Romanum decet pontificem
Romanum decet pontificem Bolla pontificia | |
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Pontefice | Papa Innocenzo XII |
Data | 22 giugno 1692 |
Traduzione del titolo | Al pontefice romano |
Argomenti trattati | Contro il nepotismo pontificio |
Romanum decet pontificem è una bolla pontificia emanata da papa Innocenzo XII il 22 giugno 1692 che bandiva la figura del cardinal nipote, limitando i suoi successori a elevare un solo parente cardinale, eliminando varie sinecure tradizionalmente riservate ai cardinal nipoti e limitandone la rendita a 12.000 scudi.[1][2][3]
La bolla fu successivamente incorporata nel Codice di diritto canonico del 1917 nei canoni 240, 2; 1414, 4; e 1432, 1. Nel 1694, la serie di riforme di Innocenzo XII si chiuse con una costosa campagna per eliminare la venalità degli uffici mentre rimborsava i loro rispettivi detentori. Tuttavia, solo tre degli otto papi del XVIII secolo non crearono un nipote o un fratello cardinale. Inoltre due dei tre pontefici erano membri di ordini monastici, cioè senza una famiglia propria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Edith A. Standen, Tapestries for a Cardinal-Nephew: A Roman Set Illustrating Tasso's "Gerusalemme Liberata", in Metropolitan Museum Journal, vol. 16, 1981-1, pp. 147–164, DOI:10.2307/1512774. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ (EN) Chadwick, Owen., The Popes and European revolution, Clarendon Press, 1981, p. 305, ISBN 0198269196, OCLC 6790454. URL consultato il 1º agosto 2019.
- ^ (EN) Philippe Levillain, The papacy : an encyclopedia, Routledge, 2002, p. 1032, ISBN 0415922283, OCLC 47237751. URL consultato il 1º agosto 2019.