Quartiere ebraico di Cordova

Strada della judería di Cordova

Il quartiere ebraico di Cordova (Judería in lingua spagnola) è la zona della città di Cordova dove vivevano gli ebrei. Si trova a nord-est della Grande moschea (oggi Moschea-Cattedrale), in una zona a ridosso del centro cittadino che testimonia l'importanza che la comunità ebraica aveva nella città.

La presenza ebraica a Cordova è attestata già dal II secolo. Perseguitati dai Visigoti, gli ebrei si allearono coi musulmani, sicché nel X secolo la comunità ebraica conviveva in pace con quella cristiana e quella islamica sotto il governo dell'Islam: un esempio di tolleranza. Durante i quattro secoli di egemonia omayyade, le attività culturali, artistiche e commerciali dei musulmani fecero di al-Andalus un paese di grande cultura. La tolleranza si concluse nel XIV secolo con il dominio cristiano: risalgono al 1391 i primi pogrom e nel 1492 con l'avvento dei re cattolici gli ultimi ebrei rimasti furono cacciati dalla città.[1][2]

Il quartiere oggi

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Oggi la Juderia, più piccola di quella originale, è un quartiere di vie strette e casette bianche, in mezzo alle quali sorgono numerosi i tipici patios cittadini. È molto visitata dai turisti anche per i numerosi monumenti presenti (la Moschea, la Sinagoga, il Zoco comunale[3], il Museo Taurino). Fa parte del centro storico di Cordova, che fu dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1994.[1][2][4]

  1. ^ a b Lonely Planet, p. 186.
  2. ^ a b EDT, p. 37.
  3. ^ Ispanizzazione del sostantivo arabo Suq, "mercato".
  4. ^ (EN) Historic Centre of Cordoba - Outstanding Universal Value, su whc.unesco.org. URL consultato il 13 novembre 2016.

Voci correlate

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