Religiose delle scuole pie

Le religiose delle scuole pie sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione, dette anche figlie di Maria o scolopie, pospongono al loro nome la sigla Sch.P.[1]

Paola di San Giuseppe Calasanzio Montal Fornés, fondatrice della congregazione

La congregazione venne fondata da Paula Montal Fornés (1799-1889): nel 1829[2] aprì a Figueras un istituto d'istruzione femminile ispirato alle scuole pie di san Giuseppe Calasanzio. Nel 1846, a Sabadell, introdusse in una delle sue scuole dei padri scolopi che l'aiutarono ad elaborare delle costituzioni ispirate a quelle dell'ordine maschile.[3]

Il 2 febbraio del 1847, con l'approvazione dell'arcivescovo di Barcellona, la Montal e tre compagne fecero la loro professione dei voti religiosi dando formalmente vita al nuovo istituto. Le religiose delle scuole pie ottennero il pontificio decreto di lode nel 1860.[3]

La congregazione si diffuse rapidamente e alla morte della fondatrice contava 346 religiose che gestivano 19 collegi. Paula Montal è stata canonizzata da papa Giovanni Paolo II nel 2001.[4]

Attività e diffusione

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Le religiose delle scuole pie si dedicano all'istruzione nelle scuole di ogni grado e alla gestione di convitti e collegi.[2]

Sono presenti in Europa (Italia, Polonia e Spagna), in Africa (Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale e Senegal), in America (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Repubblica Dominicana, Ecuador, Messico, Porto Rico e Stati Uniti d'America) e in Asia (Filippine, Giappone e India).[5] La sede generalizia è a Roma.[1]

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 732 religiose in 108 case.[1]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1724.
  2. ^ a b Enciclopedia Rizzoli Larousse, vol. XIII (1970), p. 1550, voce scolopie.
  3. ^ a b DIP, vol. III (1976), coll. 1631-1633, voce a cura di G. Pettinati.
  4. ^ Le canonizzazioni avvenute nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II, su vatican.va. URL consultato il 29-6-2009.
  5. ^ Dónde estamos, su escolapias.org. URL consultato il 29-06-2009 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2009).

Collegamenti esterni

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