Saturnino di Tolosa

San Saturnino di Tolosa
San Saturnino, vetrata della chiesa di Saint-Saturnin, Argelès-Gazost, Alti Pirenei, Francia
 

Vescovo e martire

 
NascitaPatrasso, III secolo
MorteTolosa, circa 257
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principalebasilica di Saint-Sernin
Ricorrenza29 novembre
Patrono diPamplona

Saturnino (Patrasso, III secoloTolosa, 257 circa) è stato un vescovo romano, primo vescovo di Tolosa e venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Ebbe un vasto culto popolare in Francia e Spagna.

La tomba reliquiario

È annoverato fra i grandi santi di Gallia[1] assieme a san Dionigi, san Privato, san Marziale, san Martino di Tours, san Ferreolo di Vienne e san Giuliano.

Di lui si parla nella Passio Saturnini, documento di un cronista anonimo risalente alla metà del V secolo. Secondo questo cronista Saturnino proveniva dall'oriente e stabilì la sua sede in Tolosa, della quale fu vescovo, ove, mentre scarsa era la presenza di cristiani, molto attivo era invece il culto pagano. Secondo tale cronista, il vescovo Saturnino avrebbe destato le ire dei pagani poiché, quando passava dinnanzi al tempio di Giove Capitolino, ove venivano sacrificati tori alla divinità, i responsi degli aruspici risultavano incomprensibili. Saturnino, dopo il suo rifiuto di sacrificare a Giove, sarebbe così stato legato al collo di un toro che, reso inferocito da pungoli vari, fuggì straziando le membra del povero vescovo cristiano.[2] In questa maniera viene ritratto nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, conservata a Parigi e risalente al XIV secolo. Molte similitudini della Passio Saturnini si possono rinvenire nella Passio che i monaci Vittorini stabilitisi a Cagliari nell'undicesimo secolo, provenienti da Marsiglia (una delle aree dove era molto attivo il culto dell'éveque de Toulouse) hanno redatto per il quasi omonimo Santo Saturno/Sadurru da Cagliari da loro rinominato anch'egli Saturnino, al punto di dover dubitare fortemente dell'autenticità della Passio che i monaci avevano riferito ad un ignoto e piuttosto improbabile documento del quattrocento (probabilmente proprio quella di Saint Saturnin de Toulouse)

Piamente sepolto da alcune donne cristiane, i suoi resti furono ritrovati nel VI secolo dal duca Leunebaldo che fece erigere sul luogo una chiesa a lui dedicata, Saint Sernin-du-Taur.[3]

A questo santo sono dedicate alcune basiliche, tra cui

È celebrato localmente il 29 novembre e fa parte del Martirologio riconosciuto dalla Chiesa Romana che lo ricorda quel giorno assieme all'omonimo San Saturnino da Cartagine, martire a Roma nel novembre del 304.

Tutt'oggi la Chiesa di Milano -forse a seguito della confusione onomastica verificatasi nei secoli- lo confonde ancora con San Saturno/Sadurru da Cagliari ma si tratta di due santi che non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro. Saint Sernin de Toulouse viene sacrificato secondo quanto ci viene riportato per non avere adempiuto ai sacrifici pagani che i successori di Decio avevano continuato ad ordinare al popolo (257 circa), mentre Il giovane martire cagliaritano è vissuto qualche decennio più tardi e, pur non avendo notizie attendibili ne sulla data di morte ne su quella della sua nascita, si può comunque datare il suo martirio nel periodo delle persecuzioni di cui all'editto di Diocleziano del febbraio del 303 ordinate da Massimiano Augusto nell'impero romano d'occidente di cui faceva parte la Sardegna

  1. ^ Gregorio di Tours in Histoire des Francs (libro V)
  2. ^ Infatti san Saturnino da Tolosa è considerato il protettore delle corride
  3. ^ Dal XIV secolo ad oggi Notre-Dame du Taur
  4. ^ Viaggio in Navarra

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