Santi Paladino
Santi Paladino (Scilla, 1902 – Roma, 1981) è stato un giornalista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Paladino ipotizzò per primo, nel 1927, che la paternità delle opere di Shakespeare fosse da ricondurre a Michelangelo Florio. Nel 1929, costituì l'Accademia Shakespeariana, disciolta però l'anno successivo dalle autorità di polizia, in quanto dichiarata contraria all'ordine pubblico.
Nel 1944 fondò, insieme a Corrado Gini e Ugo Damiani, il Movimento Unionista Italiano, che dopo un risultato insoddisfacente nelle elezioni del 1946, venne poi sciolto nel 1948.
Fu editore, nel 1926 a Scilla, della rivista letteraria illustrata e di varietà, Sirena, e autore di saggi, quali Shakespeare sarebbe lo pseudonimo di un poeta italiano (1929), Come scrivere e sceneggiare un soggetto cinematografico? : guida teorico-pratica (1943), Un italiano autore delle opere shakespeariane (1955).
Fu anche autore di scritti di fantascienza[1]: oltre ad alcuni racconti brevi, diede alle stampe nel 1957, sotto lo pseudonimo di Delta Billy, il romanzo, Oltre l'Apocalisse, all'interno della collana Narratori dell'Alpha-tau. Archivi del futuro (Irsa Muraro Editrice)[2].
Al 1980 risale il suo ultimo lavoro: Perché credo in Dio.
La tesi sulla vera identità di Shakespeare
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1927 sul quotidiano L'Impero (n. 30 del 4 febbraio 1927) e in una successiva pubblicazione[3], Santi Paladino ipotizzò che William Shakespeare fosse solo uno pseudonimo, dietro al quale si celava Michelangelo Florio, frate toscano convertitosi al protestantesimo e per questo incarcerato e condannato a morte a Roma. Da qui riuscì però a fuggire nel 1550 per iniziare un lungo pellegrinare in Italia e in Europa, facendo tappa anche in Inghilterra, dove nel 1553 ebbe il figlio Giovanni, prima di trasferirsi definitivamente a Soglio in Val Bregaglia. Nella versione di Paladino, Michelangelo Florio si trovava a Messina quando qui si rappresentava la commedia Tantu trafficu pe' nnenti (riecheggiante nel titolo la scespiriana Molto rumore per nulla)[4], e soprattutto non morì a Soglio (dove il suo nome figura fino al 1566), ma rientrò in Inghilterra insieme a suo figlio Giovanni: ivi si diede a comporre drammi e sonetti e ivi morì verso il 1605, anno in cui cessò l'attività letteraria di Shakespeare.
Anni dopo Paladino corresse il tiro, ipotizzando una doppia stesura delle opere di Shakespeare[5]: le versioni originali scritte da Michelangelo Florio sarebbero state poi tradotte e perfezionate per il pubblico inglese dal figlio Giovanni in collaborazione con l'attore William Shakespeare, che quindi cessa di essere uno pseudonimo per assumere i panni di un prestanome e coautore:
«In quanto alle opere teatrali, ai poemi e ai sonetti, ci sarà stato tutto un accordo segreto con l’attore William Shakespeare affinché ne assumesse, temporaneamente o definitivamente, la paternità»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Santi Paladino nel Catalogo Vegetti della letteratura fantastica.
- ^ Scheda sul romanzo "Oltre l'Apocalisse" in The Internet Speculative Fiction Database., su isfdb.org. URL consultato il 30 aprile 2012.
- ^ Santi Paladino, Shakespeare sarebbe lo pseudonimo di un poeta italiano?, Reggio Calabria, Borgia, 1929.
- ^ Un Italiano autore delle opere shakespeariane, pag. 18
- ^ Santi Paladino, Un Italiano autore delle opere shakespeariane, Milano, Gastaldi, 1955.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Attribuzione delle opere di Shakespeare
- Movimento Unionista Italiano
- Paladini (famiglia)
- Storia della fantascienza italiana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bibliografia di Santi Paladino, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Bibliografia italiana di Santi Paladino, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.