Settimo San Pietro

Settimo San Pietro
comune
(IT) Settimo San Pietro
(SC) Sètimu
Settimo San Pietro – Stemma
Settimo San Pietro – Bandiera
Settimo San Pietro – Veduta
Settimo San Pietro – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Città metropolitana Cagliari
Amministrazione
SindacoGian Luigi Puddu (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate39°17′27.6″N 9°11′06.93″E
Altitudine70 m s.l.m.
Superficie23,29 km²
Abitanti6 943[1] (31-3-2024)
Densità298,11 ab./km²
Comuni confinantiSinnai, Quartucciu, Selargius, Serdiana (SU), Sestu, Soleminis (SU)
Altre informazioni
Cod. postale09060
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT092075
Cod. catastaleI699
TargaCA
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) settimesi
(SC) setimesus
Patronosan Pietro
Giorno festivoprima domenica di settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Settimo San Pietro
Settimo San Pietro
Settimo San Pietro – Mappa
Settimo San Pietro – Mappa
Posizione del comune di Settimo San Pietro nella città metropolitana di Cagliari
Sito istituzionale

Settimo San Pietro (Sètimu in sardo) è un comune italiano di 6 943 abitanti[1] , della città metropolitana di Cagliari in Sardegna.

Origini del nome

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Il nome è di origine romana e proviene dall'espressione Septimo ab urbe lapide, che si riferiva alle sette miglia che separavano il centro abitato da Cagliari.

Oggetti della cultura di Bonnanaro (brassard e collana) da Cuccuru Nuraxi

Le tracce più antiche di frequentazione umana risalgono al Neolitico. Durante l'età del bronzo si diffuse nel territorio la civiltà nuragica; in questo periodo venne costruito il complesso di "Cuccuru Nuraxi".

Più tardi, con l'arrivo dei romani, il territorio venne dotato di monumenti e servizi. Nel 1880 venne ritrovato nei pressi del paese un acquedotto risalente all'epoca romana.

Nel medioevo appartenne al giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari, e, dopo la caduta di quest'ultimo nel 1257, entrò a far parte dei possedimenti d'oltremare della repubblica di Pisa. Nel 1324 il paese passò al regno di Sardegna aragonese e fu infeudato a Berengario Carroz. Nel 1363 venne creata la Contea di Quirra, infeudata ai Carroz, in cui entrò a farvi parte anche la villa di Settimo. Nel 1603 la contea fu trasformata in marchesato, e dai Carroz passò ai Centelles. Successivamente la signoria passò agli Osorio de la Cueva, che la tennero fino all'abolizione del feudalesimo (1839) quando fu riscattato all'ultimo feudatario Filippo Osorio. Divenne perciò un comune libero, amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Il gonfalone municipale è un drappo troncato di giallo e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa di San Pietro

Siti archeologici

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Il costume tradizionale

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[3]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2019 a Settimo risiedevano 54 cittadini stranieri, pari al 0,8% della popolazione totale. Le nazionalità straniere più numerose sono:

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata a Settimo San Pietro è il campidanese comune.

L'attività economica principale è l'agricoltura, che viene praticata soprattutto grazie alle pianure fertili. Nella zona abbondano i vigneti e i mandorli.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Massimo Pusceddu sinistra Sindaco [4]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Massimo Pusceddu sinistra Sindaco [5]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Costantino Palmas lista civica Sindaco [6]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Costantino Palmas lista civica "Settimo Progressista" Sindaco [7]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Gian Luigi Puddu lista civica "Settimo Progressista" Sindaco [8]
26 ottobre 2020 in carica Gian Luigi Puddu lista civica "Settimo Progressista" Sindaco [9]
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  4. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  5. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  6. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 25/10/2020 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 novembre 2020.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN183658396 · LCCN (ENn2011052863
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