Requiem per un sogno

Requiem per un sogno
Titolo originaleRequiem for a Dream
AutoreHubert Selby
1ª ed. originale1978
1ª ed. italiana2003
Genereromanzo
Sottogeneredrammatico
Lingua originaleinglese
AmbientazioneConey Island, Brooklyn, New York, Anni '70

Requiem per un sogno (Requiem for a Dream) è un romanzo dello scrittore statunitense Hubert Selby Jr, pubblicato per la prima volta nel 1978. Dal libro è stato tratto il film Requiem for a Dream, diretto da Darren Aronofsky.[1] La vicenda narra di quattro personaggi che stanno per realizzare i loro sogni, rovinati però da dipendenze che si autoconvincono di non avere finché non sarà troppo tardi.

La prima edizione italiana è uscita nel 2003, edita da Fazi Editore.[2]

Sara Goldfarb è una vedova che compensa la sua solitudine guardando la televisione tutto il giorno. Ha un figlio, Harry, il quale sta cercando di vendere assieme all'amico Tyrone un grosso carico di eroina in modo da riuscire ad aprire un bar assieme alla fidanzata Marion, artista che vorrebbe esporre nel locale le sue opere ed organizzare serate di musica jazz.

Un giorno Sara riceve una telefonata dove un uomo la invita a partecipare ad uno show televisivo a premi. Lei lo dice subito alle sue amiche ed inizia una dieta per entrare nel vestito rosso che aveva indossato al bar mitzvah di Harry in modo da essere in grado di metterselo quando andrà in tv. Un giorno le arriva un modulo dalla direzione di vari programmi tv e lei lo compila, senza però sapere ancora a quale programma parteciperà. Intanto si rende conto di non riuscire a seguire la sua dieta così una sua amica le consiglia di andare da un medico che ha prescritto a sua figlia delle medicine che tolgono l'appetito (in realtà anfetamine). Sara inizia a prendere le medicine fino a diventarne completamente dipendente e a non riuscire più a stare ferma. Un giorno Harry le compra una nuova televisione e la va a trovare, rendendosi conto che prende anfetamine da come digrigna i denti. Lui la rimprovera, ma senza successo. Sara inizia ad avere allucinazioni del suo frigo che si muove e dei concorrenti nei programmi televisivi che le entrano in casa uscendo dalla tv e la giudicano. Un giorno va alla sede dell'agenzia televisiva che l'ha contattata ed ha un esaurimento nervoso. Viene portata in un ospedale dove un medico, nonostante lei non abbia problemi psichiatrici decide di sottoporla all'elettroshock. Un altro medico va a lamentarsi dal direttore dell'ospedale per il comportamento del suo collega e spiega che il problema della paziente non è mentale ma fisico. Il direttore, cinico, risponde che il dottor Reynolds (il medico che sta per sottoporre Sara all'elettroshock) ha più esperienza di lui, e che se anche avesse ragione non si può far crollare l'amministrazione di un ospedale per i problemi di una singola paziente. Il medico, indignato, se ne va. Dopo essere stata sottoposta alla terapia, Sara non riesce più a parlare e viene trattata malissimo dall'intero personale dell'ospedale, dove dovrà rimanere per il resto della sua vita.

Parallelamente alla vicenda di Sara si svolge quella di Tyrone, Harry e Marion. All'inizio, come per Sara, sembra che per i tre le cose vadano benissimo: gli affari vanno a meraviglia e decidono (o meglio, si autoconvincono) di far uso di eroina solo per assaggiare quella da vendere. Harry e Marion sognano insieme tutto il tempo di aprire il loro locale ed iniziano a fare progetti. La situazione si complica quando il fornitore di eroina di Tyrone e Harry viene ucciso e la droga inizia a scarseggiare. Harry, Tyrone e, in particolare, Marion, iniziano a stare male e ad avere pesanti crisi d'astinenza, nonostante continuino ad autoconvincersi di non essere dipendenti. Dopo qualche settimana inizia a riaffiorare un po' di droga, ma pochissima, e chi se la prende lo fa uccidendo i pusher. Tyrone spiega a Harry che conosce Big Tim, un uomo che possiede chili di eroina ma non la vende. Marion decide allora di entrare nel giro di prostitute di Big Tim in cambio di eroina. Una parte della droga che guadagna la tiene per sé senza dirlo a nessuno ed un'altra la dà a Harry, che la divide a sua volta in modo da averne un po' da vendere e un po' per sé e Marion. Un giorno Harry ha l'idea di andare a Miami, luogo d'importazione dell'eroina in America. Lui e Tyrone prendono la macchina per raggiungere la Florida. Durante il viaggio si bucano e il braccio di Harry, a causa dei numerosi buchi, inizia ad infettarsi e ad andare in gangrena. I due si fermano in una clinica e, vedendo il braccio di Harry e rendendosi conto che è un tossicodipendente, un medico chiama la polizia. In prigione Tyrone ed Harry vengono maltrattati e quest'ultimo non riesce a muovere il braccio. Mentre Tyrone viene condannato a due settimane di lavori forzati, Harry viene portato in un ospedale dove gli viene amputato il braccio. Intanto Marion, che non può più fare a meno dell'eroina, continua a prostituirsi per Big Tim in cambio di droga.

Hubert Selby utilizza la "prosa spontanea", infatti i discorsi dei personaggi sono talvolta delimitati da virgole, ma mai da virgolette, spesso senza lasciare intendere chi sta parlando; la punteggiatura non segue precise regole sintattiche ed è presente un forte utilizzo del flusso di coscienza. Il testo è caratterizzato da frasi brevi e secche, termini dialettici, gergali o grammaticalmente scorretti e anche parole yiddish in quanto Sara, Harry e Marion sono ebrei.

  1. ^ Requiem per un sogno, Hubert Selby Jr., su SUR. URL consultato l'8 giugno 2020.
  2. ^ Requiem per un sogno | Hubert Selby Jr., su Fazi Editore. URL consultato l'8 giugno 2020.
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