Starrcade 1999
Starrcade 1999 | ||||
---|---|---|---|---|
Una fase del match tra Bret Hart e Goldberg | ||||
Prodotto da | World Championship Wrestling | |||
Data | 19 dicembre 1999 | |||
Città | Washington D.C. | |||
Sede | MCI Center | |||
Spettatori | 8 582 | |||
Cronologia pay-per-view | ||||
| ||||
Progetto Wrestling | ||||
Starrcade (1999) fu l'annuale edizione del pay-per-view Starrcade prodotto dalla World Championship Wrestling (WCW); si tenne il 19 dicembre 1999 presso l'arena MCI Center di Washington D.C.
Il main event dello show fu l'incontro tra Bret Hart e Goldberg per il WCW World Heavyweight Championship. Il match è diventato famigerato per il reale infortunio che Hart subì nel corso dell'incontro a causa di un calcio alla testa da parte di Goldberg, che lo avrebbe poi costretto al ritiro nel 2000. Dopo la vittoria del titolo da parte di Hart all'evento Mayhem '99, Goldberg lo aveva sfidato a un match con in palio la cintura. L'incontro terminò in maniera controversa, e Goldberg perse in modo non chiaro. Subito dopo l'evento, Hart diede vita a una nuova incarnazione del New World Order (nWo). Altri match notevoli furono il Ladder match tra Chris Benoit e Jeff Jarrett per il WCW United States Heavyweight Championship, il Powerbomb match tra Sid Vicious e Kevin Nash, e l'incontro tra Sting e The Total Package (Lex Luger).
Antefatto
[modifica | modifica wikitesto]Il match di punta di questa edizione di Starrcade fu quello tra Bret Hart e Goldberg. A Mayhem, il precedente evento pay-per-view, Hart aveva vinto un torneo e si era laureato nuovo WCW World Heavyweight Champion.[1] Poco tempo dopo, Goldberg gli lanciò una sfida al titolo per Starrcade. I due mostrarono di avere rispetto reciproco, e vinsero lottando insieme anche i WCW World Tag Team Championship. Persero poi i titoli di coppia una settimana dopo contro gli Outsiders.[2]
In settembre, Eric Bischoff venne sollevato dalla carica di presidente della World Championship Wrestling.[3] Vince Russo, che in precedenza aveva lavorato per la World Wrestling Federation, venne assunto come sceneggiatore, e apportò molti cambiamenti al programma in termine di stile. La WCW attuò una politica che privilegiava i segmenti fuori dal ring, dando meno spazio ai combattimenti e privilegiando le storyline e i personaggi.[4] Russo ricevette molte critiche per il suo operato [5], e fu proprio Bischoff che descrisse le nuove idee portate da Russo come "troppo dark e sempliciotte".[6]
Risultati
[modifica | modifica wikitesto]Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]A causa del controverso finale del match tra Bret Hart e Goldberg a Starrcade, il WCW World Heavyweight Championship venne dichiarato vacante la sera successiva a WCW Monday Nitro. Hart e Goldberg si affrontarono nuovamente nel corso dello show, e Hart riuscì a riconquistare la cintura con l'aiuto di Scott Hall e Kevin Nash.[7] Hart, Hall, Nash e Jeff Jarrett formarono quindi una nuova versione del New World Order (nWo), ribattezzata nWo 2000. Il calcio in testa che Goldberg diede a Hart durante il loro match a Starrcade ebbe delle severe conseguenze sulla carriera di Bret. All'oscuro della reale gravità dell'infortunio, Hart continuò a combattere nei giorni seguenti. Poco tempo dopo, a Hart venne diagnostica una sindrome postcommozionale, e il 16 gennaio fu costretto a riconsegnare il titolo.[8] L'nWo 2000 si sciolse poco dopo.[9] Più avanti nel corso dell'anno, Bret Hart si ritirò dal wrestling.[10]
In aprile, Eric Bischoff tornò ad occupare una posizione direttiva dei processi creativi nella federazione. Bischoff lavorò con Vince Russo, e due nuovi team furono creati per affrontarsi l'un l'altro in un feud: The Millionaire's Club, che includeva wrestler famosi ormai in avanti con gli anni, e il The New Blood, costituito da nuove giovani promesse del ring.[11] Il prestigio del WCW World Heavyweight Championship era calato nel corso degli anni, in parte a causa del lavoro svolto da Bischoff e Russo in WCW, e Bischoff decise di scrivere una storyline che sarebbe iniziata a partire dal ppv Bash at the Beach, per risollevare la reputazione del titolo. All'evento, secondo Bischoff, Russo agì invece di testa propria e rovinò i suoi piani mettendo in atto un promo worked shoot che coinvolse Hulk Hogan.[12] Bischoff lasciò la compagnia poco tempo dopo a causa di problemi con Russo.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John Powell, Hart executes sixth world title reign, su slam.canoe.ca, SLAM! Sports, 22 novembre 1999. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
- ^ Bret Hart Title History, su wwe.com, World Wrestling Entertainment. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2008).
- ^ Eric Bischoff e Roberts, Jeremy, Controversy Creates Cash, World Wrestling Entertainment, 17 ottobre 2006, pp. 325-327, ISBN 1-4165-2729-X.
- ^ John Powell, WCW rebounds at Havoc, su slam.canoe.ca, SLAM! Sports, 25 ottobre 1999. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
- ^ Scott Williams, Book gives readers a different look at Russo, su galvestondailynews.com, The Galveston County Daily News, 25 giugno 2006. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2009).
- ^ Eric Bischoff e Roberts, Jeremy, Controversy Creates Cash, World Wrestling Entertainment, 17 ottobre 2006, p. 339, ISBN 1-4165-2729-X.
- ^ History of the WCW World Championship: Bret Hart, su wwe.com, World Wrestling Entertainment. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2007).
- ^ Malene Arpe, Bret Hart wrestles with life, su thestar.com, Toronto Star, 27 ottobre 2007. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2009).
- ^ Stuart Carapola, That Was Then 12.12.07: Rating The New World Order Members, su 411mania.com, 411mania, 12 dicembre 2007. URL consultato il 14 giugno 2008.
- ^ History of the WCW World Championship: Chris Benoit, su wwe.com, World Wrestling Entertainment. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2007).
- ^ Dave Scherer, Slamboree will be a scream, su nydailynews.com, New York Daily News, 6 maggio 2000. URL consultato il 14 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2009).
- ^ Vince Russo, Forgiven: One Man's Journey from Self-Glorification to Sanctification, ECW Press, novembre 2005, ISBN 1-55022-704-1.
- ^ Eric Bischoff e Roberts, Jeremy, Controversy Creates Cash, World Wrestling Entertainment, 17 ottobre 2006, pp. 341-346, ISBN 1-4165-2729-X.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Starrcade 1999, su IMDb, IMDb.com.