Signore, io sono Irish
Signore, io sono Irish | |
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Artista | New Trolls |
Autore/i | Fabrizio De André - Riccardo Mannerini - Nico Di Palo - Vittorio De Scalzi - Giampiero Reverberi |
Genere | Folk rock Rock progressivo |
Edito da | Fonit Cetra |
Pubblicazione originale | |
Incisione | 'Senza orario senza bandiera' |
Data | 1968 |
Signore, io sono Irish è una canzone del gruppo rock italiano New Trolls.
Testo e significato
[modifica | modifica wikitesto]«Era lui Irish. Riccardo amava farsi chiamare così.
"E la bicicletta?"
Lo spiegò un giorno a nostro figlio Ugo: la bicicletta è la fede.»
Il testo è quello dell'omonima poesia di Riccardo Mannerini, adattato dallo stesso poeta in collaborazione con Fabrizio De André e fu inserito nell'album Senza orario senza bandiera[1] Il testo narra la storia di un uomo che, poiché è stanco, non può andare a messa la domenica perché la chiesa si trova in città a 30 miglia di distanza. Perciò rivolge una preghiera a dio per una bicicletta che gli permetta di raggiungere più agevolmente il luogo di culto. Il verso conclusivo del testo è una professione di fede: “Signore, io sono Irish quello che verra’ da te, in bicicletta”.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il brano è contenuto nel primo album dei New Trolls, "Senza orario senza bandiera", pubblicato nel 1968.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]Il brano è stato cantato da uno degli autori, De Scalzi, in occasione del concerto-tributo Faber, amico fragile, in ricordo di uno degli autori del brano, Fabrizio De André.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Irish, che non ha la bicicletta, su Famiglia Cristiana. URL consultato l'8 ottobre 2022.