Ricardo Darín

Ricardo Alberto Darín

Ricardo Alberto Darín (Buenos Aires, 16 gennaio 1957) è un attore argentino.

Considerato uno degli attori più prolifici e popolari del cinema argentino contemporaneo, è noto a livello internazionale per le sue interpretazioni in film come Nove regine (2000), Il figlio della sposa (2001), Il segreto dei suoi occhi (2009), vincitore nel 2010 dell'Oscar come miglior film straniero, I segreti del settimo piano (2013), Criminali come noi (2019) e Argentina, 1985 (2022).

Considerato un attore feticcio dei registi Juan José Campanella e Sebastián Borensztein, ha vinto un Premio Goya per il miglior attore protagonista, la Concha de Plata al miglior attore e nel 2017 il Premio Donostia alla carriera.

Quentin Tarantino lo ha paragonato ad Al Pacino[1], elogiando spesso le sue qualità attoriali, tanto da essere tra i suoi attori preferiti[2] e dichiarando di desiderare di poter lavorare con lui[3].

Ricardo Darín nasce a Buenos Aires, in Argentina, figlio degli attori teatrali Ricardo Darín e Renée Roxana (artisticamente nota come Roxana Darín); la sua famiglia è da un lato d'origini italiane, precisamente di Vigo di Cadore (in provincia di Belluno), e da un altro d'origini siriane e libanesi.[4][5] Debutta in teatro a dieci anni con i suoi genitori. A partire dai sedici anni acquista una notevole popolarità per la sua partecipazione come protagonista a varie telenovelas argentine, tra cui Stellina e Ribelle. Negli anni ottanta entra a far parte dei galancitos, un gruppo di giovani attori argentini che raccolgono un enorme successo sia in televisione che in teatro. La grande fama arriva però negli anni novanta interpretando un ruolo comico nella serie televisiva Mi cuñado. Nonostante il suo lavoro costante nel mondo della televisione, Darin in questi anni non lascerà mai il teatro.

A partire dalla fine degli anni novanta partecipa come attore in pellicole cinematografiche di successo, come El faro, di Eduardo Mignogna e El mismo amor, la misma lluvia di Juan José Campanella, in cui riceve molti elogi dalla critica. Ma il successo internazionale viene raggiunto con l'interpretazione di Marcos, un ladruncolo in un'Argentina che inizia ad agonizzare economicamente, nel film Nove regine, del regista argentino Fabián Bielinsky. Dopo il grande successo di Nove regine, Darín ha un ruolo piccolo ma efficace nel 2001 nel nuovo film di Mignogna La fuga. Lo stesso anno è protagonista nel film Il figlio della sposa, di Juan José Campanella. Il film, spinto dal successo di botteghino e di critica, riceve la nomination per la categoria Miglior film straniero all'edizione 2002 degli Oscar.

Negli anni duemila interpreta vari film, tra i quali Luna de Avellaneda, sempre per la regia di Juan José Campanella, El aura del regista Fabián Bielinsky, XXY, scritto e diretto da Lucía Puenzo, presentato al Festival di Taormina 2007 e vincitore della Settimana internazionale della critica di Cannes, in cui interpreta il padre di un adolescente ermafrodita. Intanto il film La señal (2007) segna il suo debutto come regista. Nel 2009, insieme a Soledad Villamil e Guillermo Francella, è il protagonista de Il segreto dei suoi occhi, film drammatico di Juan José Campanella, premiato con l'Oscar per il Miglior film straniero del 2010.

Negli anni duemiladieci compare nei film Carancho, di Pablo Trapero, Cosa piove dal cielo?, che viene premiato con il Marc'Aurelio d'oro per il miglior film al Festival internazionale del film di Roma 2011, Elefante blanco, dedicato alla memoria di Padre Carlos Mugica, assassinato nel 1974, e Storie pazzesche, un'antologia di sei cortometraggi uniti dal tema comune della violenza e della vendetta, diretti da Damián Szifrón e co-prodotti da Agustín Almodóvar e Pedro Almodóvar, che è stato uno dei film col più grande successo di pubblico in Argentina in quell'anno. Nel 2019 ha interpretato il film Criminali come noi. Dal 2016 è "patron" dell'associazione internazionale di cinema DreamAgo[6].

Nel 2021, Ricardo Darín torna protagonista di un film di successo internazionale, nominato anche all'Oscar come miglior film straniero: Argentina 1985.[7]

Dal 1988 è sposato con Florencia Bas, da cui ha avuto due figli; Ricardo "Chino" Darín (1989) e Clara Darín (1993).

Teatro (parziale)

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Riconoscimenti

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Doppiatori italiani

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  1. ^ (ES) La Gaceta, Golden Globes 2023: Es el Al Pacino de Argentina, el tremendo elogio de Quentin Tarantino sobre Ricardo Darín, su www.lagaceta.com.ar. URL consultato il 31 maggio 2024.
  2. ^ Telefe Noticias, Quentin Tarantino: “uno de mis actores favoritos es Darín” – Telefe Noticias, 13 gennaio 2016. URL consultato il 31 maggio 2024.
  3. ^ (ES) Ricardo Darín cumple años: el día que Tarantino aseguró que le encantaría trabajar con él, su Filo News, 16 gennaio 2021. URL consultato il 31 maggio 2024.
  4. ^ (ES) Una dinastía de artistas, su lanacion.com.ar. URL consultato il 10 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2018).
  5. ^ (ES) Shakira, Darín y Menem: El exitoso ejemplo de integración de inmigrantes árabes en América Latina, su latercera.com. URL consultato il 10 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2015).
  6. ^ Ricardo Darin said YES to DreamAgo – DreamAgo, su dreamago.com. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  7. ^ Vania Amitrano, Argentina, 1985 candidato per l’Argentina agli Oscar, su Ciak Magazine, 27 settembre 2022. URL consultato il 31 maggio 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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