Siniša Glavašević

Siniša Glavašević (Vukovar, 4 novembre 1960Ovčara, 20 novembre 1991) è stato un giornalista croato, ucciso dalle forze paramilitari serbe in seguito alla battaglia di Vukovar.[1]

Siniša Glavašević, originario di Vukovar, si è laureato in letteratura comparata presso l'Università di Sarajevo, dove ha ottenuto l'abilitazione alla professione di bibliotecario.[2] Durante la guerra d'indipendenza croata, è stato direttore dell'emittente radiofonica croata Radio Vukovar.[1]

Durante la battaglia di Vukovar, Glavašević aveva continuato a trasmettere sulla radio croata direttamente dalla città sotto assedio.[3] Era noto per le storie che era solito raccontare ai suoi ascoltatori, colme di valori umani fondamentali. Il 16 ottobre 1991, su Radio Vukovar, Glavašević ha trasmesso il seguente messaggio:[4]

«Vukovar trasmette alla Croazia, all'Europa e al mondo – Lee autorità croate faranno tutto il possibile per ottenere un cessate il fuoco permanente, oppure manderanno in modo efficiente gli aiuti necessari, di tipo militare, o evacueranno tutti i civili di quest'area. Esiste un'altra possibilità, ovvero la completa e definitiva distruzione della città e il massacro della popolazione, così come di duecentocinquanta feriti gravi. Comunque, nessuno sta pensando a quell'opzione qui. Gli eroi di questa città sono necessari ancora per un altro po', come testimoni viventi di questa guerra. Grazie Zagabria. Non tagliare questa parte...»

Il 18 novembre 1991, durante la definitiva caduta della città, Glavašević ha trasmesso il suo ultimo messaggio radiofonico:[3][4]

«L'immagine di Vukovar nella 22ª ora dell'87º giorno [dell'assedio] rimarrà per sempre nella memoria dei testimoni di questo momento. Ci sono un'infinità di luci inquietanti, e si sente l'odore di bruciato. Camminiamo sopra corpi, materiali da costruzione, vetro, detriti e il silenzio raccapricciante... Speriamo che i tormenti di Vukovar siano finiti.»

Lapide di Siniša Glavašević nel cimitero Mirogoj, a Zagabria

Glavašević è scomparso poco dopo la sua ultima corrispondenza. Il 19 novembre, dopo la caduta della città, è stato portato fuori dall'ospedale di Vukovar insieme ad altre centinaia di persone dai soldati serbi e trasportato in una fattoria nei pressi del villaggio di Ovčara (circa 11 km lontano da Vukovar).[5] Lì Glavašević è stato pestato e torturato, finché i soldati non lo hanno portato insieme agli altri prigionieri in un campo vicino a Ovčara e ucciso, gettandolo poi in una fossa comune.[3] Il suo corpo è stato recuperato solo nel 1997, e l'11 marzo dello stesso anno si è tenuto il funerale nella città di Zagabria.[6]

Nel 1992, l'organizzazione non governativa croata Matica hrvatska ha pubblicato Stories from Vukovar (in croato Priče iz Vukovara, "storie di Vukovar"), una raccolta di racconti che Siniša Glavašević narrava ai suoi ascoltatori via radio, tradotti in lingua inglese nel 2011.[1][7] Nella città di Vukovar sono poi state intitolate a Glavašević una strada e una scuola elementare.[3]

  1. ^ a b c (HR) Hina, HRV emitira 24-satni program posvećen Siniši Glavaševiću, su Dalje.com, 20 novembre 2015. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  2. ^ (HREN) Siniša Glavašević (1960-1991), su croatianhistory.net. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  3. ^ a b c d Riccardo Michelucci, La guerra nei Balcani. Il memorial di Vukovar, Danubio color rosso, su avvenire.it, Avvenire, 25 agosto 2018. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  4. ^ a b (EN) Slavenka, Vukovar Memorial Day, su zagica.blogspot.com, 18 novembre 2012. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  5. ^ (EN) Allan Little, Croatia Vukovar war: Overcoming a legacy of war, su bbc.com, BBC, 23 giugno 2011. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  6. ^ (EN) Croatia: Amnesty International Calls for Justice for Siniša Glavašević and Other Victims of Unlawful Execution in Vukovar, su amnesty.org, Amnesty International, 14 marzo 1997 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2014).
  7. ^ (HR) Denis Derk, Glavašević nakon dvadeset godina preveden na engleski, su vecernji.hr, Večernji list, 16 ottobre 2011.

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