San Marco (avviso)
San Marco ex Franz Joseph | |
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Il Franz Joseph, poi San Marco, fotografato sotto bandiera austroungarica | |
Descrizione generale | |
Tipo | avviso a ruote di II classe piroscafo passeggeri a ruote |
Classe | unità singola |
Proprietà | Società di Navigazione a Vapore del Lago di Garda (1850-1852) imperiale e regia Marina (1852-1866) Regia Marina (1866-1880) Società Strade Ferrate dell’Alta Italia (in gestione 1867-1880 e proprietaria 1880-1885) Società delle Ferrovie Meridionali (1885-1894) |
Cantiere | Escher Wyss, Zurigo (costruzione) Riva del Garda (riassemblaggio) |
Impostazione | 1849 |
Varo | gennaio 1850 |
Entrata in servizio | 1852 (Marina austroungarica) 2 dicembre 1866 (Marina italiana) |
Radiazione | 1880 |
Destino finale | usato come piroscafo passeggeri fino al 1888-1890, demolito nel 1894 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | in carico normale 234[1] |
Lunghezza | 42,7 m |
Larghezza | 3,3 m |
Propulsione | 1 caldaia 1 macchina alternativa a vapore potenza 50 HP (37 kW) nominali 2 ruote a pale |
Velocità | 7,5 nodi (13,89 km/h) |
Equipaggio | 42 tra ufficiali, sottufficiali e marinai[2] |
Armamento | |
Armamento | alla costruzione:
Dal 1866:
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dati presi da Navi a vela e navi miste italiane, Marina Militare, Oceania e Navyworld | |
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Il San Marco (già Franz Joseph) è stato un avviso a ruote di II classe della Regia Marina (già della k.u.k. Kriegsmarine), nonché un piroscafo lacuale italiano.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Costruito come battello lacuale per il trasporto di passeggeri e merci, il Franz Joseph, provvisto di un limitato armamento per l'impiego militare, restava ovviamente un'unità dal valore bellico molto ridotto, impiegabile solo per compiti di vigilanza in acque lacustri e bombardamento di disturbo contro comunicazioni e strutture costiere, nonché contro cannoniere di armamento eguale od inferiore[3]. Lo scafo era in legno[4] e la nave aveva due alberi, uno a prua ed uno a poppa, privi di vele[3].
L'armamento dell'unità era originariamente composto da un cannone in ferro a canna rigata da 18 libbre, due cannoni dello stesso calibro ma a canna liscia, quattro cannoni-obici in ferro ed a canna liscia da 7 libbre e due spingarde, anch'esse in ferro ed a canna liscia[3]. Dopo il passaggio sotto bandiera italiana, nel 1866, l'armamento venne completamente sostituito e ridotto con due cannoni in ferro ed a canna liscia da 12 libbre[3].
L'apparato motore era costituito da una macchina alternativa a vapore che, alimentata da una caldaia, imprimeva a due ruote a pale laterali una potenza di 50 HP (37 kW) nominali[3], consentendo una velocità di 7,5 nodi[5].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Ordinato nel 1849 ai cantieri Escher Wyss di Zurigo dalla «Società Navigazione a Vapore del Lago di Garda» e varato nel gennaio 1850 a Riva del Garda, dov'era stato riassemblato dopo la costruzione delle sezioni di scafo a Zurigo ed il loro trasporto nella località gardesana, il piroscafo avrebbe dovuto essere un battello a ruote per il trasporto di merci e passeggeri, ma nel 1852 la società proprietaria lo vendette per 150.000 svanziche (67.300 fiorini), mentre era in allestimento, al governo austro-ungarico del Regno Lombardo-Veneto[3][6][7].
Denominato Franz Joseph (nome scelto dalla compagnia proprietaria per l'impiego civile e mantenuto dalla k.u.k. Kriegsmarine), il battello venne completato come piroscafo a ruote armato con alcune bocche da fuoco di piccolo calibro e venne assegnato alla flottiglia austroungarica del Lago di Garda[3][5][6]. Pur essendo unità militari, il Franz Joseph e gli altri piroscafi armati disimpegnavano anche il servizio di trasporto dei passeggeri tra le località rivierasche[8].
Nel giugno 1859 il Franz Joseph, insieme agli altri due piroscafi armati (Benaco ed Hess) ed alle cannoniere che componevano la flottiglia austro-ungarica del Garda, partecipò alle operazioni della seconda guerra d'indipendenza[8]. In tali operazioni, mancando qualsiasi unità navale francese o sardo-piemontese, le unità austroungariche non ebbero un ruolo di rilievo, subendo però la perdita del Benaco, affondato al largo di Salò da una batteria piemontese, il 20 giugno 1859[8].
Conclusosi il conflitto con l'annessione al Regno di Sardegna della sponda lombarda del lago, il Franz Joseph e l'Hess limitarono il loro servizio alle sole sponde veneta e trentina[8].
Allo scoppio della terza guerra d'indipendenza, nel giugno 1866, la flottiglia austroungarica aveva base a Torri del Benaco e contava, oltre al Franz Joseph ed all'Hess, anche su nove cannoniere (tre ad elica e due a vela) ed undici lance armate, con un totale di 62 pezzi d'artiglieria e 10 spingarde: una forza di molto superiore alle sei piccole e male armate, nonché impreparate, cannoniere italiane (cui si aggiungeva il piroscafo a ruote Benaco, requisito ed adibito al trasporto dei rifornimenti)[8]. Ciò permise alle navi imperiali di avere l'iniziativa nel corso delle operazioni: il 1º luglio 1866 l'Hess, insieme ad alcune cannoniere, bombardò la stazione ferroviaria di Desenzano, provocando tuttavia danni di scarsa importanza[9], e lo stesso giorno il Franz Joseph bombardò il bacino di raddobbo di Desenzano[3].
A partire dalle cinque di mattina del 2 luglio 1866 il Franz Joseph, insieme all'Hess ed a due cannoniere, bombardò il paese di Gargnano. Le unità austriache fecero ritorno a San Vigilio solo alle sei di sera[8], in seguito alla reazione di una batteria italiana appostatasi nei pressi di Gargnano: nel corso del bombardamento venne pesantemente danneggiato l'abitato di Gargnano, con un morto ed otto feriti tra i garibaldini del 2º Reggimento Volontari Italiani là concentrati.
Altre azioni che videro protagoniste le unità austro-ungariche avvennero il 10 luglio (bombardamento della strada di Bogliaco, ov'era appostata una batteria garibaldina, con scarsi danni, e nuovo bombardamento del bacino di Desenzano ad opera dell'Hess) e soprattutto tra il 19 ed il 20 luglio, quando l'Hess e le cannoniere Speiteufel, Wildfang e Scharfschütze bombardarono nuovamente Gargnano, catturarono il piroscafo Benaco, danneggiato nel corso del cannoneggiamento, e causarono l'affondamento del barcone Poeta: all'azione prese parte anche il Franz Joseph[3].
In seguito alla conclusione del conflitto, comunque, il Veneto passò al Regno d'Italia, e con esso anche la flottiglia austro-ungarica[6][8]. Ceduto dall'Austria al governo italiano per circa 40.000 franchi svizzeri il 18 ottobre 1866, il Franz Joseph venne ribattezzato San Marco e, classificato avviso a ruote di II classe, venne iscritto nel Quadro del Naviglio della Regia Marina il 2 dicembre 1866[3][6][9].
Essendo tuttavia venuta meno la necessità di tante unità da guerra su uno specchio d'acqua ormai quasi completamente italiano, il San Marco ebbe un servizio militare estremamente breve: pur restando formalmente di proprietà della Regia Marina (dai cui ruoli fu radiato solo nel 1880), infatti, l'avviso venne dato in gestione già nel marzo 1867[3] alla «Società Strade Ferrate dell'Alta Italia» (SFAI)[10], che aveva ottenuto dal governo italiano la concessione del servizio regolare di trasporto merci e passeggeri sul lago[6][8]. La SFAI iniziò il proprio servizio, con quattro piroscafi (San Marco, Benaco, Principe Oddone – ex Hess – e Sirmione), il 21 gennaio 1867, effettuando un collegamento tre volte alla settimana tra Riva, Peschiera e Desenzano[8]. Nel 1879 il servizio divenne a doppie corse giornaliere (discendenti al mattino ed ascendenti al pomeriggio), e nel 1885 passò alla «Società delle Ferrovie Meridionali», detta «Adriatica»[8].
Per essere adattato al servizio passeggeri il San Marco, nel corso degli anni, subì radicali lavori di rimodernamento e ricostruzione, che ne mutarono completamente l'aspetto, trasformandolo di fatto in un piroscafo passeggeri a ruote[8].
Nel 1880 il San Marco venne formalmente riconsegnato alla Regia Marina per la radiazione[3][6], dopo la quale, divenuto nave mercantile a tutti gli effetti, rimase in servizio passeggeri ancora per diversi anni, dopo di che, intorno al 1888-1890, reso obsoleto e superfluo dai nuovi battelli entrati in servizio, venne posto in disarmo[8]. In seguito al passaggio del servizio dall'«Adriatica» alla ditta «Innocente Mangilli» di Milano, il vecchio piroscafo venne demolito nel 1894[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il sito ufficiale della Marina Militare riporta invece un dislocamento in carico normale di 170 t ed un armamento composto da un pezzo da 18 libbre ed uno da 7 libbre.
- ^ Il sito Oceania riporta alcune leggere differenze: 37-42 uomini di equipaggio ed armamento composto da un cannone da 18 libbre, uno da 7 libbre ed uno da 6 libbre.
- ^ secondo Ogliari, op. cit., p. 43, la nave aveva scafo in ferro.
- ^ a b Oceania – Austrian Riverine Ships
- ^ Ogliari, a p. 43 op. cit., riporta però una versione differente: la nave sarebbe stata ordinata nel 1859 dalla «Società Benacense», che, con l'approssimarsi della seconda guerra d'indipendenza, lo avrebbe ceduto ancora incompleto al governo austroungarico, che lo avrebbe terminato a Riva e varato come Franz Joseph. Si tratta probabilmente di un errore.
- ^ a b c d e f g h i j k l m Francesco Ogliari, La navigazione sui laghi italiani – Lago di Garda, pp. 43-48-55-65-71-87-89-95-106-139-141
- ^ a b Betasom
- ^ o «Società Ferrovie Alta Italia».