Società offshore

Con società offshore (in italiano società extraterritoriale) si identifica una società registrata in base alle leggi di uno Stato estero, che conduce la propria attività al di fuori dello Stato o della giurisdizione in cui è registrata. In sintesi, la sede legale è in un paese, l'attività in un altro. Ad oggi, è invalso l'uso di riferire questa denominazione a società che offrono condizioni fiscali favorevoli derivanti dalla registrazione in ordinamenti che prevedono scarsi controlli e pochi adempimenti contabili (cosiddetti paradisi fiscali).

Caratteristiche

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Uno degli obiettivi più frequenti collegati alla creazione di una società offshore è la riduzione dell'imposizione fiscale; ma tramite una società opportunamente configurata è anche possibile ottenere altri vantaggi: protezione del patrimonio, semplificazione della burocrazia, ottimizzazione dei costi, riservatezza. Nella pratica, le società offshore sono talvolta utilizzate per realizzare discretamente spericolate speculazioni, operazioni vietate o nascondere perdite di bilancio[1]. È perciò un fenomeno molto diffuso la costituzione di società offshore all'interno dell'architettura societaria di gruppi multinazionali[2].

Non solo le classiche isole tropicali (Bahamas, Seychelles, Isole Vergini, Vanuatu, ecc.) ma anche grandi stati non comunemente ritenuti offshore offrono l'opportunità di creare società a tassazione nulla o prossima allo zero. Regno Unito, Nuova Zelanda, Stati Uniti d'America, Portogallo, Austria, Paesi Bassi sono solo alcuni esempi.

Nonostante l'ammanco fiscale causato dalle società offshore ai cittadini di uno stato a fiscalità ordinaria, resta attualmente legale per un soggetto residente in qualsiasi stato creare e utilizzare una società offshore.

Classificazione delle società offshore

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Storicamente, le società offshore si sono generalmente suddivise in due categorie. Da un lato, si trattava di società che non erano tassate per legge nella giurisdizione in cui erano state costituite, a condizione che non svolgessero attività commerciali con persone residenti in tale giurisdizione[3][4]. Queste società sono comunemente chiamate società commerciali internazionali o IBC[5][6][7]. Tali società sono state largamente diffuse dalle Isole Vergini Britanniche, ma questo modello è stato ampiamente adottato. Tuttavia, all'inizio degli anni 2000, l'OCSE ha lanciato un'iniziativa globale per prevenire la "diluizione" della tassazione in questo modo, e molte delle principali giurisdizioni (tra cui le Isole Vergini britanniche e Gibilterra) hanno abrogato la loro legislazione sulle società commerciali internazionali. Ma le IBC sono ancora registrate in diverse giurisdizioni, tra cui Belize, Seychelles, Isole Vergini Britanniche, Anguilla e Panama.

Oltre alle IBC, esistono paesi con regimi fiscali che in genere ottengono lo stesso effetto: finché le attività della società sono svolte all'estero e gli utili non vengono rimpatriati, la società non è tassata nella sua giurisdizione di origine[8]. Se la giurisdizione è considerata offshore, tali società sono generalmente considerate società offshore. Ne sono un esempio Hong Kong e l'Uruguay[9]. Tuttavia, questi regimi fiscali non sono limitati alle tradizionali giurisdizioni offshore: il Regno Unito opera secondo principi simili per quanto riguarda la tassazione delle società.

Inoltre, ci sono giurisdizioni offshore che semplicemente non tassano le società e quindi le loro società sono de facto esenti dal pagamento delle imposte[10]. Storicamente, i migliori esempi di tali Paesi sono stati le Isole Cayman e le Bermuda, anche se altri Paesi, come le Isole Vergini Britanniche, sono passati a questo modello. Possono essere assegnati a una delle due categorie precedenti a seconda della prospettiva di tassazione.

La legislazione italiana

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La legge sulla tutela del risparmio (L. 28 dicembre 2005 n. 262) ha iniziato ad incidere sul fenomeno delle società offshore, attribuendo al Ministro della giustizia il potere di determinare gli Stati «i cui ordinamenti non garantiscono la trasparenza della costituzione, della situazione patrimoniale e finanziaria e della gestione delle società»[11]. Sulle S.p.A. aperte italiane che controllino o siano collegate con società aventi sede in tali Stati ricadono particolari obblighi informativi.
Il Ministro della giustizia può inoltre individuare Stati che presentino «carenze particolarmente gravi». Le S.p.A. aperte italiane che intendano controllare società registrate in questi paesi sono tenute a rispettare un regolamento stabilito dalla CONSOB che valuti «le ragioni di carattere imprenditoriale» che motivano tale scelta. La Consob, qualora rilevi irregolarità, può presentare denuncia al tribunale[11].

Giurisdizioni offshore

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È possibile registrare società offshore in numerose giurisdizioni. In alcune di esse, come ad esempio Regno Unito (dove le società sono on-shore e devono pagare le tasse e portare contabilità) e Nuova Zelanda, esistono particolari tipi di società che offrono diversi vantaggi tipici delle entità offshore. La seguente lista non è esaustiva.

  1. ^ Gian Franco Campobasso, Diritto Commerciale, Vol.2 Diritto delle Società, a cura di Mario Campobasso, Torino, UTET Giuridica, 2008, pp. 296-297.
  2. ^ G. F. Campobasso, p. 296.
  3. ^ Offshore Company Formation and Registration Services, su lawstrust.com. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  4. ^ What is Offshore Company, su regulatedunitedeurope.pages.dev. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  5. ^ Jurisdictions offering IBC as a business structure, su www.confiduss.com. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  6. ^ IBC-International Business Company, su www.businesssetup.com. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  7. ^ What is an International Business Company (IBC)?, su kraemerlaw.com. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  8. ^ Massive legislation changes affecting Offshore Tax Regimes and Economic Substance Requirements, su flagtheory.com. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  9. ^ What Is an Offshore Company?, su air-corporate.com. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  10. ^ Best Tax Jurisdiction: Midshore v. Offshore Jurisdictions, su esquiregroup.com. URL consultato il 27 dicembre 2024.
  11. ^ a b L. 28 dicembre 2005 n. 262 in materia di "Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari", su camera.it. URL consultato l'8 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2012).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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