Rocca delle Vene
Rocca delle Vene | |
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Nome originale | Rocca de Venis |
Cronologia | |
Fondazione | XII secolo |
Fine | XV secolo |
Causa | abbandono e progressiva dispersione della popolazione |
Amministrazione | |
Dipendente da | L'Aquila |
Localizzazione | |
Stato attuale | Italia |
Coordinate | 42°31′32.16″N 13°24′34.56″E |
Cartografia | |
Rocca delle Vene fu un antico castello situato nell’Abruzzo aquilano posto all'estremità nordorientale del contado aquilano tra le alture dei Monti della Laga, confinante con il territorio di Campotosto e Pedicino nell’Aquilano e con la montagna di Roseto nel versante teramano del massiccio della Laga. Nel XIII secolo è stato uno dei castelli che hanno partecipato alla fondazione dell'Aquila ottenendo un locale nel quarto di San Pietro[1].
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il castello di Rocca delle Vene era situato poco a nord della attuale località di Ortolano di Campotosto, ad un'altitudine posta tra i 1100 e i 1300 metri ca. s.l.m., il cui territorio è attualmente in parte occupato dalla parte sudorientale del bacino del lago di Campotosto[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le notizie su Rocca delle Vene sono scarne[3]; la prima citazione nota risale a documentazioni del XIII secolo quando risultava uno dei castelli sui quali esercitava la giurisdizione quasi vescovile l’arciprete di San Vittorino[4]. Intorno al 1318 subì, insieme alle vicine Vio e Pedicino, gravi devastazioni dagli uomini di Amatrice in risposta alle offese provenienti dagli Aquilani, cui partecipò anche Buccio di Ranallo[5], causando molte vittime, per le quali Carlo duca di Calabria punì questi ultimi con la sanzione di 6000 once d’oro.[6]
Nel villaggio era presente la chiesa o badia di S. Leo o Leone magno[7].
Nel XIII secolo partecipò alla fondazione dell'Aquila ma nel XV secolo a causa delle turbolenze e dei disordini in atto nel contado aquilano, il castello risultava già desolato e i suoi pascoli dati in affitto[7]. Nella metà del secolo XVIII veniva posseduta dalla città dell'Aquila per estinzione dei focolieri, cioè delle famiglie, del castello[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Clementi e Piroddi, p. 84.
- ^ Istituto Geografico Militare, Campotosto, 1:25.000
- ^ Di Flavio.
- ^ Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol 1, pp. 426-427
- ^ Buccio di Ranallo, Cronaca aquilana, stanze 250 e segg.
- ^ Raffaele Mastriani, Dizionario geografico-storico-civile del regno delle Due Sicilie, Napoli 1838 vol. II, p. 272
- ^ a b Antinori.
- ^ Carlo Franchi, Risposta alla scrittura da un giovane autore formata per li castelli dell'abolito contado della città dell'Aquila in difesa della medesima fedelissima città, 1754, pp. cxxxiv e cxxxviii.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Ludovico Antinori, Corografia storica degli Abruzzi, vol. 37, c. 194 e segg.
- Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
- Vincenzo Di Flavio, Rocca delle Vene nel XVI secolo. Nota d'archivio, in Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, vol. LXXXV (CVII dell'intera collezione), L'Aquila, 1995, p. 127.