SAIS Autolinee

SAIS Autolinee S.p.A.
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StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per Azioni
Fondazione1926 a Enna
Fondata daAntonio Scelfo
Sede principaleEnna
SettoreTrasporto
ProdottiTrasporto pubblico
Sito webwww.saisautolinee.it

La SAIS Autolinee S.p.A. è una società per azioni, fondata ad Enna nel 1926, che gestisce il trasporto pubblico urbano e suburbano della città[1], la maggior parte dei collegamenti tra le città dell'isola[2] e da queste ultime verso diverse destinazioni in Italia e all'estero.

La società di trasporti nasce nel 1926, come "I.A.S." ad Enna su iniziativa dall'ingegnere Antonio Scelfo allo scopo di assicurare i collegamenti della città, neo capoluogo di provincia, con la sua stazione ferroviaria e, dal 1938, anche quelli su strada suburbani e interurbani per le varie località della provincia. La progressiva espansione dell'azienda prosegue nel secondo dopoguerra anche dopo la scomparsa, nel 1949, del suo fondatore e da tale data la gestione aziendale viene proseguita dalla moglie e dai figli[3]. Il maggiore incremento delle dimensioni aziendali avviene alla fine degli anni settanta, quando vengono rilevate altre aziende siciliane; la SAIS (Società Autolinee Ingegnere Scelfo) incrementa i servizi e raggiunge il vertice del mercato del trasporto passeggeri privato su gomma della Sicilia. Negli anni novanta la società viene suddivisa in tre distinte aziende e con esse i loro collegamenti tra le provincie di Palermo, Siracusa, Ragusa, Messina, Caltanissetta, Agrigento, Enna e Catania e i collegamenti extra regionali[4][5].

Al 2013 l'assetto dell'azienda è il seguente; al cavaliere del lavoro Alessandro Scelfo fa riferimento il ramo di azienda che comprende la Interbus, la "Segesta", l'Etna Trasporti e la Sicilbus che insieme cumulano una percorrenza di circa 15 milioni di chilometri ogni anno. Gli altri due rami fanno capo, rispettivamente, a Francesca Scelfo con la "Sais autolinee" che percorre sei milioni di chilometri annui e gestisce i mezzi in servizio veloce sulle autostrade della Sicilia e agli eredi di Leonida Scelfo cui fa capo la "SAIS Trasporti", la "Giamporcaro", la "Gallo" e la "SARP", che opera nel Nisseno[6] acquisite nel 1995.[7]

Servizio e collegamenti

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Collegamenti urbani

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La SAIS Autolinee gestisce i collegamenti urbani della città di Enna, Siracusa, Augusta, Milazzo, Scicli e Modica[1].

Due sono i terminal bus, dai quali transitano la gran parte degli autobus urbani, regionali, nazionali ed internazionali in partenza, in arrivo o in transito da Enna: ad Enna alta il Terminal Bus Viale Armando Diaz, e ad Enna Bassa il Terminal Bus Quadrivio Sant'Anna. Quest'ultimo vede convergere un gran numero di linee extra-urbane che consentono l'afflusso in città degli studenti provenienti da fuori sede dell'Università Kore di Enna.

Collegamenti regionali

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La SAIS ha come capolinea per i trasporti regionali in Sicilia le seguenti città, tra cui il capoluogo di regione e 5 capoluoghi di provincia:

Le autolinee SAIS collegano fra di loro 27 città siciliane, tra cui 5 capoluoghi, 11 comuni in provincia di Enna, 5 in provincia di Palermo (tra cui, oltre al capoluogo, Termini Imerese, polo industriale, e Cefalù, famosa località turistica), 4 in provincia di Catania (tra cui il capoluogo e l'Aeroporto di Catania), 4 in provincia di Caltanissetta (capoluogo e Gela i centri principali), 4 in provincia di Messina (il capoluogo, Milazzo, la cittadina turistica di Castel di Tusa e Capri Leone).

  1. ^ a b Sais linee urbane, su saisautolinee.it. URL consultato l'11 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2013).
  2. ^ Sais collegamenti regionali, su saisautolinee.it. URL consultato l'11 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2013).
  3. ^ Franco Maria Ricci,"Enciclopedia della Sicilia", p. 502
  4. ^ Orari approvati dalla Regione relativi al 2008 (PDF), su regione.sicilia.it.
  5. ^ SAIS-Carta della mobilità e dei servizi, su saisautolinee.it. URL consultato il 30 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2014).
  6. ^ La Repubblica.it, su palermo.repubblica.it. URL consultato l'11 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2012).
  7. ^ Sito ufficiale, Azienda

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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