Sandro Vanello

Sandro Vanello
Vanello al Palermo nei primi anni 70
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza179 cm
Peso68 kg
Calcio
RuoloMezzala
Termine carriera1978
Carriera
Giovanili
19??-19??Inter
Squadre di club1
1968-1969Verona18 (4)
1969-1970Inter8 (1)
1970-1975Palermo151 (12)
1975-1976Bologna22 (0)
1976-1977Sambenedettese24 (1)
1977-1978Bologna4 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Sandro Vanello (Tarcento, 18 giugno 1948) è un ex calciatore italiano, di ruolo mezzala.

Caratteristiche tecniche

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Era una mezzala con ottima visione di gioco e intelligenza tattica.[1]

Vanello all'Inter nella stagione 1969-1970

Di famiglia benestante, cresciuto nelle giovanili dell'Inter, ha esordito in Serie A con la maglia del Verona il 29 settembre 1968 in Napoli-Hellas Verona (1-1), prima giornata del campionato 1968-1969 subentrando ad inizio ripresa. Il suo esordio è in qualche modo storico in quanto è il primo calciatore di movimento a subentrare dalla panchina essendo stato introdotto il numero 13 solo da quella stagione, e senza dubbio fortunato in quanto realizza la rete del provvisorio vantaggio dei veneti. Nel corso della stagione totalizza 18 presenze di cui 12 entrando a gara in corso, ed andando a segno in 4 occasioni, con una doppietta nella vittoria gara esterna all'Olimpico contro la Roma, contribuendo alla salvezza degli scaligeri.

La buona stagione convince i dirigenti nerazzurri a farlo tornare alla base, e nell'annata 1969-1970, conclusa dall'Inter al secondo posto, disputa 8 incontri di campionato, andando a segno nella goleada al Ferraris contro la Sampdoria. Viene poi ceduto al Palermo appena retrocesso in Serie B.

Con la maglia rosanero numero 10 gioca cinque stagioni,[2] quattro in Serie B ed una in Serie A, conquistando la promozione in Serie A nell'annata 1971-1972, e raggiungendo la finale di Coppa Italia 1973-1974 persa ai rigori col Bologna. Era amico intimo di Ferruccio Barbera, figlio del Presidente Renzo,[2] e non aveva buoni rapporti con il tecnico Corrado Viciani.[1][2] Della squadra fu anche il capitano.[3]

Nell'estate 1975 passa proprio al Bologna, che lo notò nella già citata finale di Coppa Italia,[4] con il compito di sostituire l'appena ritiratosi Giacomo Bulgarelli.[2] Dopo un'annata da titolare senza nessuna rete segnata nelle 21 presenze, ad ottobre 1976 viene ceduto in prestito in Serie B alla Sambenedettese. Rientra a Bologna per il campionato 1977-1978, nel quale scende in campo in 4 occasioni.

In carriera ha collezionato complessivamente 75 presenze e 6 reti in Serie A e 151 presenze e 13 reti in Serie B.

Dopo il ritiro

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Cessata l'attività agonistica andò a vivere a Trieste.[5] Nel frattempo si era laureato in architettura,[2] aprendo uno studio a Gorizia e un altro ad Udine,[5] in cui ha esercitato la professione di architetto.[5] Iniziò l'Università a Milano, completandola nel 1976 una volta trasferitosi a Palermo;[3] la votazione finale è stata di 105/110.[3]

È stato, nei primi anni ottanta, anche presidente della Pallacanestro Gorizia ai tempi sponsorizzata Acqua Minerale San Benedetto e successivamente Segafredo, e consigliere della Lega Basket, dedicandosi a questo sport[2] e all'azienda di famiglia dopo il ritiro.[2]

  1. ^ a b I personaggi più rappresentativi nella storia, su cuorerosanero.com (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2007). Cuorerosanero.com
  2. ^ a b c d e f g Vanello, l'estro Ballor.net
  3. ^ a b c Prestigiacomo, p.112.
  4. ^ Prestigiacomo, p.113.
  5. ^ a b c Prestigiacomo, p.111.
  • Giuseppe Bagnati; Vito Maggio; Vincenzo Prestigiacomo, Il Palermo racconta: storie, confessioni e leggende rosanero, Palermo, Grafill, giugno 2004, pp. 253, ISBN 88-8207-144-8.
  • La raccolta completa degli album Panini 1972-1973. «La Gazzetta dello Sport»
  • La raccolta completa degli album Panini 1975-1976. «La Gazzetta dello Sport»
  • La raccolta completa degli album Panini 1976-1977. «La Gazzetta dello Sport»

Collegamenti esterni

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