Sebenico (cacciatorpediniere)
Sebenico | |
---|---|
Il Sebenico fotografato nel 1941, quando ancora si chiamava Beograd | |
Descrizione generale | |
Tipo | cacciatorpediniere |
Classe | Sebenico |
In servizio con | Kraljevska ratna mornarica (1939-1941) Regia Marina (1941-1943) Kriegsmarine (1943-1945) |
Identificazione | SB (1941-1943) |
Costruttori | Ateliers et Chantiers de la Loire |
Cantiere | Nantes, Francia |
Varo | 23 dicembre 1937 |
Entrata in servizio | giugno 1939 (con la Regia Marina Jugoslava) 17 aprile 1941 (con la Regia Marina) settembre 1943 (con la Kriegsmarine) |
Cattura | 17 aprile 1941; 9 settembre 1943 |
Nomi precedenti | Beograd (1932-1941) |
Nomi successivi | TA 43 (1943-1945) |
Intitolazione | Belgrado, attuale capitale della Serbia e, all'epoca, della Jugoslavia (1939-1941) Sebenico, attuale città croata, al tempo appartenente all'Italia (1941-1943) |
Destino finale | catturato all’armistizio, incorporato nella Kriegsmarine, autoaffondato il 1º maggio 1945, recuperato e demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | standard 1210 t pieno carico 1655 t |
Lunghezza | 98 m |
Larghezza | 9,5 m |
Pescaggio | 2,9 m |
Propulsione | 3 caldaie 2 gruppi di turbine a vapore potenza 40.000 hp |
Velocità | 38 nodi (70,38 km/h) |
Equipaggio | 145 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | |
dati presi da http://www.warshipsww2.eu/shipsplus.php?language=E&period=2&id=61247, http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Sebenico | |
voci di cacciatorpediniere presenti su Wikipedia |
Il Sebenico è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Costruito come Beograd per la Marina jugoslava, rimase in servizio per poco tempo sotto tale bandiera: il 17 aprile 1941, in seguito all'invasione della Jugoslavia, venne catturato a Cattaro, danneggiato, dalle truppe italo-tedesche[1][2].
Incorporato nella Regia Marina e rimesso in efficienza, il Beograd fu ribattezzato Sebenico[2], venendo assegnato alla I^ squadriglia cacciatorpediniere.
Il 12 ottobre 1941 lasciò Trapani di scorta, insieme al cacciatorpediniere da Recco ed alla vecchia torpediniera Cascino, ai piroscafi Nirvo e Bainsizza ed al rimorchiatore Max Barendt, diretti in Libia; il 14 ottobre il Bainsizza fu danneggiato da aerosiluranti in posizione 34°15' N e 12°12' E, affondando l'indomani mentre era in corso il tentativo di rimorchio da parte del rimorchiatore Ciclope[3].
Dal 16 al 19 ottobre fece parte della scorta (cacciatorpediniere Folgore, Fulmine, Usodimare, da Recco, Gioberti) di un convoglio in navigazione da Napoli a Tripoli (trasporti Beppe, Marin Sanudo, Probitas, Paolina e Caterina), cui si aggregarono poi il motopeschereccio Amba Aradam e la torpediniera Cascino; il Beppe fu silurato il 18 dal sommergibile HMS Ursula, dovendo essere preso a rimorchio dal rimorchiatore Max Barendt ed assistito dal Da Recco e dalla torpediniera Calliope (giunse a Tripoli il 21), mentre il Caterina affondò nel punto a 62 miglia per 350° da Tripoli in seguito ai danni riportati in un attacco aereo; il resto del convoglio giunse a Tripoli il 19[4].
Il 23 novembre lasciò Tripoli insieme alla torpediniera Centauro per fornire scorta, nell'ultimo tratto di navigazione, alla moderna motonave Fabio Filzi proveniente da Trapani con la scorta dei cacciatorpediniere Saetta ed Usodimare[5].
Alle 13 del 28 marzo 1942 salpò da Patrasso di scorta, insieme all'incrociatore ausiliario Città di Napoli ed alle torpediniere San Martino, Castelfidardo, Mosto e Bassini, ad un convoglio composto dai trasporti truppe Galilea, Francesco Crispi, Italia e Viminale e dai mercantili Ardenza (od Aventino) e Piemonte diretti a Bari; alle 23.45 di quel giorno il sommergibile britannico Proteus silurò il Galilea e, mentre il resto del convoglio (eccetto la Mosto) proseguiva, giungendo a Bari il giorno seguente, il Galilea s'inabissò alle 3.50 del 29 marzo in posizione 4°93' N e 20°05' E: nel disastro persero la vita 995 uomini[6][7].
Alla proclamazione dell'armistizio il Sebenico si trovava in cantiere a Venezia ed il 9 settembre 1943 vi fu catturato dai tedeschi[8].
Fino ad allora il Sebenico aveva svolto ben 190 missioni di guerra, percorrendo complessivamente 42.000 miglia[8].
Incorporato nella Kriegsmarine, fu ridenominato TA 43, entrando in servizio sotto la nuova bandiera il 17 gennaio 1944[2].
Il 1º maggio 1945 (altre fonti indicano il 4[8] od il 5 del mese[2]), all'occupazione jugoslava di Trieste, si autoaffondò nel porto della città[8].
Il relitto affiorava in parte dall'acqua[9] e la Marina jugoslava decise di recuperarlo per rimetterlo in servizio[8]. I lavori iniziarono nel 1946 ma, quando erano ormai prossimi al termine, si decise di rinunciare al ripristino[8].
Il relitto venne smantellato tra il 1948 ed il 1949[8].
Comandanti
[modifica | modifica wikitesto]- Capitano di corvetta Andrea Brancatelli (nato a Sant'Agata di Militello il 30 settembre 1907) (dall'ottobre 1941 al 4 gennaio 1942)
- Capitano di corvetta Luca Goretti de' Flamini (nato a Firenze il 3 dicembre 1907) (dal 5 gennaio 1942 al 9 settembre 1943)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Battle for Greece, Action off Sfax, April 1941
- ^ a b c d CJMN Ljubljana, Italian Liubiana - Warships 1900-1950 Archiviato l'8 luglio 2015 in Internet Archive.
- ^ Cruiser Force K, Malta, October 1941
- ^ Attacks on OG75 and SC48, October 1941
- ^ KMS Kormoran and HMAS Sydney, KMS Atlantis and HMS Dunedin lost, November 1941
- ^ Affondamento del Galilea
- ^ St Nazaire Raid, Battle of Sirte, Russian convoy PQ13, March 1942
- ^ a b c d e f g Trentoincina
- ^ A Trieste • Leggi argomento - Relitti conosciuti e altri NO