Statua di Rolando
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Bremer Roland | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (iii) (iv) (vi) |
Pericolo | non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2004 |
Scheda UNESCO | (EN) Bremen Roland (FR) Scheda |
Il Bremer Roland (letteralmente: "Rolando di Brema") è una gigantesca statua raffigurante il paladino Rolando/Orlando, posta nella Marktplatz di Brema (Germania nord-occidentale) e risalente al 1404. Simboleggia la libertà e la giustizia, oltre che l'indipendenza dello Stato di Brema.[1][2]
Il monumento, il più antico e il più grande del genere in Germania[3][4], è annoverato, insieme al vicino municipio cittadino, nella lista dei patrimoni dell'umanità stilata dall'UNESCO (dal 2004[1][5]).
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La statua è stata costruita in pietra calcarea.[1] Complessivamente, il monumento misura 10,21 metri in altezza, mentre la sola statua è alta 5,74 metri.[2] La statua poggia su un piedistallo alto 60 centimetri[2] ed è posta sotto un baldacchino in stile gotico[6].
Rolando/Orlando è raffigurato con mantello, spada (simbolo di giustizia[3]) e scudo con aquila a due teste. Lo scudo reca il motto che fa riferimento all'editto che conferì a Brema lo status di città-stato[3] e che recita: vryheit do ik ju openbar / d' karl vnd mēnich vorst vorwar / desser stede ghegheuen hat / des danket god' is mī radt[7], ovvero "Vi comunico la libertà / che in verità Carlo e qualche principe/ ha dato a questo luogo/ di questo siate grati a Dio, è il mio consiglio".[1]
La statua del "Bremer Roland" è rivolta verso il Duomo di Brema, circostanza non casuale in quanto il duomo era sede dell'Arcivescovato di Brema, una delle autorità che ostacolarono l'indipendenza della città.[3]
Ai piedi della statua è raffigurato uno storpio-mendicante, figura che fa riferimento a delle leggende locali.[7]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il monumento fu costruito nel 1404[1][2][3][4][6] e sostituì una preesistente statua di Rolando in legno, risalente al X secolo e distrutta nel 1366.[1]
La costruzione costò intorno ai 70 marchi di Brema.[1]
Nel corso del XVIII secolo, la statua venne dipinta di grigio, secondo il gusto del periodo.[1]
La statua è stata più volte sottoposta ad opere di restauro.[1]
La testa originale è stata sostituita nel 1983 ed è conservata nel Focke-Museum.[1]
Nel 2004, il monumento fu dichiarato "patrimonio dell'umanità" dall'UNESCO.[1][2][5]
Usanze
[modifica | modifica wikitesto]Il "Bremer Roland" viene "festeggiato" una volta l'anno ed addobbato per l'occasione con la bandiera dell'UNESCO.[2]
Leggende
[modifica | modifica wikitesto]- Secondo la leggenda, la visita al monumento sarebbe garanzia del buon proseguimento di un viaggio[2]
Riproduzioni
[modifica | modifica wikitesto]- A New York esiste una copia, alta 1 metro e mezzo, del "Bremer Roland", fatta erigere nel 1890 dagli emigranti provenienti da Brema[1]
Ulteriori immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Immagine in notturna del "Bremer Roland"
- Il "Bremer Roland" addobbato a festa
- Particolare del "Bremer Roland" addobbato a festa
- Figura dello storpio-mendicante ai piedi del "Bremer Roland"
- La testa originale del "Bremer Roland" conservata nel "Focke-Museum"
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l Bremen Suite101: Der Bremer Roland. Steinernes Symbol für die Freiheit der Stadt, su denkmale.suite101.de. URL consultato il 23 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2009).
- ^ a b c d e f g Cuxkurlaub: Der Bremer Roland, su cuxkurlaub.de. URL consultato il 23 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2010).
- ^ a b c d e Egert-Romanowska, Joanna - Omilanowska, Małgorzata, Germania, Dorling Kindersley, London, 2000 - Mondadori, Milano, 2002, p. 416
- ^ a b A.A.V.V., Germania [Deutschland], Karl Baedecker, Ostfildern - De Agostini, Novara, 1992, p. 112
- ^ a b World Heritage Site: Town Hall of Bremen and Roland, su worldheritagesite.org. URL consultato il 23 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).
- ^ a b Ivory, Michael, Le Guide Traveller di National Geographic - Germania, National Geographic Society, New York, 2004 - Whitestar, Vercelli, 2005, p. 136
- ^ a b Sagen.at: Bremer Roland
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su statua di Rolando
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bremen Suite101: Der Bremer Roland. Steinernes Symbol für die Freiheit der Stadt, su denkmale.suite101.de. URL consultato il 23 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2009).
- Cuxurlaub: Der Bremer Roland, su cuxkurlaub.de. URL consultato il 23 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2010).
- Sagen.at: Bremer Roland, su sagen.at.
- World Heritage Site: Town Hall of Bremen and Roland, su worldheritagesite.org. URL consultato il 23 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).