Regio II Apulia et Calabria

Regione II Puglia e Calabria
Regio II Apulia et Calabria
Mappa indicante la posizione delle regioni dell'Italia augustea
Informazioni generali
Nome ufficiale(LA) regio II Apulia et Calabria
Dipendente daImpero romano
Amministrazione
Forma amministrativaRegione dell'Italia augustea
Evoluzione storica
Inizio7 d.C.
Causaistituzione delle regioni augustee dell'Italia
Fine292 d.C.
Causariforma amministrativa operata da Diocleziano
Preceduto da Succeduto da
- Apulia et Calabria (provincia)
Cartografia
Mappa schematica della Regio II Apulia et Calabria

La Regio II Apulia et Calabria era una delle undici regioni augustee dell'Italia romana.

Analogamente alle altre regioni augustee, la denominazione "Regio II Apulia et Calabria" è di origine recente e di ambito scolastico o accademico; il nome originario era semplicemente Regio II. Il suo territorio corrispondeva in effetti a quello dell'attuale regione Puglia, con l'aggiunta delle estreme propaggini nord-orientali dell'odierna Basilicata e di alcuni settori dell'Appennino campano.

Istituita dall'imperatore Augusto intorno al 7 d.C., secondo le parole di Plinio il Vecchio la regione comprendeva i territori degli Hirpini (Sannio irpino), della Calabria (Penisola salentina), dell'Apulia (Puglia centro-settentrionale) e dei Sallentini (anch'essi stanziati nel Salento al pari dei Calabri)[1]. È probabile che tali aree furono riunite in un'unica regione in quanto collegate tra loro dalla via Appia antica[2].

Tuttavia, sebbene Plinio descriva i Sallentini separatamente dalla Calabria, Strabone riferisce invece, nella sua Geografia, che gli abitanti del Salento utilizzassero un solo coronimo per indicare la propria terra, quello di Calabria, e due etnonimi per indicare sé stessi, Calabri e Sallentini[3]. Ciò sarebbe comprovato anche da Tito Livio il quale, riferendosi al Capo di Santa Maria di Leuca, lo indica espressamente come Calabriae extremum promunturium, quindi come estremo promontorio della Calabria[4], pur essendo situato nel territorio dei Sallentini.

Dopo il 292 d.C., in seguito alla parificazione dell'Italia alle province, l'imperatore Diocleziano, entro il 305 d.C., soppresse la regione sostituendola, come nel resto dell'Italia, con una nuova entità amministrativa: la provincia di Apulia et Calabria, avente però confini leggermente diversi rispetto alla Regio II (ad esempio, Benevento fu ceduta alla Campania)[5]. La provincia era a sua volta aggregata alla diocesi Italiciana.[6]

Al momento della sua istituzione la regione comprendeva le seguenti città:

  1. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis historia, libro III, 77-78 d.C.
  2. ^ (EN) Alastair Small e Carola Small, Archaeology on the Apulian – Lucanian Border, Archaeopress Publishing Ltd, 2022, p. 194, ISBN 9781803270654.
  3. ^ La penisola salentina nelle fonti narrative antiche, Nazareno Valente.[1]
  4. ^ Tito Livio, "Ab urbe condita", XLII 48, 7.
  5. ^ Eliodoro Savino, Campania tardoantica (284-604 d.C.), Edipuglia srl, 2005, ISBN 9788872282571.
  6. ^ Encyclopædia Britannica: Ancient Rome. Administration of the provinces, su britannica.com.
  • Biagio Salvemini, Angelo Massafra, Storia della Puglia. Dalle origini al Seicento – Editore Laterza
  • Marcella Chelotti, Giovanni Mennella, Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik 103 (1994) 159–172 «Letture e riletture epigrafiche nella Regio II».

Voci correlate

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