Stjepan Sarkotić

Stjepan Sarkotić von Lovćen
NascitaOtočac, 4 ottobre 1858
MorteVienna, 16 ottobre 1939
Dati militari
Paese servitoAustria-Ungheria (bandiera) Impero austro-ungarico
Forza armata Imperial regio esercito austro-ungarico
ArmaFanteria
Anni di servizio1884-1918
GradoGeneraloberst
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneCampagna di Serbia
Campagna del Montenegro
Decorazionivedi sotto
Studi militariAccademia militare Teresiana
fonte[1][2]
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Il Barone Stjepan Sarkotić von Lovćen, signore di Dabar (Otočac, 4 ottobre 1858Vienna, 16 ottobre 1939), è stato un generale austro-ungarico.

Sarkotić era figlio del tenente Matija Sarkotić di Otočac, ufficiale del 2. Grenzregiment di Otočac; apparteneva ad un'antica famiglia della nobiltà croata, sebbene povera e ormai priva di possedimenti terrieri e per questo i suoi membri venivano educati per divenire ufficiali od alti funzionari imperiali. Sarkotić studiò nel ginnasio di Senj, riuscendo un ottimo studente, ma abbandonò a diciannove anni gli studi per intraprendere la carriera militare. Studiò all'Accademia militare Teresiana di Wiener Neustadt e poi alla Scuola Militare di Vienna, uscendone sottotenente di fanteria.

La carriera militare

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Nel 1883 fu promosso tenente e nel 1886 assegnato al 1. Gebirgsbrigade a Mostar. Nel 1889 venne promosso capitano e gli venne affidato un incarico presso lo Stato Maggiore Generale a Vienna, lavorando come capo della sezione di intelligence al ministero della guerra e occupando questa carica ebbe modo di viaggiare in Serbia, Bulgaria e Macedonia e di imparare il russo.

Come maggiore gli venne assegnato al 7.Infanterieregiment di Osijek. Dal 1900 al 1903 fu capo di stato maggiore della città portuale di Pola, in Istria, come colonnello.

La prima guerra mondiale

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Nel 1912 Sarkotić divenne generale del 6. ungarischen Landwehrdistrikt (Honvéd) succedendo al futuro feldmaresciallo Svetozar Boroević von Bojna; all'inizio della prima guerra mondiale Sarkotić fu uno dei comandanti delle truppe austro-ungariche durante la campagna di Serbia guidata dal generale Oskar Potiorek e dai generali tedeschi August von Mackensen e Max von Gallwitz e bulgari Nikola Žekov e Kliment Bojadžiev e nel 1914 divenne cavaliere di II classe dell'Ordine della Corona Ferrea e il 22 dicembre dello stesso anno divenne governatore della Bosnia-Erzegovina, succedendo a Potiorek.

Nel 1916 Sarkotić guidò la campagna del Montenegro dalla base navale di Cattaro; le sue truppe attaccarono le truppe montegrine sul Monte Lovćen e dopo due giorni di sanguinosi combattimenti le truppe austriache presero Lovćen e due giorni dopo occuparono la capitale del piccolo principato, Cettigne. Grazie al successo di quest'operazione Sarkotić fu decorato con l'Ordine Imperiale di Leopoldo, del quale divenne cavaliere di I classe con decorazioni di guerra e stelle. Inoltre fu creato barone ungherese e creato barone von Lovćen, venendo da allora conosciuto come Stefan Baron Sarkotić von Lovćen presso la corte austriaca, oppure come Freiherr Sarkotić von Lovćenć in Germania; la sua famiglia possedeva dal XV secolo il titolo di signore di Dabar nella nobiltà croata.

Gli ultimi anni

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Nel 1917 venne promosso colonnello generale e continuò ad occupare la posizione di governatore della Bosnia-Erzegovina fino al 1918, quando a dicembre con la dissoluzione della monarchia asburgica perse ogni incarico pubblico. Successivamente fu incarcerato dalla polizia del nuovo Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni a causa delle sue posizioni fortemente anti-serbe e anti-iugoslave: infatti durante il suo mandato di governatore, prevedendo la dissiluzione dell'impero, aveva suggerito l'unificazione della Croazia-Slavonia, della Dalmazia e della Bosnia-Erzegovina in un'unica nazione sottoposta all'Austria per evitare il pericolo serbo. Rilasciato, tornò a Vienna, dove insieme ad alcuni emigranti croati diede vita al Croatian Commitee, un'organizzazione di rifugiati in opposizione alla Iugoslavia. Sarkotić non tornò mai nella sua terra d'origine e trascorse il resto della sua vita a Vienna; morì nel 1939 e venne sepolto nel Zentralfriedhof.

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