi:

  • Segnalano una "sospensione" nel discorso (da cui il nome), come una frase non conclusa, un'esitazione o un accenno lasciato volutamente indefinito (figura retorica della reticenza o della sospensione). Sono utilizzati anche per riprodurre l'andamento spezzato ricco di pause della lingua parlata.[1] Sono attaccati alla parola che li precede e sono seguiti sempre da uno spazio a meno che il carattere successivo non sia una parentesi di chiusura o un punto interrogativo.[2][3][4]
  • Se posti alla fine di una frase si riprende con la lettera maiuscola, nel caso contrario con la minuscola[2]. Esempi:
  • Segnalano anche la "sospensione" di una parola che pronunciata per esteso risulterebbe volgare, di turpiloquio o una imprecazione. In questo caso i puntini sono attaccati alla parte antecedente o seguente del termine. Esempi:
    • "vaffa…"
    • "…zzo"
  • Se sono soli in una frase, i punti di sospensione indicano sorpresa e stupore: non è raro trovare questo utilizzo nei romanzi e nelle opere di narrativa in genere.
  • Essi si adoperano tra parentesi quadre ([…]) per indicare in una citazione la deliberata omissione di una parte di testo originale o una lacuna nel testo conservato; questo utilizzo non è affatto infrequente nei testi di studio, in cui non si possono citare interi paragrafi di un'opera ma solo i loro punti salienti.
  • I puntini sospensivi indicano inoltre iterazione, come nel caso di formule matematiche come , che significa "la somma di tutti i numeri interi da 1 a 10 è uguale a 55", o nelle elencazioni di elementi di una successione come 1, 2, 3, , n (i numeri da uno a n).
  • In messaggistica (sms, chat, commenti sui social network…) i puntini sospensivi possono significare silenzio dovuto a disaccordo, disapprovazione o confusione.

I puntini di sospensione vengono spesso inseriti come punti. In Unicode esiste il carattere '…' (HORIZONTAL ELLIPSIS, U+2026).[6]

In HTML corrisponde all'entità &hellip;, mentre in TeX sono presenti \ldots e \cdots.

Su Windows i puntini di sospensione possono essere inseriti in un unico carattere con Alt+0133 utilizzando il tastierino numerico.

  1. ^ Grammatica italiana con nozioni di linguistica di Maurizio Dardano e Pietro Trifone. Zanichelli, terza edizione.
  2. ^ a b Puntini di sospensione, su treccani.it, Treccani.it – L'enciclopedia italiana, 2012. URL consultato il 6 giugno 2014 (archiviato il 23 luglio 2013).
    «sono seguiti da uno spazio, a meno che il carattere successivo non sia una parentesi di chiusura o un punto interrogativo»
  3. ^ Come si usano i puntini di sospensione?, su concorsi-letterari.it, 27 febbraio 2011. URL consultato il 6 giugno 2014 (archiviato il 30 marzo 2014).
    «Ci vuole sempre uno spazio dopo i puntini di sospensione»
  4. ^ Rossella Monaco, I puntini di sospensione, su grammatica-italiana.it. URL consultato il 6 giugno 2014 (archiviato il 6 giugno 2014).
    «dopo (e non prima!) i tre punti bisogna sempre lasciare uno spazio, tranne quando sono seguiti dal punto esclamativo o interrogativo o dalla chiusura di virgolette o parentesi»
  5. ^ Il vuoto, su rivistagradozero.com, 26 luglio 2016. URL consultato il 2 agosto 2024.
  6. ^ (EN) Unicode Data

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