Rondini sul filo

Rondini sul filo
AutoreMichele Mari
1ª ed. originale1999
Genereromanzo
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneRoma
Protagonistinarratore (anonimo)
Coprotagonistila compagna del narratore (la "Mazzafirra")
AntagonistiNN
Preceduto daTu, sanguinosa infanzia
Seguito daTutto il ferro della Tour Eiffel

Rondini sul filo è un romanzo dello scrittore italiano Michele Mari.

Il romanzo è un lungo monologo di un narratore che ha molto in comune con l'autore, non solo il nome ma anche le vicende di vita: studioso di letteratura italiana, scrittore, trapiantato da Milano a Roma, solitario e discretamente misantropo.

Il monologo racconta della maniacale gelosia che attanaglia il narratore; egli non è però geloso di qualche attuale amante della sua compagna (chiamata col soprannome di Mazzafirra, dal nome dell'amante del pittore Cristofano Allori, cui la co-protagonista di Rondini pare somigliare); la gelosia del narratore è in realtà scatenata dagli ex-amanti della sua donna, un ragazzo per bene di nome Wolmer, e poi un giovane "borgataro" di nome Vito.

La morbosa gelosia del protagonista raggiunge l'acme quando scopre che la sua compagna gli ha a lungo celato una relazione con un faccendiere romano, un personaggio losco attivo nel settore edilizio, impegnato in giri di tangenti e mediazioni poco chiare, che nel romanzo viene chiamato N.N. Il narratore è colto da una gelosia tanto più violenta e lacerante quanto più NN gli sembra degno di totale disprezzo, perché uomo grossolano, ignorante, vanesio, godereccio e disonesto.

Il monologo del narratore ricostruisce a pezzi e bocconi, disordinatamente, la relazione tra la sua compagna ed NN, che si svolge a Roma nella prima metà degli anni Ottanta, in piena epoca di edonismo craxiano. Mari riesce in tal modo a ricostruire minuziosamente il vissuto di quegli anni a partire dalle maniacali indagini del narratore, intenzionato a ricostruire ogni minimo dettaglio del passato della propria compagna.

La prosa di Mari in questo romanzo riproduce deliberatamente il tipico monologare destrutturato del romanziere francese Louis-Ferdinand Céline, in particolar modo nelle sue opere finali (Trilogia del Nord), dove il testo è continuamente interrotto dai caratteristici punti di sospensione. Mari ricorre spesso a vocaboli desueti e presi dalla lingua letteraria del Settecento e Ottocento italiano, che ben conosce, nonché a innumerevoli citazioni dagli autori più svariati; ma a questo linguaggio "alto" contrappone spesso frasi e vocaboli della lingua parlata del tutto realistici e attuali. È un modo di mettere a contrasto il mondo colto e raffinato del narratore con la vita quotidiana del suo antagonista virtuale NN[1].

Riconoscimenti

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  • Rondini sul filo, ha meritato il Premio Vittorini[2], il Premio Procida-Elsa Morante[3] ed è stato finalista al Premio Bergamo.[4]
  1. ^ Ginny_1807's Reviews > Rondini sul filo, su goodreads.com. URL consultato il 12 settembre 2022.
  2. ^ ALBO D’ORO DEL PREMIO LETTERARIO "ELIO VITTORINI", su nuovopremiovittorini.it. URL consultato il 14 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2023).
  3. ^ Lo scrittore Michele Mari vince "Elsa Morante", su www1.adnkronos.com. URL consultato il 28 aprile 2019.
  4. ^ RACCOLTA PREMIO NAZIONALE DI NARRATIVA BERGAMO, su legacy.bibliotecamai.org. URL consultato il 7 maggio 2019.

Collegamenti esterni

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